Reddito di libertà donne 2024, a chi spetta il bonus 400 euro e l’incentivo sull’assunzione

Simone Micocci

5 Marzo 2024 - 16:17

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Donne vittime di violenza, il Reddito di libertà da 400 euro al mese è stato rinnovato nel 2024. E da quest’anno si aggiunge l’esonero contributivo sulle assunzioni.

Reddito di libertà donne 2024, a chi spetta il bonus 400 euro e l’incentivo sull’assunzione

L’Inps ha pubblicato le istruzioni per i datori di lavoro che assumono donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del cosiddetto Reddito di libertà, misura che è stata istituita dall’articolo 105 bis del decreto legge n. 34 del 2020 (convertito con legge n. 77/2020) e disciplinata dal Dpcm del 17 dicembre 2020.

Il vantaggio dei datori di lavoro che assumono una disoccupata beneficiaria del Reddito di libertà è notevole in quanto la legge di Bilancio 2024 ha riconosciuto l’esonero del versamento dei contributi previdenziali, con l’esclusione dei premi e contributi all’Inail, nella misura del 100% (ma entro un limite di 8.000 euro l’anno).

Il Reddito di libertà, che tra l’altro la stessa manovra ha reso strutturale stanziando 10 milioni di euro l’anno per il triennio 2024-2026, per poi scendere a 6 milioni a decorrere dal 2027, rappresenta un valido aiuto per le donne vittime di violenza,

A oggi, però, manca ancora la circolare che indica le modalità per la richiesta di Reddito di libertà nel 2024, per quanto comunque per requisiti e importi si può fare riferimento alla circolare Inps n. 166 del 2021.

Circolare numero 166 del 08-11-2021
Clicca qui per scaricare il documento.

A tal proposito, ecco tutto quello che serve sapere sul Reddito di libertà, comprensivo dell’esonero contributivo sull’assunzione, un’importante misura che, seppure sia ancora insufficiente per risolvere un problema purtroppo persistente nel nostro Paese, rappresenta comunque un valido aiuto per quelle donne che a causa delle violenze subite stanno affrontando un periodo di notevole difficoltà.

A chi spetta il Reddito di libertà

Come anticipato, la misura - finanziata dal “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza” - è destinata alle donne in condizione di maggiore vulnerabilità con l’obiettivo di favorire, attraverso il raggiungimento dell’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione.

Destinatarie della misura sono le donne vittime di violenza, sia con figli che senza, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni (e dai servizi sociali per i percorsi di fuoriuscita dalla violenza).

Per quanto riguarda la cittadinanza, possono accedervi tanto le donne italiane quanto quelle comunitarie, come pure le straniere ma solo se in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Cosa spetta

Alle destinatarie del Reddito di libertà spetta un contributo economico pari a un massimo di 400 euro, concesso in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità.

Nel dettaglio, tale contributo - di massimo 4.800 euro - serve a sostenere le spese necessarie per:

  • assicurare l’autonomia abitativa;
  • riacquistare l’autonomia personale;
  • il sostegno del percorso scolastico e formativo dei figli minori.

Va detto poi che è compatibile anche con altre misure di sostegno al reddito, come ad esempio il nuovo Assegno di inclusione o anche con l’indennità di disoccupazione Naspi o la Cassa integrazione.

Esonero contributivo

Con la legge di Bilancio 2024 è stata aggiunta un’ulteriore tutela in favore delle donne vittime di violenza beneficiarie del Reddito di libertà.

Se disoccupate - a patto quindi di aver rilasciato l’apposita dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro convalidata dal centro per l’impiego - i datori di lavoro possono assumerle godendo dell’esonero contributivo del 100% dei contributi previdenziali (con l’esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’Inail), ma solo nel caso di rapporti di lavoro:

  • a tempo indeterminato, in tal caso l’esonero spetta per 24 mesi;
  • a tempo determinato, con l’esonero che spetta per la durata del rapporto di lavoro ma comunque entro 12 mesi;
  • per le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto a termine, per una durata di 18 mesi a partire dalla data di assunzione a tempo determinato.

L’incentivo si applica anche in caso di orario di lavoro part-time, nonché per le assunzioni in cooperativa o con contratto di somministrazione.

Requisito essenziale per godere dello sgravio è quello per cui al momento dell’assunzione la disoccupata deve risultare beneficiaria del Reddito di libertà.

Tuttavia, in sede di prima applicazione dell’esonero, ossia per tutte le assunzioni che vengono effettuate nel 2024, beneficiano dell’agevolazione anche i datori di lavoro che assumono una donna che ha terminato il periodo previsto per il Reddito di libertà percepito nel 2023.

Per maggiori informazioni, di seguito trovate la circolare n. 41 appena pubblicata dall’Inps con tutte le istruzioni operative per i datori di lavoro.

Circolare numero 41 del 05-03-2024
Clicca qui per scaricare il documento.

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