Questo dato dalla Germania mette in allerta la Bce

Violetta Silvestri

22 Maggio 2024 - 13:03

Dalla Germania arriva un’allerta sulla lotta all’inflazione da parte della Bce: buste paga sotto osservazione, ecco perché.

Questo dato dalla Germania mette in allerta la Bce

Mentre Lagarde esprime fiducia sul prossimo taglio dei tassi, dalla Germania arriva un dato che invita a maggiore cautela sulla lotta all’inflazione da parte della Bce.

I salari tedeschi sono aumentati più rapidamente del previsto, gettando qualche dubbio sulle aspettative di un continuo calo dei prezzi, ha riferito la banca centrale del Paese. La Bundesbank tedesca ha quindi assunto un tono cauto, mettendo in guardia sui rischi di inflazione derivanti dall’aumento degli stipendi mentre la più grande economia europea si riprende.

Proprio le buste paga sono nel mirino della Bce da tempo, poiché rappresentano l’ultimo scoglio al raffreddamento inflazionistico in grado di influenzare anche la politica dei tagli ai tassi.

Perché i salari tedeschi gettano un’ombra sulla lotta all’inflazione

Secondo i dati, gli utili derivanti dai contratti collettivi, compresi i benefici accessori, sono aumentati del 6,2% su base annua nel primo trimestre dell’anno, rispetto al 3,6% degli ultimi tre mesi del 2023. Escludendo i pagamenti una tantum, i salari derivanti dai contratti collettivi sono aumentati del 3,0% annuo nell’ultimo trimestre, anche più rapidamente rispetto a tre mesi prima.

“Ci sono ancora rischi per il processo di disinflazione fondamentale”, ha affermato la Bundesbank nel suo rapporto mensile. La crescita dei salari è stata recentemente più forte del previsto. “Ciò potrebbe significare che la pressione ancora elevata sui prezzi, in particolare sui servizi, potrebbe durare più a lungo”.

Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ha quindi invitato alla cautela dopo una probabile prima riduzione del costo del denaro a giugno.

“Non dovremmo tagliare i tassi frettolosamente e mettere a repentaglio ciò che abbiamo ottenuto”, ha affermato n una intervista del 21 maggio, aggiungendo che l’incertezza è “ancora elevata”.

Quindi “anche se i tassi verranno abbassati per la prima volta a giugno, ciò non significa che li taglieremo ulteriormente” nelle riunioni successive, ha affermato Nagel. I dati sui salari confermano la prudenza. E l’incertezza futura.

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