Perché le azioni Unicredit sono le peggiori di Piazza Affari

Laura Naka Antonelli

17 Settembre 2025 - 18:23

UniCredit maglia nera del Ftse Mib di Piazza Affari, perde più del 3%. Perché le azioni della banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel vanno così giù?

Perché le azioni Unicredit sono le peggiori di Piazza Affari

Perché le azioni di UniCredit, la banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel, sono oggi le peggiori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, perdendo più del 3%?

C’entrano i rumor sulle possibile mosse del governo Meloni, volte a pretendere dalle banche italiane nuovi contributi volti a finanziare la legge di bilancio per il 2026, che hanno depresso già da ieri l’indice di settore Ftse Italia Banche, o c’è qualche altro motivo?

Vero che l’indice del comparto bancario italiano è andato giù anche oggi, con i titoli degli altri istituti di credito sotto pressione.

UniCredit, cosa ha detto oggi il CEO Andrea Orcel. Le frasi su Banco BPM con stoccata al governo Meloni

Nel caso di UniCredit, c’è stato un fattore ben preciso all’origine dei sell.

A deprimere le quotazioni sono state le dichiarazioni rilasciate dal CEO Andrea Orcel nella giornata di oggi, che hanno praticamente smontato la prospettiva di possibili altre manovre di risiko bancario da parte di Piazza Gae Aulenti, dopo la decisione della banca di ritirare l’OPS lanciata su Banco BPM.

Orcel, che dal palco allestito in occasione della conferenza di Bank of America non ha risparmiato stoccate al ruolo sempre più invasivo che i governi stanno assumendo nel condizionare le dinamiche del mercato bancario in Europa, ha azzoppato le speculazioni su possibili nuove mosse di M&A, dunque di fusioni e di acquisizioni, dirette verso istituti potenziali prede.

La sferzata al governo Meloni e alla sua decisione di applicare il golden power all’offerta che UniCredit ha promosso nel novembre dello scorso anno su Banco BPM, c’è stata tutta.

UniCredit (UCG), ha detto il banchiere ribattezzato Ronaldo dei banchieri, “ha provato qualcosa che non ha funzionato per ragioni esterne, ma ora abbiamo tutti imparato la lezione che non ha nulla a che vedere con la transazione in sè, ma con l’interferenza del governo ”. L’AD, vale la pena di ricordato, ha deciso di gettare la spugna su Banco BPM alla fine di luglio.

UniCredit ha appena affossato rumor M&A? Orcel: “Accelerare senza ricorrere a fusioni e acquisizioni”

A questo punto, ed è qui che Orcel ha affossato le speranze su operazioni di risiko bancario che vedano protagonista UniCredit, “ ora dobbiamo accelerare senza ricorrere a fusioni e acquisizioni ”.

Ovvero?

Il CEO non ha sbattuto in realtà la porta in faccia a priori all’ipotesi di M&A, ma è tornato a ribadire in sostanza quanto aveva detto in passato, ovvero che il risiko non è un must. “Dobbiamo essere pronti a cogliere l’opportunità se si presenta, o almeno a cercare di ottenerla se c’è”.

Il mercato tuttavia ha reagito male, ricordando che, di fatto, per Orcel la strada della fusione non è stata mai considerata prioritaria.

Anche le dichiarazioni rilasciate sul caso di Borsa ancora aperto, ovvero su Commerzbank, hanno avallato piuttosto il sospetto - in realtà già confermato da Orcel, che si è sempre dato del tempo prima di valutare la conquista della banca tedesca - che UniCredit non abbia poi fretta di centrare il mirino il gruppo, (nonostante il recente nuovo agguato, con cui è salita ulteriormente nel capitale del gruppo e nonostante le altre recenti riflessioni fatte dal CEO).

UniCredit, Orcel su Commerz: “Nessuna pressione, possiamo semplicemente stare lì”

Nel sottolineare che Piazza Gae Aulenti detiene “ il pieno controllo del 29% di azioni fisiche di Commerzbank ”, un pacchetto che tra l’altro “si sta consolidando”, Orcel ha chiarito che quella in Commerz è una “partecipazione strategica che ci offre opzionalità”.

Il banchiere ha puntualizzato che UniCredit non avverte alcuna pressione: “Non abbiamo alcuna pressione possiamo semplicemente stare lì, senza più essere ostaggio del mercato ”.

Nella giornata di oggi, Orcel ha comunque lanciato affondi contro i vari governi che cercano di dirottare le ambizioni di M&A. Governi, e il riferimento non è stato solo a quelli di Meloni e di Merz, che hanno “una visione delle banche che li porta ad essere molto più coinvolti nelle decisioni e a interferire molto più di quanto non facessero in passato ”.

Certo, il loro atteggiamento “è giustificabile”, dal momento che quello bancario è “ un settore chiave ”. Ma “il problema è che rappresentare in modo distorto la situazione dà l’idea che le transazioni dipendano da ciò che piace o non piace ai governi, e non da ciò che decidono gli azionisti ”.

Il nuovo appello all’Europa e alla Germania di Commerz, “Spero che vedano la luce”

In ogni caso, ha aggiunto il CEO di UniCredit, “spero che la gente si renda conto che, senza il carburante fornito da banche forti e dal mercato dei capitali non ci sarà alcuna trasformazione dell’Europa, perché non ci sono abbastanza soldi in circolazione ”.

Orcel ha rimarcato oggi anche l’importanza del mercato bancario italiano, definendolo “un punto fermo”, che “ rappresenta il 50% dei ricavi e il 45% dell’utile netto ”.

Il CEO ha lanciato inoltre nuovo appello al governo tedesco: “Speriamo che col tempo vedano la luce e speriamo che anche la banca lo faccia una volta per tutte ”.

La causa legale contro la Bafin vinta da UniCredit e da altre banche

Tra l’altro, proprio dalla Germania, sono arrivate notizie positive per UniCredit. A riportarle una nota di Equita SIM, che ha reso noto che “diverse banche attive in Germania, tra cui Unicredit, Deutsche Bank e DZ Bank, hanno vinto una causa legale contro la Bafin, che sarà ora tenuta a restituire i contributi versati in un fondo straordinario istituito dopo la crisi del 2008”.

“I giudici tedeschi hanno infatti stabilito che tali fondi non sono più necessari, alla luce della creazione del Fondo di Risoluzione Unica europeo, e che la Bafin li trattiene senza impiegarli. Bafin ha comunque la possibilità di ricorrere contro la sentenza, mentre il governo tedesco avrebbe intenzione di destinare le risorse a un fondo per il sostegno delle piccole e medie imprese.”

Equita ha concluso la nota indicando che, “ per quanto riguarda Unicredit, la somma oggetto di restituzione ammonta a €334 milioni e, sulla base delle nostre stime, comporterebbe un beneficio di capitale di circa 10 punti base ”.

Tornando al trend delle azioni UniCredit, il titolo ha chiuso la sessione di oggi, mercoledì 17 settembre, in ribasso del 3,59%, a quota 64,23 euro, sottoperformando l’indice Ftse Mib, che ha terminato la seduta in calo dell’1,29%, a quota 41.954,98 punti, in attesa del grande evento market mover di oggi, ovvero la riunione della Fed e l’annuncio di quello che, secondo i mercati, sarà il primo taglio dei tassi USA del 2025.

Hanno sottoperformato il listino benchmark della borsa di Milano in generale tutte le azioni delle banche italiane, come conferma il trend del sottoindice di riferimento Ftse Italia Banche, arretrato di oltre il 2%.

I sell hanno colpito anche i titoli di Intesa SanPaolo, Banco BPM, BPER, MPS, Mediobanca.

Orlopp respinge ancora UniCredit

Certo non hanno fatto bene alle azioni UniCredit le dichiarazioni rilasciate oggi dalla numero uno di Commerzbank, Bettina Orlopp, che ha di nuovo bocciato l’interesse manifestato dalla banca guidata da Andrea Orcel verso l’istituto tedesco.

Orlopp ha affermato che, “allo stato attuale” delle cose, una transazione con UniCredit “ non ha molto senso ”. Non solo. L’amministratrice delegata della seconda banca tedesca ha mostrato insoddisfazione per la presenza di Piazza Gae Aulenti nel capitale del gruppo che gestisce.

Avere un concorrente al 30% del capitale richiederà molta più attenzione , e i continui commenti su quello che potrà succedere alla partecipazione non aiutano perché aggiungono rumore”, ha chiarito la manager, che ha parlato anch’essa intervenendo alla conferenza organizzata da Bank of America.

Ancora, Orlopp ha fatto notare che, affinché Commerzbank valuti un’alternativa al suo piano stand alone, definito “molto attraente, c’è bisogno di una proposta molto precisa”. Proposta che, tuttavia, non c’è ancora stata.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO