Oltre a Banco BPM e a MPS, attenti anche alle azioni di altre banche possibili pedine e protagoniste di operazioni di risiko bancario.
A Piazza Affari oggi si torna a parlare di come alcune grandi banche italiane potrebbero riattivare eventuali nuove partite di risiko bancario.
Lo spunto per riflettere su possibili nuove operazioni di M&A (mergers and acquisitions) è arrivato dalle parole del CEO di Banco BPM, Giuseppe Castagna, che ha detto la sua nel corso dell’audizione alla Commissione di inchiesta sulle banche del Senato.
Banco BPM, il CEO Castagna al Senato ricorda il dossier UniCredit
È stato infatti oggi, giovedì 11 dicembre 2025, il giorno del suo intervento al cospetto della Commissione dopo che, a presentarsi a Palazzo Madama, nelle ultime settimane, erano stati Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit e il CEO di MPS-Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio, in quest’ultimo caso molto prima della tegola dell’inchiesta avviata dalla Procura di Milano
Castagna ha affrontato diversi dossier su cui Piazza Affari ha continuato a guardare in questi ultimi mesi: quello saltato in aria, ovvero l’OPS lanciata da UniCredit su Banco BPM, che il governo Meloni è riuscito a fermare sfoderando l’arma del golden power, e quello che si è preso la scena subito dopo la decisione di UniCredit di issare bandiera bianca, rinunciando all’ambizione di conquistare Piazza Meda: ovvero la possibile conquista di BAMI da parte dei francesi di Crédit Agricole, già azionisti di maggioranza dell’istituto.
Non potevano mancare delucidazioni da parte del grande banchiere anche sull’altra carta che in teoria potrebbe decidere di giocare in futuro, sempre nel caso in cui volesse lanciarsi nel risiko: quella chiamata MPS-Monte dei Paschi di Siena, che rimane osservata speciale in Borsa a causa dei fari accesi dalla Procura di Milano sulla scalata che le ha consentito di fagocitare Mediobanca.
Nel ricordare la partita persa di UniCredit, Castagna ha fatto notare come la capitalizzazione di BPM abbia continuato a crescere anche dopo la decisione di Orcel di gettare la spugna dell’OPS lanciata lo scorso anno sull’istituto.
Secondo l’AD, insomma, il merito dei rialzi delle azioni BAMI non è stato dell’appeal speculativo che il titolo secondo alcuni analisti ha presentato in tutti quei lunghi 9 mesi in cui l’offerta di UCG è rimasta in piedi, quanto per le prospettive di crescita della banca tutte incise nel nuovo piano industriale. Piano in cui il mercato, ha detto Castagna, “ha creduto” .
L’OPS di UniCredit ha avuto invece conseguenze negative, nel senso che “ ci ha creato problemi operativi ”.
Le dichiarazioni del banchiere Castagna smontano scommesse Crédit Agricole e MPS
In audizione al Senato, Castagna ha smontato poi le speculazioni su una possibile e imminente conquista di Banco BPM da parte del maggiore azionista Crédit Agricole, affermando che la Banque Verte “non ha manifestato né alla BCE né a noi né a livello istituzionale alcuna volontà di acquisizione” di Banco BPM, nonostante quell’apertura al piano di fusione.
Non solo: le dichiarazioni del CEO di Banco BPM hanno fatto capire come per ora non ci sia alcun progetto in ballo anche riguardo alla banca senese, nel cui capitale Piazza Meda è presente, fattore che aveva di recente riportato Piazza Affari a tornare a scommettere su un risiko con protagoniste proprio le pedine MPS e Banco BPM.
“ Se in futuro ci dovesse mai essere una possibilità , come tutte le operazioni in cui abbiamo una partecipazione, la dobbiamo guardare con grande attenzione”, ha tenuto a puntualizzare il banchiere, aggiungendo tuttavia che “ mai e poi mai c’è qualcosa in piedi ora , tantomeno in questo periodo”.
Tra l’altro, Castagna ha sottolineato di ritenere anche che “ nessuno degli azionisti nuovi di Montepaschi abbia intenzione in questo momento di dedicarsi a una nuova operazione, avendo un’operazione importante da dover concludere”, ovvero l’integrazione con Mediobanca. Indagine della Procura di Milano, è il caso di dire, permettendo.
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