Elon Musk si presenta con un occhio nero alla Casa Bianca. Colpa del figlio, dice lui. Ma tra magliette ironiche e silenzi scomodi, la spiegazione lascia più di un dubbio.
Dopo lo schiaffo di Macron da parte della moglie, è tempo di interrogarsi sull’occhio nero di Elon Musk.
Il fondatore di Tesla ha sfoggiato un occhio livido proprio il giorno in cui si è recato alla Casa Bianca per comunicare ufficialmente le sue dimissioni: Musk ha deciso di abbandonare l’amministrazione Trump a causa della nuova legge di bilancio, che vanificherebbe il suo “duro” lavoro al DOGE.
È forse il risultato del famoso incontro sul ring tra Musk e Zuckerberg, o è il risultato di una lite, come nel caso di Macron, oppure è il risultato di uno scontro con l’amico Trump (effettivamente la Stanza Ovale potrebbe assomigliare vagamente a un ring? Ad ogni modo, l’immagine è paradossale: Musk, con una t-shirt ispirata al Padrino ribattezzata “The Dogefather” e un vistoso cappellino con la scritta “DOGE” è entrato nello Studio Ovale al fianco di Donald Trump con l’occhio destro gonfio e scuro. Ma le spiegazioni date dal CEO di Tesla e Space X hanno sollevato dubbi.
Tempismo, atteggiamento e contesto non giocano a favore della versione del CEO: ecco cosa ha detto e perché ha abbandonato la Casa Bianca.
L’addio di Musk alla Casa Bianca: ecco perché
Le dimissioni di Elon Musk dal Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) erano attese da tempo, ma sono arrivate con una messa in scena degna di un film satirico. Cappellino “Doge”, t-shirt “The Dogefather” e una smorfia ironica che ha accompagnato tutto il suo discorso di commiato accanto a Donald Trump. Dietro questa fotografia però, si nasconde un “divorzio politico” e personale più amaro di quanto sembri.
Le ragioni ufficiali parlano di un conflitto di interessi. Restando oltre i 130 giorni nell’amministrazione, Musk avrebbe dovuto sottoporsi ai controlli fiscali imposti ai dipendenti governativi, una prospettiva che il patron di Tesla ha sempre evitato con cura. Ma non è tutto. Le sue aziende, prima fra tutte Tesla, stanno affrontando una fase critica a causa dei dazi imposti da Trump.
La rottura con Trump però è più sottile e pungente. Il presidente ha promosso un accordo con OpenAI, Nvidia, Cisco e Oracle negli Emirati Arabi Uniti per costruire un enorme data center da un gigawatt. Musk, escluso dal progetto, ha fatto trapelare tutto il suo disappunto.
In più, la nuova legge di bilancio proposta da Trump, ribattezzata “Big Beautiful Bill”, è stata apertamente criticata da Musk per la sua spesa eccessiva e l’inefficacia, vanificano (a suo dire) gli sforzi del DOGE.
E poi ci sono le frecciatine personali. Durante la conferenza stampa, Musk ha commentato sarcasticamente: “Almeno non è come in Francia”, riferendosi allo “schiaffo” ricevuto da Emmanuel Macron dalla moglie Brigitte mentre scendevano dall’aereo in Vietnam. Il gesto, giustificato da fonti ufficiali come “uno scherzo tra coniugi”, è stato smentito da voci interne all’Eliseo, che parlano invece di una lite vera e propria. Una battuta, quella di Musk, che suona più come una stilettata che una gag.
Perché Musk ha un occhio nero?
La spiegazione fornita da Musk per l’occhio nero è semplice quanto surreale: “È stato mio figlio. Gli ho detto di colpirmi in faccia e lui l’ha fatto”. Il figlio in questione è X Æ A-Xii, soprannominato “X”, il bambino di cinque anni nato dalla relazione con la musicista Grimes. La frase, pronunciata con un sorriso, ha subito fatto il giro del mondo, suscitando reazioni tra l’incredulo e il divertito.
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Ma non tutti l’hanno presa alla leggera. Il livido è apparso improvvisamente in un momento molto delicato: proprio mentre Musk lasciava un incarico politico e nel mezzo di voci sempre più insistenti su un suo uso di sostanze psichedeliche durante la campagna elettorale. A queste accuse, emerse dal New York Times, Musk ha risposto seccamente: “È lo stesso giornale che ha mentito sul Russiagate?”. Nessuna smentita formale, nessuna conferenza stampa chiarificatrice.
E allora la versione del figlio-provetto pugile non convince del tutto. I giornalisti presenti hanno notato l’irritazione evidente quando il tema delle droghe è stato sollevato. Nessun commento, sguardi bassi, e poi la fuga in una battuta. Una dinamica che Musk ha già usato in passato per evitare risposte scomode. Il parallelo con il caso Macron è inevitabile: lì uno schiaffo è stato mascherato da gioco di coppia, qui un pugno da parte di un bambino diventa la spiegazione ufficiale.
Semplice strategia di distrazione o qualcosa di più? Le speculazioni restano, così come l’occhio nero di Musk. Ma al di là delle apparenze, il volto livido del magnate ha rubato la scena in una giornata in cui si doveva parlare di bilancio, tecnologia e geopolitica. Forse era proprio questo il punto.
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