Perché c’è fila per votare?

Luna Luciano

25 Settembre 2022 - 18:19

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Proteste per le lunghe code fuori ai seggi elettorali. Ecco cosa sta accadendo e perché troviamo la fila. Tutto si deve al sistema di controllo introdotto nel 2018.

Perché c’è fila per votare?

Una lunga fila di persone che aspettando il proprio turno per votare. È questa la situazione attuale ai seggi elettorali. E mentre i tempi di attesa si allungano, comincia a serpeggiare il malcontento tra gli elettori.

Proprio questa mattina, domenica 25 settembre, sono stati aperti i seggi elettorali e dalle 7.00 i cittadini sono chiamati alle urne per poter esprimere il proprio voto per l’elezione dei rappresentanti del Parlamento italiano.

Per votare ci sarà tempo fino alle 23.00, eppure, sono già molte le persone che hanno espresso la propria preoccupazione: il timore è che a causa delle lunghe code e i tempi di attesa, non tutti gli elettori in fila riusciranno a votare.

Anche queste elezioni politiche 2022, quindi, non sono esenti da proteste e polemiche. Le lunghe file di attesa preoccupano e fanno infuriare gli elettori e ci si domanda perché ci si trovi davanti a una simile situazione. In realtà una spiegazione c’è e non ha niente a che vedere con i flussi elettorali, piuttosto con le procedure burocratiche. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Perché c’è fila per votare?

Le lunghe file d’attesa per votare, che hanno suscitato non poche proteste, non sono causate dall’affluenza ai seggi.

Infatti, l’affluenza elettorale risulta stabile e in linea con quanto avvenuto nel 2018. Se oggi alle 12.00 l’affluenza degli elettori si è attestata intorno al 19,21%, nel 2018 allo stesso orario l’affluenza fu pari al 19,43%. Allora perché i cittadini si trovano a dover attendere così tanto tempo?

In realtà, la fila per votare è causato dall’iter burocratico delle operazioni voto. Infatti dal 2018 è stato introdotto un nuovo strumento: la scheda elettorale con il tagliando antifrode. Il tagliando è necessario per evitare il voto di scambio, ossia quando un cittadino introduca all’interno della cabina e consegni delle schede contraffate, compilate fuori dal seggio, recanti quindi un altro voto.

Fila per votare a causa del tagliando antifrode: come funziona

Il tagliando antifrode non è altro che un codice progressivo alfanumerico applicato su ogni scheda elettorale: ogni scheda avrà quindi un codice diverso. Il codice dovrà poi essere annotato sul registro.

Dopo il voto bisogna consegnare la scheda elettorale chiusa al presidente di commissione; prima che la scheda venga inserita nell’urna il tagliando viene quindi rimosso, in modo che la scheda elettorale torni a essere anonima. Il tagliando, invece, viene conservato dagli scrutatori del seggio elettorale e immediatamente confrontato con il codice appuntato in precedenza. Questo è effettivamente un buon metodo per poter impedire il voto di scambio. La procedura è ben spiegata dalla legge n. 165 del 2017, che ha introdotto l’attuale legge elettorale, il Rosatellum.

Eppure questo meccanismo ha generato rallentamenti all’interno dei seggi, creando lunghe file di attesa e raramente veri e propri ingorghi. Inoltre si presenta un altro problema con l’introduzione del tagliando antifrode: se non rimosso il tagliando potrebbe far venire meno la segretezza del voto

Fila a votare: voto anche dopo le 23

Dopo aver capito perché c’è la fila per votare, è importante rassicurare chi teme che a causa delle lunghe code fuori ai seggi non ci sia abbastanza tempo per poter assicurare a tutti l’opportunità di votare.

La chiusura delle urne potrebbe infatti slittare di qualche minuto rispetto all’orario prestabilito:le 23.00, proprio a causa delle file che si stanno creando ai seggi a causa, non tanto dell’affluenza, quanto per il lungo iter burocratico del tagliando antifrode. Per tale motivo il Viminale, il quale sta monitorando la situazione, ha assicurato che chi si troverà in fila al seggio alle 23.00 avrà diritto a votare anche oltre l’orario.

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