Pensioni, ultime notizie: il taglio dell’assegno potrebbe slittare a giugno

Simone Micocci

14 Marzo 2019 - 09:14

condividi

Secondo le ultime notizie sulle pensioni, il Governo sta facendo pressione sull’Inps per un rinvio del conguaglio per la rivalutazione degli assegni. Le trattenute potrebbero slittare a giugno.

Pensioni, ultime notizie: il taglio dell’assegno potrebbe slittare a giugno

Taglio delle pensioni per la nuova rivalutazione degli assegni: ci sono delle novità rispetto a quanto vi abbiamo svelato nei giorni scorsi.

Come noto nelle prossime settimane l’Inps dovrà chiedere indietro ai pensionati gli aumenti accreditati con la perequazione scattata il 1° gennaio scorso, applicata però con delle percentuali che nel frattempo erano state sostituite dalla Legge di Bilancio 2019.

Anche se le nuove percentuali per la rivalutazione delle pensioni - più sfavorevoli rispetto a quelle applicate dall’Inps ad inizio anno - sono in vigore da gennaio, è stato necessario attendere i tempi della burocrazia che hanno portato ad uno slittamento nel mese di aprile, con l’Inps che nel frattempo ha continuato a calcolare le pensioni con i vecchi criteri.

A tal proposito fino a qualche giorno fa sembrava che l’Inps avesse intenzione di inviare le lettere con le quali comunicava ai pensionati le nuove regole sulla perequazione applicate da aprile, per poi prendere indietro i soldi accreditati nei mesi scorsi effettuando delle trattenute sul cedolino di maggio 2019.

Le ultime notizie sulle pensioni, però, ci dicono che dovrebbe andare diversamente: sembra infatti che - su indicazioni del Governo - il taglio delle pensioni potrebbe slittare di qualche settimana.

Pensioni, ultime notizie: taglio dell’assegno dopo le elezioni europee

Anche se si tratta di una trattenuta di pochi euro, con il taglio delle pensioni che complessivamente varrà circa 170€ l’anno, sembra che il Governo voglia ritardare il conguaglio rinviandolo a dopo le elezioni europee.

D’altronde, tagliare le pensioni poco prima delle elezioni europee - in programma il 26 maggio 2019 - potrebbe rappresentare una scelta controproducente per Lega e Movimento 5 Stelle, i quali non intendono lasciare nulla al caso così che alle urne possano raccogliere i frutti di quanto seminato con la riforma delle pensioni e con l’introduzione del reddito di cittadinanza.

Nonostante il taglio nel peggiore dei casi sia appena superiore ai 10,00€ al mese, il Governo teme la reazione dei pensionati interessati ed è per questo che starebbe facendo pressione sul nuovo Presidente dell’Inps - il pentastellato Pasquale Tridico - affinché il conguaglio in programma a luglio venga ritardato.

La richiesta del Governo è di rinviare il conguaglio per la nuova rivalutazione delle pensioni a dopo le elezioni europee, programmandolo quindi ai primi di giugno 2019.

A conferma di ciò c’è il fatto che in queste ore il tema del conguaglio per la perequazione delle pensioni è stato oggetto di un’urgente interrogazione parlamentare, sia alla Camera che al Senato, dove sia i senatori Tommaso Nannicini e Antonio Misiani che la deputata Chiara Gribaudo hanno chiesto di non rinviare il taglio delle pensioni, dal momento che “più si ritarda e più alto sarà il conguaglio”.

Conguaglio rivalutazione delle pensioni: quando ci sarà?

In ogni caso c’è ancora molta incertezza su quanto accadrà, più che altro su quelle che saranno le tempistiche del conguaglio.

Anche gli organi di stampa italiani la vedono diversamente, pur concordando sul fatto che le trattenute sulla pensione saranno previste solo dopo le elezioni europee.

Ad esempio, Il Fatto Quotidiano ritiene che già da aprile saranno applicate le nuove percentuali, con l’assegno previdenziale quindi che sarà più basso - per coloro che hanno un importo lordo superiore ai 2.000€ - rispetto a quanto percepito nel mese di marzo. Solamente nel cedolino di giugno ci saranno le trattenute per la restituzione di quanto accreditato in più a gennaio, febbraio e marzo.

C’è chi ritiene, invece, che l’intero conguaglio slitterà a giugno. I pensionati, quindi, continuerebbero a percepire la pensione rivalutata con le vecchie percentuali fino a maggio, per poi dover restituire quanto accreditato in più nelle cinque mensilità con il cedolino di giugno.

Dovremo attendere qualche giorno per saperne di più in merito; quel che è importante sottolineare è che molto probabilmente le trattenute annunciate per il mese di maggio potrebbero slittare - per una decisione puramente politica - a giugno. Un taglio che ricordiamo interesserà circa 2,7 milioni di pensionati italiani, i quali hanno ricevuto cifre più alte che presto dovranno sostituire.

Argomenti

# INPS

Iscriviti a Money.it