Pensioni, scopri i nuovi importi a decorrere dall’1 gennaio 2026 alla luce delle ultime novità in arrivo.
Ci sono ben tre ragioni per cui da gennaio 2026 aumentano gli importi delle pensioni.
Rivalutazione degli assegni a fronte dell’aumento del costo della vita, la rivalutazione straordinaria per le pensioni il cui importo non supera la soglia minima e l’aggiunta di 20 euro sull’incremento al milione, novità quest’ultima che si applica anche sulle pensioni d’invalidità civile e sull’assegno sociale.
A tal proposito, in questa guida risponderemo alla domanda su quali sono i nuovi importi delle pensioni, sulle quali si aggiunge poi una quarta novità che andrà a vantaggio dei pensionati appartenenti alla classe media: il taglio dell’Irpef, il quale introduce regole migliori per quanto riguarda la trasformazione da lordo a netto dell’assegno.
Pensioni, i nuovi importi a seguito della rivalutazione
In questi giorni il ministero dell’Economia e delle Finanze, su indicazione dell’Istat, ufficializzerà il tasso provvisorio di rivalutazione, ossia quel meccanismo - conosciuto anche come perequazione - che adegua gli importi della pensione al costo della vita. A oggi l’unica certezza riguarda il meccanismo che verrà utilizzato, ossia quello ordinario visto che in legge di Bilancio 2026 non figurano tagli.
Per il resto sappiamo che la percentuale di rivalutazione, come stimato nell’ultimo Documento programmatico, dovrebbe aggirarsi tra l’1,6% e l,7%. In tal caso, secondo quanto previsto dal meccanismo descritto dalla legge n. 448 del 1998, fino a 4 volte il trattamento minimo - quindi entro 2.413,60 euro - si applica una rivalutazione al 100% del tasso, mentre per il valore che supera questa soglia ma resta entro i 3.017 euro (5 volte il trattamento minimo) la rivalutazione è parziale, al 90% del tasso. Sopra questa soglia, invece, è al 75%.
Ad esempio, la pensione minima - oggi pari a 603,40 euro mensili, 7.844,20 euro l’anno - salirà a 613,65 euro, 7.977,55 euro l’anno. A tal proposito, ecco una tabella che riassume gli importi delle pensioni dall’1 gennaio 2026, in base a quello che sarà il tasso di rivalutazione.
| Importo lordo mensile | Aumento con 1,6% | Nuovo lordo (1,6%) | Aumento con 1,7% | Nuovo lordo (1,7%) |
|---|---|---|---|---|
| 800€ | +12,80€ | 812,80€ | +13,60€ | 813,60€ |
| 1.000€ | +16,00€ | 1.016,00€ | +17,00€ | 1.017,00€ |
| 1.200€ | +19,20€ | 1.219,20€ | +20,40€ | 1.220,40€ |
| 1.400€ | +22,40€ | 1.422,40€ | +23,80€ | 1.423,80€ |
| 1.600€ | +25,60€ | 1.625,60€ | +27,20€ | 1.627,20€ |
| 1.800€ | +28,80€ | 1.828,80€ | +30,60€ | 1.830,60€ |
| 2.000€ | +32,00€ | 2.032,00€ | +34,00€ | 2.034,00€ |
| 2.200€ | +35,20€ | 2.235,20€ | +37,40€ | 2.237,40€ |
| 2.400€ | +38,40€ | 2.438,40€ | +40,80€ | 2.440,80€ |
| 2.600€ | +41,30€ | 2.641,30€ | +43,88€ | 2.643,88€ |
| 3.000€ | +47,06€ | 3.047,06€ | +50,00€ | 3.050,00€ |
| 3.200€ | +49,50€ | 3.249,50€ | +52,60€ | 3.252,60€ |
| 5.000€ | +71,10€ | 5.071,10€ | +75,55€ | 5.075,55€ |
La rivalutazione straordinaria
Alla rivalutazione ordinaria si aggiunge quella straordinaria come definita dalla legge di Bilancio 2024, dove viene confermato anche per il 2027 l’ulteriore aumento per le pensioni che sono al di sotto della soglia minima di pensione.
Quindi, tutti gli assegni di importo inferiore ai 613 euro circa della pensione minima godranno di una rivalutazione straordinaria che nel 2026 è pari all’1,5%, come si può vedere in tabella.
| Importo pensione (senza rivalutazione straordinaria) | Rivalutazione straordinaria 1,5% | Nuovo importo (con rivalutazione) |
|---|---|---|
| 200 | +3,00 | 203,00 |
| 300 | +4,50 | 304,50 |
| 400 | +6,00 | 406,00 |
| 500 | +7,50 | 507,50 |
| 600 | +9,00 | 609,00 |
| 613 | +9,20 | 622,20 |
L’aumento di 20 euro sull’incremento al milione
Accanto alla rivalutazione ordinaria e straordinaria, dal gennaio 2026 arriva un’ulteriore novità che riguarda una platea ristretta di pensionati: l’aumento di 20 euro al mese, pari a 260 euro l’anno, destinato esclusivamente a chi già percepisce l’incremento al milione.
Si tratta di una maggiorazione sociale introdotta nel 2001 dal primo governo Berlusconi per garantire un assegno più dignitoso a chi percepisce pensioni molto basse e dispone di redditi limitati. Nata con l’obiettivo di portare le pensioni minime a circa un milione di lire, pari a 516 euro, la misura è tuttora in vigore, ma solo a favore di chi rientra in precisi requisiti anagrafici e reddituali.
Oggi spetta a chi percepisce una pensione inferiore al trattamento minimo e ha almeno 70 anni, età che può scendere fino a 65 in presenza di un’adeguata anzianità contributiva (c’è uno sconto di 1 anno per ogni 5 anni di contributi). Ne beneficiano anche i titolari di Assegno sociale e gli invalidi civili totali, per i quali - dopo la sentenza n. 152/2020 della Corte Costituzionale - il requisito anagrafico è stato abbassato a 18 anni, purché vengano rispettati i limiti di reddito fissati annualmente dall’Inps.
Ebbene, come visto sopra, con la rivalutazione 2026, il trattamento minimo sale a circa 613 euro mensili. L’incremento al milione permette così di raggiungere un assegno fino a 749 euro, al quale si sommano i 20 euro aggiuntivi previsti dalla legge di Bilancio 2026. Quindi, per chi già riceve la maggiorazione, la pensione potrà arrivare a circa 769 euro al mese, pari a quasi 10.000 euro l’anno.
L’aumento effettivo sarà quindi di circa 32 euro mensili, di cui 12 derivanti dalla rivalutazione ordinaria e 20 dall’incremento straordinario.
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