Pensioni, cos’è e come si calcola l’arretrato anticipo imposta A.C.

Simone Micocci

22 Febbraio 2024 - 09:28

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Nell’ultimo cedolino di pensione, riferito al rateo di marzo, è comparsa la dicitura “arretrato anticipo imposta A.C.”. Ecco cosa significa e come è stato calcolato l’importo.

Pensioni, cos’è e come si calcola l’arretrato anticipo imposta A.C.

C’è una voce dell’ultimo cedolino di pensione, appena pubblicato nell’area personale MyInps, che sta generando confusione tra i pensionati in quanto comparsa per la prima volta questo mese.

Si tratta dell’arretrato anticipo imposta A.C. presente subito dopo la voce pensione mensile lorda, per un importo che nel migliore dei casi supera di poco la soglia dei 40 euro (che non è chiaro se sono lordi o netti).

Una voce che va a compensare l’applicazione, a partire da questo mese, delle addizionali comunali in acconto per il 2024, comportando generalmente un aumento (ma non per tutti) dell’importo del prossimo rateo.

A tal proposito, la risposta su cos’è l’arretrato anticipo imposta A.C. con decorrenza 3 marzo 2024, presente nell’ultimo cedolino basta guardare in fondo: qui, infatti, l’Inps spiega che a partire “da questa mensilità la tassazione viene applicata sulla base degli scaglioni Irpef del d.lgs. 216/2023”.

Una buona notizia in quanto sta a significare che a partire dal mese prossimo molti pensionati pagheranno meno tasse, merito della riforma Irpef finanziata dall’ultima legge di Bilancio, con la quale l’aliquota per la parte di reddito compresa tra i 15 mila e i 28 mila euro è stata portata al 23% (rispetto al 25%).

Come è stata calcolata l’Irpef nel cedolino di marzo

Nonostante la riforma Irpef decorra da gennaio 2024, nelle prime due mensilità dell’anno sulla pensione sono state utilizzate ancora le vecchie regole di imposta.

Ciò significa, ad esempio, che su una pensione di 2.500 euro mensili, 30 mila euro per dodici mensilità (non consideriamo per adesso la tredicesima visto che si applicano delle regole differenti di tassazione), è stata trattenuta un’imposta pari a circa 616 euro al mese (senza considerare le detrazioni).

Infatti, sui primi 15 mila euro è stata applicata un’imposta del 23%, sui successivi 13 mila (fino a 28 mila quindi) del 25% e infine per i restanti 2.000 euro del 35%.

Come anticipato, però, questo calcolo segue delle regole diverse da quelle in vigore nel 2024, con le quali l’aliquota per la parte compresa tra 15 mila e 28 mila euro è stata ridotta al 23%, equiparandola dunque a quella del primo scaglione.

Ciò significa che coloro che hanno una pensione annua lorda superiore a 15 mila euro hanno pagato più imposta di quella dovuta. Prendiamo come esempio lo stesso trattamento di cui sopra, pari appunto a 30 mila euro l’anno: l’imposta dovuta sarà pari a circa 595 euro, a fronte di un risparmio di circa 21 euro al mese.

Questo è l’importo massimo che si può ottenere: ad averne diritto coloro che hanno pagato per intero gli svantaggi dell’aliquota “maggiorata”, ossia chi ha una pensione di almeno 28 mila euro (e comunque inferiore a 50 mila in quanto al raggiungimento di una tale soglia il legislatore ha sterilizzato i vantaggi della nuova Irpef).

Per gli altri bisogna fare riferimento alla seguente tabella:

Importo pensione Risparmio mensile Irpef tra il 2023 e il 2024Risparmio annuo Irpef tra il 2023 e il 2024
Sotto i 1.153 euro --- ---
1.200 euro 1 euro 12 euro
1.400 euro 5,33 euro 64 euro
1.600 euro 9,66 euro 116 euro
1.800 euro 14 euro 168 euro
2.000 euro 18,33 euro 220 euro
2.153 euro e superiori 21,66 euro 260 euro

Cos’è l’arretrato anticipo imposta A.C.

Con questa dicitura, dove A.C. sta per anno corrente, l’Inps indica l’importo dell’arretrato dovuto per il ricalcolo della tassazione dovuta. Solo da marzo 2024 infatti l’Inps si è adeguato alle nuove aliquote Irpef, per quanto queste decorrano comunque da gennaio.

Ciò significa che con il prossimo cedolino viene restituito quanto versato in più, un vero e proprio rimborso Irpef. L’importo massimo che si può ottenere è pari a 43,34 euro, mentre ad esempio chi percepisce una pensione (lorda) di 1.600 euro ne riceverà 19,33 euro.

Nel dettaglio, per calcolare quanto spetta bisogna considerare l’importo annuo di pensione (per 12 mensilità), del quale va presa solamente la parte compresa tra 15 mila e 28 mila euro per poi calcolarne il 2%. Il risultato va suddiviso per 12, dopodiché moltiplicato per 2.

Ovviamente trattandosi di un rimborso Irpef non è tassato: l’importo indicato si riversa quindi interamente sul cedolino di pensione.

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