Pensione: il miglior modo per andarci prima dei 60 anni

Antonio Cosenza

11 Settembre 2020 - 12:00

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Come andare in pensione prima dei 60 anni? Ci sono diverse soluzioni, ma bisogna aver cominciato a lavorare da molto giovani.

Pensione: il miglior modo per andarci prima dei 60 anni

Ci sono diverse opzioni che consentono ai lavoratori di accedere alla pensione già prima del compimento del 60° anno di età. Ad esempio, ci sono agevolazioni per le persone con invalidità riconosciuta che consentono di anticipare la data del pensionamento tra i 56 anni e i 61 anni.

Anche per chi non ha un’invalidità riconosciuta c’è la possibilità di andare in pensione prima dei 60 anni: tuttavia, non sempre questo è conveniente, specialmente per coloro che hanno la pensione calcolata in buona parte con il metodo contributivo. Ricordiamo, infatti, che questo premia maggiormente coloro che hanno lavorato per un maggior numero di anni, premiando chi ha un montante contributivo elevato (e ha percepito retribuzioni elevate).

Anticipando la pensione di qualche anno, quindi, si andrà a percepire un assegno più basso rispetto a quello che sarebbe stato maturato continuando a lavorare fino al raggiungimento dei 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia.

Fatta questa premessa, vediamo quali sono le migliori opzioni per andare in pensione prima dei 60 anni, pur consapevoli che in questo modo dovrete rinunciare ad una parte dell’assegno.

In pensione prima dei 60 anni: le migliori opzioni possibili

Per andare in pensione prima dei 60 anni ci sono solamente due opzioni che non prevedono penalizzazioni per il lavoratore, fermo restando che questo andrà comunque a percepire un assegno di pensione più basso rispetto a quello che avrebbe maturato continuando a lavorare fino al compimento dei 67 anni.

Si tratta della pensione anticipata e di Quota 41, con i quali si può smettere di lavorare indipendentemente dall’età anagrafica, quindi teoricamente anche prima dei 60 anni di età.

Tuttavia, per entrambe queste opzioni è richiesto un numero elevato di anni di contributi; quindi per poter andare in pensione prima dei 60 anni bisogna aver cominciato a lavorare in età molto giovane mantenendo una carriera stabile. Solo in queste circostanze si può andare in pensione tra i 58 e i 59 anni, senza doversi tagliare l’assegno maturato.

Ad esempio, per la pensione anticipata - per cui i requisiti sono stati bloccati fino al 2026 - sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Basta fare due rapidi calcoli, quindi, per capire quando una persona può andare in pensione prima dei 60 anni con la pensione anticipata:

  • un uomo deve aver cominciato a lavorare all’età di 17 anni mantenendo una carriera continua. In questo modo potrà andare in pensione a 59 anni e 10 mesi, ma tenendo conto della finestra mobile trimestrale l’assegno comincerà ad essere pagato un mese dopo dal compimento dei 60 anni di età;
  • una donna che ha cominciato a lavorare a 17 anni mantenendo una carriera lavorativa continua andrà in pensione all’età di 58 anni e 10 mesi.

Non è comunque così essenziale che il lavoratore abbia avuto una carriera continua: per maturare il requisito contributivo richiesto, infatti, si tiene conto anche di eventuali contributi figurativi. Questi, però, non possono superare il limite di 5 anni.

Inoltre, per chi ha iniziato a lavorare a 17 anni c’è anche una seconda opzione per l’accesso alla pensione anticipata: si tratta di Quota 41, con cui si accede alla pensione con 41 anni di contributi (indipendentemente dall’età). Affinché ciò sia possibile, però, è necessario soddisfare il requisito per essere riconosciuti come lavoratori precoci, ossia bisogna aver maturato 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.

Grazie a Quota 41, quindi, chi ha iniziato a lavorare a 17 anni può andare in pensione all’età esatta di 58 anni, sia se uomo che donna. Tuttavia, anche in questo caso è prevista una finestra mobile trimestrale che ritarda di 3 mesi la decorrenza dell’assegno.

Per poter accedere a Quota 41, però, non è sufficiente essere lavoratori precoci e aver maturato 41 anni di contribuzione. Bisogna, infatti, appartenere ad una categoria tra:

  • disoccupati di lungo corso;
  • invalidi al 74% (o superiore);
  • caregivers;
  • lavoratori usuranti.

Solo in queste circostanze si può andare in pensione prima dei 60 anni; c’è però una terza misura riservata alle donne che tuttavia non è così conveniente come queste due.

Pensione prima dei 60 anni con Opzione Donna

L’Opzione Donna è quella misura che consente alle lavoratrici dipendenti di andare in pensione all’età di 58 anni con 35 anni di contributi. Per le lavoratrici autonome, invece, l’età anagrafica sale a 59 anni.

Per accedere a questa misura, però, bisogna che i suddetti requisiti siano stati maturati entro la data del 31 dicembre 2019 (questo termine dovrebbe essere esteso con la prossima Legge di Bilancio).

Come anticipato, però, l’Opzione Donna non è così conveniente come la pensione anticipata e Quota 41. Questa, infatti, prevede un ricalcolo contributivo dell’assegno per coloro che ricorrono all’Opzione Donna; ciò comporta un taglio della pensione che varia a seconda della situazione contributiva dell’interessata.

Inoltre, va detto che per chi accede all’Opzione Donna la decorrenza dell’assegno è più ritardata rispetto a come accade per la pensione anticipata: per le lavoratrici dipendenti, infatti, slitta a 12 mesi, mentre per le autonome a 18 mesi.

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