Pensioni di reversibilità: Italia spende doppio di Ue

Marco Ciotola

24 Marzo 2019 - 10:19

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Speso nel 2017 il 2,6% del Pil a fronte dell’1,3% medio dell’Unione europea. I dettagli del report firmato Eurostat

Pensioni di reversibilità: Italia spende doppio di Ue

La spesa per le pensioni di reversibilità nel 2017 è stata pari al 2,6% del Pil in Italia. È un dato che non passa affatto inosservato, considerando che si tratta esattamente del doppio rispetto alla spesa media dell’Unione europea, che si assesta sull’1,3%.

A mettere in evidenza i numeri è l’Eurostat, che quantifica in oltre 45 miliardi di euro la spesa del Belpaese per le pensioni di reversibilità.

Malgrado si tratti del doppio rispetto a quanto speso dall’Unione europea, rappresenta comunque una frenata per l’Italia, che nel 2016 segnava una quota del 2,7% del Pil.

Nel suo rapporto sulla spesa statale per funzione, l’Eurostat evidenzia come per la protezione sociale, nella totalità del Paese, la spesa è pari al 20,9% del Pil, contro il 21% del 2016 e di gran lunga maggiore rispetto al 18,8% dell’Unione europea e il 19,8% della zona Euro.

Pensioni di reversibilità: Italia spende doppio di Ue

Il dato fa rumore: l’Italia spende il doppio della media europea per pensioni di reversibilità.

Una circostanza che - argomenta l’Eurostat all’interno del suo rapporto sulla spesa statale per funzione - può essere in grossa parte imputata alla “scarsa partecipazione al lavoro della componente femminile nel nostro Paese”.

Il Belpaese ha speso per le pensioni di reversibilità più di 45 miliardi di euro nel 2017, ovvero il 2,6% del Pil, che raddoppia la tendenza generale dell’Ue, ferma all’1,3%.

Secondo il report inoltre l’Italia spende circa il 27,4% del Pil per la popolazione anziana; una percentuale di molto superiore al 22,1% della media europea. A pesare sulla differenza non irrilevante è sicuramente anche la diversa normativa rispetto agli altri Paesi Ue.

Intanto lo scontro tra governo gialloverde e i partiti d’opposizione si fa intenso in tema pensioni. La riforma targata 5 Stelle-Lega ha infatti previsto un blocco parziale per quanto riguarda gli assegni sopra i 1.500 euro al mese.

La rivalutazione delle pensioni, dettagliata all’interno della circolare Inps 44/2019 in arrivo dalla Legge di Bilancio, riguarda con misura piena solo gli assegni con importo non superiore a 3 volte il trattamento minimo, ovvero quelli di importo mensile non superiore a 1.522,26€.

Elemento che non è certo sfuggito a Forza Italia, che ha fortemente criticato la circostanza. Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato di Forza Italia, ha parlato di 5,6 milioni gli anziani che subiranno un taglio della loro pensione:

“Il governo, per finanziare reddito di cittadinanza e quota 100, toglierà dalle tasche dei pensionati 2,2 miliardi in tre anni. Un inaccettabile furto di Stato a chi ha lavorato una vita, e tutto in nome della decrescita infelice”.

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