Pensioni: il Parlamento da solo può approvare il contratto del cambiamento?

Simone Micocci

29/05/2018

Niente Governo del cambiamento per Lega e Movimento 5 Stelle che però assicurano: “Il contratto sarà approvato con il solo consenso del Parlamento”. Ma è veramente possibile?

Pensioni: il Parlamento da solo può approvare il contratto del cambiamento?

Di Maio e Salvini: “La riforma delle pensioni si farà comunque”. Ma è veramente possibile?

Come noto il Presidente della Repubblica ha posto la parola fine sulla possibilità di un Governo giallo-verde; non per questo però il contratto di Governo siglato da Movimento 5 Stelle e Lega andrà in soffitta, almeno secondo il parere dei diretti interessati.

Come dichiarato da Luigi Di Maio, infatti, il contratto c’è e in Parlamento c’è una maggioranza tale da poterla attuare. Ecco perché, secondo il leader dei 5 Stelle, nonostante il veto posto da Mattarella sarà possibile attuare diversi provvedimenti del contratto, uno su tutti la cancellazione della Legge Fornero.

Quindi non sembra essere tramontata l’ipotesi di un’introduzione della Quota 41 e della Quota 100, anche se personalmente ci sembra molto difficile che ciò accada.

Approvare una riforma delle pensioni con il solo sostegno del Parlamento e senza l’approvazione del Governo in pochi mesi, infatti, ci pare pressoché impossibile, ma naturalmente potremmo essere smentiti dai fatti.

Vediamo quindi come Salvini e Di Maio intendono approvare la riforma delle pensioni con il solo sostegno della maggioranza parlamentare e quali potrebbero essere le difficoltà che dovranno affrontare.

La riforma delle pensioni si farà? Sì secondo Lega e Movimento 5 Stelle

A quanto pare Lega e Movimento 5 Stelle non intendono abbandonare il progetto del cosiddetto Governo del cambiamento. Infatti, è pur vero che non sarà possibile formare un Esecutivo giallo-verde - almeno in questa legislatura - ma allo stesso tempo Lega e Movimento 5 Stelle insieme rappresentano pur sempre la maggioranza parlamentare.

Ecco perché sarà comunque possibile approvare alcuni provvedimenti in Parlamento, al quale ricordiamo spetta l’esercizio del potere legislativo dello Stato.

Per questo motivo Di Maio e Salvini intendono far partire le commissioni parlamentari il prima possibile, così da realizzare quanto previsto in una parte del contratto di Governo.

Nel dettaglio, nel corso dell’intervista rilasciata a Matrix, su Canale 5, il leader del Movimento 5 Stelle ha dichiarato che tra i provvedimenti che si potranno approvare in Parlamento c’è la riforma delle pensioni che - ricordiamo - prevede l’estensione della Quota 41 a tutti i lavoratori nonché l’introduzione della Quota 100 per consentire agli italiani di andare in pensione una volta che la somma tra età anagrafica e anzianità contributiva dà come risultato 100.

Per questo motivo già nella giornata di oggi è previsto un incontro tra i capigruppo di Lega e Movimento 5 Stelle per concordare le modalità di partenza delle commissioni parlamentari.

Come funzionano le leggi di iniziativa parlamentare

A tal proposito vale la pena ricordare qual è l’iter previsto per le leggi di iniziativa parlamentare.

Nel dettaglio è l’articolo 71 della Costituzione a consentire a ciascun membro delle Camere di presentare una proposta di legge in Parlamento. Come vuole la consuetudine, però, la proposta di legge può essere presentata solo al proprio ramo di appartenenza.

A questo punto l’iter legislativo è lo stesso: spetta al Presidente della Camera o del Senato (a seconda di dove è stata presentata la proposta di legge) assegnare il ddl alla commissione parlamentare competente, la quale sarà incaricata di esaminare il progetto di legge.

Una volta concluso l’esame della commissione incaricata, il progetto di legge torna in aula e spetta al Presidente della Camera (o del Senato) programmarne la discussione, la votazione articolo per articolo e la votazione finale sull’intero progetto di legge.

Questo si intende approvato qualora venga votato in maniera favorevole dalla maggioranza dei presenti in aula. A questo punto è previsto il passaggio all’altra aula del Parlamento che dovrà approvare il testo così com’è; in caso contrario, infatti, il ddl tornerà nuovamente all’altra Camera.

Se votato in maniera favorevole da entrambe le Camere la proposta di legge si intende approvata; per diventare definitiva, però, bisognerà attendere la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Una riforma delle pensioni in Parlamento è veramente possibile?

Il Presidente del Consiglio incaricato - Carlo Cottarelli - ha dichiarato che senza fiducia il suo Governo resterà in carica solamente fino alle elezioni di settembre 2018; questo al momento è lo scenario più probabile, poiché è quasi impossibile che il Governo tecnico voluto da Mattarella ottenga la fiducia.

Quindi Lega e Movimento 5 Stelle avrebbero tempo poco meno di tre mesi per approvare un’ambiziosa riforma delle pensioni che tra l’altro avrebbe delle ripercussioni sulla spesa pubblica; insomma, salvo colpi di scena è molto improbabile che ciò accada.

Così come per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica, infatti, è teoricamente possibile approvare la riforma delle pensioni con il solo supporto del Parlamento, ma in pratica è quasi impossibile portare a termine l’iter legislativo previsto con soli tre mesi di tempo e con una campagna elettorale da preparare.

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