Impeachment in Italia: la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica

Simone Micocci

28 Maggio 2018 - 09:56

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Crisi istituzionale in Italia: il Presidente della Repubblica Mattarella a rischio impeachment? Ecco cos’è e come funziona la messa in stato d’accusa del Capo dello Stato.

Impeachment in Italia: la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica

Lega e Movimento 5 Stelle vogliono l’impeachment per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una richiesta mossa dopo che Mattarella ha posto il veto sulla nomina di Savona come Ministro dell’Economia, facendo saltare il cosiddetto Governo del cambiamento appoggiato dalla maggioranza del Parlamento (Lega e Movimento 5 Stelle).

Una richiesta appoggiata anche dal leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, secondo la quale la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica è necessaria poiché - secondo lei - “non esiste alcuna norma della Costituzione italiana che consenta al Capo dello Stato di non nominare un Ministro solamente perché non ne condivide le idee”.

Anche Salvini e Di Maio non hanno nascosto la loro intenzione di chiedere la messa in stato d’accusa per Mattarella; insomma, una vera e propria crisi istituzionale che da parte sua il Presidente della Repubblica proverà a risolvere incaricando Carlo Cottarelli per la formazione di un Governo istituzionale.

Tuttavia molto difficilmente un Governo istituzionale avrà i numeri per governare ed è per questo che al momento l’ipotesi più probabile sembra quella di un ritorno al voto, con ottobre 2018 o febbraio 2019 come date presunte.

Resta da capire però cosa faranno Lega e Movimento 5 Stelle e se dalle minacce dell’impeachment passeranno ai fatti. Ma cos’è e come funziona l’impeachment in Italia? È davvero il Parlamento a decidere per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica? Scopriamolo.

Impeachment in Italia: cos’è la messa in stato d’accusa

Come anticipato in queste ore molti leader politici - Salvini e Di Maio su tutti - hanno paventato l’ipotesi impeachment per Sergio Mattarella, colpevole, a loro dire, di essersi attribuito dei poteri non previsti per il suo ruolo.

Secondo loro, infatti, non esiste alcuna norma della Costituzione che consente al Presidente della Repubblica di porre il veto su un Ministro proposto dal Presidente del Consiglio incaricato.

Ma procediamo con ordine. Anche se si parla di impeachment - l’istituto giuridico con il quale si chiede il rinvio a giudizio di titolari di cariche pubbliche qualora i ritenga che questi abbiano commesso degli illeciti nell’esercizio delle loro funzioni - in Italia è più corretto parlare di messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica.

Nel dettaglio è l’articolo 90 della Costituzione a prevedere questo istituto giuridico. Qui si legge che:

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Quindi la messa in stato d’accusa può essere disposta nei confronti del Presidente della Repubblica quando questo mostra infedeltà rispetto ai valori, ai comportamenti e alle istituzioni costituzionali.

Nella storia della Repubblica italiana nessun Capo dello Stato è mai stato messo in stato d’accusa, se non altro perché è molto complicato che il tortuoso iter procedurale venga completato.

Quali sono le fasi dell’impeachment in Italia? Ecco un elenco completo:

  • bisogna presentare una richiesta di messa in stato d’accusa al Presidente della Camera (in questo caso Roberto Fico) allegando una documentazione completa per dimostrare le accuse mosse al Capo dello Stato;
  • a questo punto il Presidente della Camera trasmette il dossier ad un comitato ad hoc formato dai componenti della Giunta del Senato e della Camera, i quali devono rappresentare tutte le forze politiche presenti in Parlamento e devono essere competenti per le autorizzazioni a procedere;
  • spetta a questo comitato decidere sulla legittimità dell’accusa. Il verdetto viene votato a maggioranza;
  • il verdetto viene presentato tramite una relazione al Parlamento riunito in seduta comune;
  • qualora anche per il comitato sussistano i presupposti per la messa in stato d’accusa allora il Parlamento in seduta comune verrà nuovamente convocato per la votazione finale che avviene tramite scrutinio segreto;
  • la proposta di destituzione per andare avanti deve essere approvata dalla maggioranza assoluta (50% +1) del Parlamento;

In caso di votazione favorevole del Parlamento la messa in stato d’accusa non è completata. Infatti l’ultima parola spetta alla Corte Costituzionale la quale - affiancata per l’occasione da 16 giudici aggregati - ad avviare un vero e proprio processo al termine del quale verrà emessa una sentenza inappellabile.

Mattarella a rischio impeachment?

Come possiamo vedere l’iter che porterebbe ad un’eventuale messa in stato d’accusa per il Presidente Mattarella è molto lungo, motivo per cui è molto probabile che alla fine dalle minacce non si passerà ai fatti.

Anche perché il veto posto da Mattarella sulla figura di Savona potrebbe non essere motivo valido per una sua destituzione. Infatti nella Costituzione viene lasciata ampia discrezionalità al Presidente della Repubblica, con il limite che nell’esercizio delle sue funzioni questo non debba mettere in pericolo la Costituzione o la vita democratica del Paese.

C’è chi ritiene che effettivamente ponendo il veto sul Ministro dell’Economia proposto dal cosiddetto Governo del cambiamento Mattarella abbia però messo in pericolo la vita democratica del Paese; ma è veramente così? Il punto della discordia è l’articolo 92 della Costituzione, dove si legge che:

Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.

Quindi il Presidente della Repubblica deve nominare i Ministri su proposta del Presidente del Consiglio incaricato; ma può opporsi? Come si legge nel manuale di Diritto Pubblico a firma di Costantino Mortati - un costituzionalista che prese parte alla commissione dei 75 incaricata dall’Assemblea Costituente per elaborare e proporre il progetto di Costituzione - “la proposta dei Ministri del Presidente del Consiglio deve ritenersi strettamente vincolante per il Capo dello Stato”; secondo questa interpretazione, quindi, Mattarella non avrebbe potuto porre il veto sul nome di Savona al Ministero dell’Economia.

C’è da dire però che negli anni il Presidente della Repubblica ha posto il veto in più di un’occasione su un Ministro proposto dal premier incaricato e che ci sono diversi giuristi che ritengono che ciò sia del tutto legittimo.

Ecco perché quanto fatto da Mattarella - seppur assolutamente discutibile - non sembra essere sufficiente per far scattare una sentenza di messa in stato d’accusa nei suoi confronti; ed è per questo motivo che - quasi sicuramente - le minacce di queste ore da parte di Lega e Movimento 5 Stelle dovrebbero restare tali.

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