Pensioni 2019, guida alle novità: requisiti, calcolo e riforme

Simone Micocci

27/06/2018

Cambiano i requisiti per andare in pensione dal 1° gennaio 2019, così come i coefficienti per il calcolo contributivo dell’assegno previdenziale; guida a tutte le novità.

Pensioni 2019, guida alle novità: requisiti, calcolo e riforme

Dal 1° gennaio 2019 i requisiti per andare in pensione subiranno una notevole variazione; la Legge Fornero, infatti, ha disposto che d’ora in avanti ci dovrà essere un adeguamento biennale con le aspettative di vita rilevate dall’Istat.

Quindi, considerando che l’Istat ha evidenziato un aumento di 5 mesi delle aspettative di vita degli italiani, anche i requisiti per la pensione dovranno adeguarsi. Ciò porterà ad un innalzamento dell’età pensionabile, con l’esclusione di alcune categorie di lavoratori.

Allo stesso tempo l’adeguamento con le aspettative di vita ha portato anche alla riduzione dei coefficienti di trasformazione utilizzati per il calcolo contributivo; per questo motivo i trattamenti previdenziali liquidati dal 1° gennaio 2019 saranno più bassi di quelli di quest’anno.

Senza dimenticare poi che il Governo del cambiamento ha promesso una riforma delle pensioni nel breve termine e - qualora nella Legge di Bilancio venissero stanziate le risorse necessarie - ci potrebbero essere novità anche dal prossimo anno con l’introduzione di nuovi strumenti che rendano più flessibile l’uscita dal lavoro.

Sarà compito del nuovo Ministro del Lavoro - Luigi Di Maio - rivedere l’attuale sistema previdenziale italiano superando quanto previsto dalla Legge Fornero; per farlo ci saranno da approvare diversi provvedimenti, tra i quali spicca l’introduzione della Quota 100 per tutti finanziata - in parte - con un taglio alle pensioni d’oro.

Al momento però si tratta solamente di promesse; quindi nell’analizzare come cambierà dal 2019 per il sistema previdenziale italiano partiamo dalle certezze, ovvero dall’introduzione di nuovi requisiti e di nuovi parametri per il calcolo degli assegni.

Pensioni: nuovi requisiti dal 2019

Come annunciato dall’INPS tramite una circolare esplicativa, dal 1° gennaio 2019 ci sarà un incremento dell’età pensionabile visto l’aumento delle aspettative di vita rilevato dall’ISTAT.

Clicca qui l’infografica sui nuovi requisiti per la pensione

In media gli italiani vivono 5 mesi di più e quindi è giusto - almeno per la Fornero - che vadano in pensione più tardi. È stata proprio la riforma del 2011, infatti, a stabilire che d’ora in avanti, ogni due anni, si dovrà procedere con l’aggiornamento dei requisiti per il pensionamento, i quali dovranno essere adeguati con le aspettative di vita. Un eventuale incremento, però, non potrà essere superiore ai 3 mesi.

Dal 1° gennaio 2019, quindi, si andrà in pensione più tardi rispetto ad oggi. Nel dettaglio:

  • pensione di vecchiaia: da 66 anni a 7 mesi a 67 anni per tutti. L’anzianità contributiva richiesta sarà sempre pari a 20 anni;
  • pensione anticipata uomini: da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 3 mesi;
  • pensione anticipata donne: da 41 anni e 10 mesi si passerà a 42 anni e 3 mesi;
  • pensione anticipata lavoratori precoci passa da 41 anni a 41 anni e 5 mesi di anzianità contributiva.

Questi requisiti comporteranno dei cambiamenti anche per l’Ape Volontario, lo strumento con il quale è possibile richiedere un anticipo pensionistico che verrà ripagato con delle trattenute sul futuro assegno previdenziale. Ricordiamo, infatti, che per accedere l’Ape Volontario non devono mancare più di 3 anni e 7 mesi all’età della pensione di vecchiaia, per la quale l’età anagrafica è stata incrementata di 3 mesi.

Quindi, non si potrà utilizzare questo strumento prima del compimento dei 63 anni e 3 mesi. Nessuna novità invece per l’Ape Sociale poiché - salvo una proroga da parte del Governo - questo strumento non sarà confermato nel 2019.

Niente adeguamento per precoci, usuranti e lavoratori notturni

L’aumento dell’età pensionabile, però, non sarà per tutti. Ci sono delle categorie di lavoratori, infatti, che potranno accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 66 anni e 7 mesi, purché però abbiano maturato un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni (e non 20).

Nel dettaglio, stiamo parlando dei:

  • lavoratori che per almeno metà della abbiano svolto un’attività considerata usurante;
  • lavoratori che per almeno metà della carriera lavorativa o in almeno 7 anni degli ultimi 10 abbiano svolto dei turni notturni (di almeno 6 ore, per almeno 78 giorni l’anno);
  • lavoratori che per almeno metà della carriera lavorativa o in almeno 7 anni degli ultimi 10 abbiano svolto un lavoro riconosciuto come gravoso.


Questi quindi potranno chiedere il blocco dell’età pensionabile inviando il modello pubblicato dall’INPS seguendo le indicazioni pubblicate dal decreto del Ministero del Lavoro.

Nuovi coefficienti di trasformazione

L’adeguamento con le aspettative di vita ISTAT avrà effetti anche sui coefficienti di trasformazione, ovvero i divisori con cui il montante contributivo delle pensioni calcolate con sistema contributivo viene trasformato nell’importo annuo dell’assegno previdenziale.

Il Ministero del Lavoro, infatti, ha annunciato l’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione - che d’ora in avanti avranno valenza biennale - per il il 2019-2020. Come anticipato questi sono stati ridotti e ciò significa che coloro che andranno in pensione nel 2019 riceveranno un assegno più basso di circa l’1% rispetto a quanto avviene oggi.

Per capire meglio, ecco la tabella dove trovate il confronto tra i vecchi, ma ancora validi, e i nuovi coefficienti di trasformazione. Per ulteriori informazioni in merito, invece, potete consultare il nostro articolo dedicato.

Età di uscita Divisori 2016-2018 Valori 2016-2018 Divisori 2019-2020 Valori 2019-2020
57 23,55 4,246% 23,812 4,200%
58 22,969 4,354% 23,236 4,304%
59 22,382 4,447% 22,654 4,414%
60 21,789 4,589% 22,067 4,532%
61 21,192 4,719% 21,475 4,657%
62 20,593 4,856% 20,878 4,790%
63 19,991 5,002% 20,276 4,932%
64 19,385 5,159% 19,672 5,083%
65 18,777 5,326% 19,064 5,245%
66 18,163 5,506% 18,455 5,419%
67 17,544 5,700% 17,844 5,604%
68 16,922 5,910% 17,231 5,804%
69 16,301 6,135% 16,609 6,021%
70 15,678 6,378% 15,982 6,257%
71 Non previsto Non previsto 15,353 6,513%

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