Pensioni: i nuovi requisiti per il 2019

Bruna Pisano

27/06/2018

28/06/2018 - 08:01

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A causa dell’adeguamento con le aspettative di vita Istat, dal 1° gennaio 2019 cambieranno i requisiti per la pensione. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Pensioni: i nuovi requisiti per il 2019

Che l’argomento pensioni catturi sempre l’attenzione di tutti questo è un dato certo, perché sappiamo bene come i numerosi cambiamenti in questa materia possono incidere sulla vita presente delle persone e soprattutto condizionare, e non poco, quella futura.

Non è un caso infatti che non sia solo al centro di discussioni familiari ma che lo sia anche e soprattutto nel dibattito politico, che venga affrontato nei palchi delle campagne elettorali, che venga continuamente calendarizzato per studiarne le modifiche, che diventi motivo di vittorie o di sconfitte nelle urne e di delusioni, proteste e lacrime tra i cittadini e a volte anche tra i ministri.

Quindi sapendo che la materia è in continua evoluzione e le leggi che modificano i requisiti variano molto spesso, è necessario ciclicamente fare il punto per avere sempre chiara la situazione.

Intanto l’Istat, rilevando l’aumento dell’aspettativa di vita in Italia di 5 mesi, dato legato alla Legge Fornero del 2011, ha cambiato in automatico i requisiti dei cittadini dal 1° gennaio 2019 spostando di tre mesi l’età richiesta.

Nell’infografica vengono in breve riassunti in 7 step le “tipologie pensionistiche” in Italia con le modifiche accertate che entreranno in vigore il prossimo anno e il calcolo tra l’età e i contributi necessari per ottenerla; sono esclusi da questi dati i nuovi provvedimenti annunciati dal governo che, per ora, sono solo sulla carta e che devono essere ancora dibattuti ed approvati.

In cima la pensione che si ottiene oltre i 70 anni di età è quella chiamata pensione di vecchiaia contributiva si raggiungere a 71 anni e 3 mesi di età e con 5 anni di contributi versati, a scalare la pensione di vecchiaia 67 anni e 3 mesi con 20 anni di contributi, quella anticipata contributiva con 64 anni e 3 mesi di età e 20 anni di contributi versati, poi c’è il famoso Ape Volontario, il prestito anticipato pensionistico che viene poi ripagato con le trattenute sul futuro assegno pensionistico, con 63 anni e 3 mesi di età.

Poi ci sono le tre tipologie di pensione anticipata dei lavoratori che hanno versato 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni 3 mesi per le donne ed infine la pensione anticipata per i lavoratori precoci con 41 anni e 5 mesi di contributi versati.

Non resta che munirsi di calcolatrice e calendario e, a seconda dell’età, fare qualche calcolo in più e cercare di ipotizzare la data del raggiungimento del proprio assegno pensionistico che, con questo ulteriore adeguamento del 2019, sembra allontanarsi sempre di più.

Clicca qui per la guida sulle novità per la pensione

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