Pensione di reversibilità, va richiesta prima o dopo la successione?

Simone Micocci

15 Novembre 2025 - 09:34

Per la richiesta della pensione di reversibilità bisogna attendere la dichiarazione di successione? Facciamo chiarezza.

Pensione di reversibilità, va richiesta prima o dopo la successione?

Spesso si commette l’errore di pensare alla pensione di reversibilità come se fosse un trattamento da ereditare ed è per questo che i potenziali beneficiari di questa misura si pongono dei dubbi come quello su cui risponderemo in questo articolo.

C’è chi, infatti, non ha capito se la domanda di pensione di reversibilità, da presentare all’Inps per far sì che il trattamento liquidato al pensionato defunto venga girato ai suoi familiari superstiti nel rispetto delle quote individuate dalla normativa, sia legata in qualche modo alla presentazione della dichiarazione di successione.

Questo è un aspetto molto importante da chiarire: per quanto sia vero che la pensione di reversibilità decorre in ogni caso dal giorno successivo alla morte del dante causa, dando così luogo al pagamento degli arretrati, per alcune persone il fatto di riceverla il prima possibile è comunque fondamentale visto che alla morte di un familiare ci si potrebbe ritrovare improvvisamente in una situazione di disagio economico tale da comportare il pagamento in tempi celeri della pensione di reversibilità.

Ma serve davvero aspettare la successione? Ecco cosa prevede la normativa vigente.

Pensione di reversibilità, prima o dopo la successione?

Quando muore un familiare, molti superstiti si trovano a dover affrontare contemporaneamente due percorsi: da una parte la domanda di pensione di reversibilità, dall’altra l’avvio della successione ereditaria. È qui che nasce uno dei dubbi più diffusi: la reversibilità va richiesta prima o dopo la successione? Oppure, ancora: la pratica successoria condiziona in qualche modo il diritto alla pensione ai superstiti?

La risposta l’abbiamo anticipata nella parte introduttiva: la pensione di reversibilità non dipende dalla successione, dal momento che i due istituti sono completamente indipendenti tra di loro.

Per questo motivo non occorre attendere la dichiarazione di successione per presentare la domanda all’Inps: la reversibilità può (e dovrebbe) essere richiesta subito, poiché decorre dal giorno successivo al decesso del pensionato, garantendo anche il pagamento degli arretrati nel caso in cui la valutazione dell’istanza dovesse protrarsi per diversi mesi.

La ragione di questa “divisione” e “indipendenza” tra i due istituti deriva dal fatto che la pensione ai superstiti non è un bene del defunto ma una prestazione previdenziale a se stante destinata a sostenere economicamente i familiari colpiti dalla perdita della principale fonte di reddito. L’eredità, invece, riguarda esclusivamente il patrimonio del de cuius e segue regole proprie, stabilite dal Codice civile.

È dunque possibile essere beneficiari della reversibilità senza essere eredi e, allo stesso modo, si può rinunciare all’eredità senza perdere il diritto alla prestazione.

Proprio a riguardo, è bene ricordare che la Cassazione ha chiarito che il diritto alla reversibilità non si trasmette automaticamente agli eredi del beneficiario. Se muore, ad esempio, il coniuge superstite che percepiva la pensione, quest’ultima non entra nel suo asse ereditario e non può essere devoluta a terzi. Vero è che spesso il beneficiario della reversibilità è al tempo stesso colui che eredita il patrimonio del defunto, ma non per questo i due istituti vanno confusi.

Cosa comporta non fare la successione?

Prima di concludere, ricordiamo che la dichiarazione di successione è un passaggio obbligato per gli eredi, necessario a comunicare all’Agenzia delle Entrate il trasferimento del patrimonio e a stabilire se siano dovute imposte. Non presentarla entro i 12 mesi previsti, o farlo in ritardo, espone a sanzioni anche quando l’eredità sarebbe stata esente da qualsiasi tributo. Le conseguenze, infatti, non riguardano solo il versamento della tassa di successione, ma anche l’irrogazione di multe che possono diventare molto pesanti se l’omissione si protrae nel tempo.

È una responsabilità che coinvolge indistintamente tutti gli eredi e i soggetti obbligati, poiché la legge prevede una responsabilità solidale: l’Agenzia delle Entrate può rivalersi anche su un solo erede per l’intero importo, lasciando poi a quest’ultimo il compito di recuperare le quote dagli altri coeredi.

Proprio per questo la presentazione tempestiva della dichiarazione è sempre la scelta più prudente, anche quando il patrimonio è modesto o non comprende immobili.

È importante ribadire, però, che tutto ciò non ha alcuna ricaduta sulla pensione di reversibilità. Le eventuali omissioni o irregolarità nella successione non incidono sul diritto alla prestazione ai superstiti, che segue una disciplina completamente distinta. Anche se la successione viene presentata in ritardo, oppure non viene presentata quando dovuta, la reversibilità continua a spettare agli aventi diritto, senza alcun tipo di conseguenza.

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