Pensione avvocati: requisiti 2019 e cosa cambia nei prossimi anni

Simone Micocci

26 Luglio 2019 - 12:15

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Pensione avvocati, Cassa Forense: i requisiti aumenteranno progressivamente nei prossimi anni, con la riforma che sarà a regime solo nel 2021. Ecco nel frattempo quali sono i requisiti per l’accesso alla pensione.

Pensione avvocati: requisiti 2019 e cosa cambia nei prossimi anni

Pensione avvocati: i requisiti per coloro che svolgono la professione legale sono differenti da quelli previsti per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) dell’Inps.

È la Cassa Nazionale di previdenza e assistenza Forense, infatti, a riconoscere la tutela previdenziale degli avvocati, così come dei procuratori legali, ed è questa quindi a fissare l’età pensionabile per i propri iscritti. È alla Cassa Forense che gli avvocati, in quanto liberi professionisti, versano i contributi: questi variano in base al fatturato del legale, con un contributo minimo soggettivo pari a 2.857,00€ (valore aggiornato al 2019) al quale si aggiunge una percentuale sul volume d’affari IVA dichiarato.

Ma mettiamo da parte i contributi dovuti alla Cassa Forense e soffermiamoci su quando gli avvocati possono andare in pensione. Come vedremo meglio nel dettaglio, sono tre le strade previste per i professionisti legali: la pensione di vecchiaia, che a sua volta si suddivide in contributiva e retributiva, e la pensione anticipata.

Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti previsti per andare in pensione così da capire se per gli avvocati il collocamento in quiescenza avviene prima o dopo rispetto ai lavoratori iscritti all’Inps.

Pensione di vecchiaia avvocati

Come noto per gli iscritti all’AGO il diritto alla pensione di vecchiaia si consegue all’età di 67 anni, a fronte però di almeno 20 anni di contributi. C’è poi un’opzione contributiva per cui si può andare in pensione all’età di 71 anni ma con soli 5 anni di contributi (purché maturati successivamente al 1° gennaio 1996).

Come anticipato anche per gli avvocati iscritti alla Cassa Forense esiste un’opzione retributiva e una contributiva per la pensione di vecchiaia. Prima di vedere cosa prevedono entrambe le opzioni è bene ricordare che l’ultima riforma del sistema previdenziale forense sarà a regime solamente nel 2021, quando per andare in pensione saranno necessari:

  • 70 anni di età;
  • 35 anni di anzianità contributiva.

Nel frattempo, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020 per la pensione di vecchiaia - opzione retributiva - bisogna avere un’età di 69 anni e almeno 34 anni di effettiva iscrizione e contribuzione.

Con la riforma, quindi, c’è stato un graduale aumento dei requisiti minimi di età e di contribuzione per fruire del trattamento; tuttavia, allo stesso tempo viene data agli avvocati la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione in età compresa tra i 65 e i 70 anni, accettando una riduzione dello 0,415% dell’importo dell’assegno per ogni mese di anticipo. Tuttavia, nel caso in cui al momento dell’anticipo l’avvocato abbia maturato almeno 40 anni di contribuzione effettiva non si applica alcuna riduzione dell’assegno.

C’è poi la pensione di vecchiaia con calcolo contributivo che si applica per quegli iscritti alla Cassa Forense che al raggiungimento dell’età pensionabile non hanno maturato abbastanza contributi per andare in pensione. Questi possono così ricorrere a questa opzione, per la quale sono comunque obbligatori almeno 5 anni di iscrizione e contribuzione.

Dal 1° gennaio 2021 i requisiti per la pensione di vecchiaia contributiva sono i seguenti:

  • 70 anni di età;
  • almeno 5 anni di contribuzione (ma meno di 35).

Prima del 2021, quindi per chi matura il diritto alla pensione tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020, invece, l’età pensionabile è di 69 anni, a fronte di almeno 5 anni di contribuzione e meno di 34.

Pensione di anzianità avvocati

L’ultima opzione è quella della pensione anticipata di anzianità, per la quale i requisiti minimi per il pensionamento - in seguito alla riforma che ha riguardato la Cassa Forense - sono stati innalzati progressivamente da 58 a 62 anni di età e da 35 a 40 anni di effettiva contribuzione.

Quindi, dal 1° gennaio 2020 i requisiti per la pensione anticipata saranno 62 anni di età e 40 anni di contribuzione; nel contempo, il diritto alla pensione si consegue solo in caso di cancellazione dall’albo forense, visto che questa è incompatibile con l’iscrizione a qualsiasi albo di avvocato.

I requisiti sono diversi per chi ne fa accesso entro il 31 dicembre 2019, quando sono sufficienti 61 anni di età e 39 anni di contribuzione.

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