Pensione anticipata donne: chi può richiedere l’Ape social rosa?

Pensione anticipata più vicina per le donne che, a partire dal 2018, potranno beneficiare della riduzione dei contributi necessari per richiedere l’Ape social.

La Legge di Bilancio 2018, con la nuova riforma delle pensioni, ha introdotto quella che è stata rinominata come Ape social rosa sia per le donne disoccupate, che hanno un’invalidità pari almeno al 74% e che assistono familiari disabili, che per quelle che hanno svolto lavori gravosi o usuranti.

Le donne con figli potranno andare in pensione anticipata beneficiando della riduzione fino a 2 anni dei contributi richiesti e con almeno 28 o 34 anni di anzianità contributiva sulla base delle regole previste per l’accesso all’Ape social.

Le regole e le novità per richiedere la pensione anticipata Ape social nel 2018 sono state illustrate dall’Inps con la circolare n. 34 del 23 febbraio 2018. Di seguito tutte le informazioni necessarie, le agevolazioni per le donne e quali sono le scadenze per poter presentare domanda.

Ape social rosa, come funziona la pensione anticipata per le donne

L’Ape social rosa è la principale novità per le donne che intendono andare in pensione anticipata ed è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2018.

A partire dal 1° gennaio, per tutte le donne con figli la legge riconosce uno scontro sui contributi richiesti per andare in pensione: si potrà beneficiare della riduzione dei contributi di 12 mesi per ciascun figlio ed entro il limite massimo di 24 mesi, ovvero due anni.

Per capire come funziona l’Ape social per le madri bisogna fare un passo indietro e vedere quali sono i le condizioni per richiedere l’anticipo pensionistico finanziato dallo Stato: potranno presentare domanda soltanto le donne che rispettano i requisiti generali previsti.

Chi può richiedere l’Ape social nel 2018

La pensione anticipata Ape social può essere richiesta presentando domanda dai lavoratori che rispettano i seguenti requisiti:

• disoccupati a seguito di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale che hanno finito integralmente di percepire la NASPI da almeno tre mesi;
• caregivers, ovvero soggetti che alla data di presentazione della domanda assistono da almeno sei mesi il coniuge, l’unito civilmente o un parente di primo grado convivente (genitore o figlio) o, in situazioni particolari, anche parenti di secondo grado (nonni, nipoti, fratelli o sorelle) con handicap grave;
• invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;
• dipendenti che svolgono o abbiano svolto attività gravose per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno 6 anni negli ultimi 7 (le attività gravose e usuranti sono quelle aggiornate con l’allegato B della Legge di Bilancio 2018).

I lavoratori disoccupati, i caregiver e gli invalidi potranno richiedere l’Ape social a 63 anni di età e con almeno 30 anni di contributi versati.

Gli addetti a lavori usuranti, invece, bisognerà aver versato almeno 36 anni di contributi.

Ape social rosa

Nel rispetto dei requisiti generali elencati precedentemente, le donne con figli potranno andare in pensione anticipata beneficiando delle seguenti agevolazioni:

• se disoccupate, impegnate in lavori di cura o invalide l’Ape social rosa potrà essere richiesta con almeno 28 anni di contributi, ovvero con un massimo di due anni di sconto contributivo (1 anno per ciascun figlio nato o adottato);
• se addette a lavori usuranti si potrà presentare domanda di Ape social rosa con almeno 34 anni di contributi versati e anche in questo caso con un massimo di due anni di agevolazione sui contributi, pari ad un anno per ciascun figlio.

Quando bisogna presentare domanda?

Anche le donne che intendono andare in pensione anticipata con l’Ape social rosa dovranno presentare domanda entro le scadenze previste per la generalità dei lavoratori.

La prima data utile entro cui presentare domanda per chi matura i requisiti nel 2018 è il 31 marzo 2018.

La seconda scadenza è fissata al 15 luglio 2018 e l’ultima data utile è fissata al 30 novembre ma in questo caso le domande saranno prese in considerazione previa valutazione delle risorse finanziarie disponibili.