Pace fiscale con tre aliquote fra le ultime novità del Governo

Martina Cancellieri

15 Ottobre 2018 - 11:57

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Pace fiscale 2019: tra le ultime novità c’è l’ipotesi di tre aliquote al 6%, 10% e 25% avanzata dal sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri. Il Governo deve prendere una decisione entro oggi 15 ottobre 2018, data in cui è prevista l’approvazione del testo del DL fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019.

Pace fiscale con tre aliquote fra le ultime novità del Governo

La pace fiscale prevista a partire dal 2019 sta prendendo forma, tra le ultime novità è tornata l’ipotesi iniziale delle tre aliquote al 6%, al 10% e al 25% calcolate in base alla situazione economica del contribuente.

Si ipotizzano tre aliquote con relativi scaglioni quindi per l’aspetto più controverso della pace fiscale su cui la Maggioranza di Governo Lega M5S non riesce ancora a trovare un accordo.

Oggi 15 ottobre 2018 è il giorno della resa dei conti in cui il Governo del Cambiamento dovrà prendere una decisione sulla pace fiscale e su tutte le novità da approvare entro mezzanotte nel testo definitivo del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019.

Quanto alla pace fiscale si tratta di un progetto complesso ed articolato in diverse procedure, tuttavia l’aspetto più discusso sembra proprio il tetto massimo sui debiti ammessi definendo in tal modo i soggetti inclusi e gli esclusi da tale misura.

Il Governo sembra aver trovato un accordo per quel che riguarda la definizione agevolata delle liti tributarie contro l’Agenzia delle Entrate, la nuova rottamazione-ter delle cartelle esattoriali e infine il condono di tutti i debiti inferiori a 1000 euro maturati nel decennio dal 2000 al 2010.

Manca ora da definire il fantomatico tetto per stabilire quali saranno i soggetti ammessi e quali gli esclusi dalla pace fiscale 2019. L’ultima novità a riguardo è l’ipotesi delle tre aliquote calcolate sulla base della situazione patrimoniale e del reddito del contribuente.

Pace fiscale 2019: il Governo ipotizza tre aliquote per l’accesso

Negli ultimi mesi il Governo Lega M5S ha ipotizzato diverse soglie d’accesso alla pace fiscale, le ultime novità riguardano tre scaglioni con aliquote al 6%, 10% e 25% tenendo conto della situazione economica del contribuente.

È necessario che la Maggioranza di Governo trovi al più presto un accordo sulla pace fiscale che finirà nel testo definitivo del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019, la cui approvazione è prevista per oggi 15 ottobre 2018.

A tal riguardo l’ipotesi dei tre scaglioni con aliquote al 6%, al 10% e al 25% è stata avanzata dal sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri della Lega.

Per venire incontro al M5S Siri ha proposto di alzare la terza aliquota al 25% al posto del 15% inizialmente proposto dalla Lega.

Il sottosegretario Siri ha dichiarato:

“La pace fiscale non è per gli evasori, ma per chi è in regola con la dichiarazione dei redditi e non ha risorse per pagare perché ha difficoltà economiche. [...] L’aliquota del 6% potrebbe essere riservata ai contribuenti monoreddito con un figlio minorenne a carico”

Aggiunge infine il sottosegretario che “il M5S se c’è da dare una mano ai contribuenti in difficoltà non avrà alcun problema”.

Pace fiscale e importi ammessi: le proposte della Maggioranza

Le proposte sugli importi ammessi alla pace fiscale ad oggi sono state numerose. L’ultima novità è quella delle tre aliquote sopracitate calcolate sulla situazione economica del contribuente.

Tuttavia le ipotesi ad oggi sono state molte, si va dai 100.000 euro iniziali, passando per l’ipotesi di 1 milione di debiti ammessi fino ad arrivare alle novità emerse dopo l’approvazione della nota di aggiornamento al DEF secondo le quali si ipotizzava un tetto fino a 200.000 euro o 500.000 euro.

Negli ultimi giorni il Governo del Cambiamento si è duramente scontrato sulle condizioni di accesso alla pace fiscale che sarà avviata a partire dal 1° gennaio 2019.

Da una parte il Movimento 5 Stelle resta fermamente convinto che la pace fiscale non sarà un condono pertanto non intende ammettere sconti sulle imposte.

La proposta della Lega al contrario è quella di ammettere alla pace fiscale qualcosa in più oltre all’abbattimento di sanzioni e interessi previsto dalla rottamazione delle cartelle.

Per ora il Governo sembra essere d’accordo almeno su una condizione, ovvero sul condono delle mini-cartelle con importi fino a 1.000 euro comprese nel decennio dal 2000 al 2010.

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