Pace fiscale 2019: ecco la proposta del Governo

Martina Cancellieri

22 Agosto 2018 - 17:34

condividi

Pace fiscale 2019 e Legge di Bilancio: ecco il piano proposto dalla Lega con soggetti inclusi ed esclusi dalla (nuova) maxi rottamazione delle cartelle Equitalia.

Pace fiscale 2019: ecco la proposta del Governo

Pace fiscale nella Legge di Bilancio 2019: lo ha dichiarato il Ministro dell’Economia Tria, precisando che non si tratterà di un condono.

Si dà quasi per certo che la pace fiscale voluta dal “Governo del Cambiamento” partirà dal 2019 con la Manovra e il decreto fiscale annesso.

Tale misura farà parte di una manovra unitaria della riforma fiscale che prevede, fra le altre cose, Flat tax e Reddito di cittadinanza.

Tuttavia non tutti i debiti col Fisco potranno essere sanati con la pace fiscale 2019.

Si continua a dire che, probabilmente, saranno esclusi dalla nuova sanatoria i morosi della rottamazione cartelle che non hanno saldato le rate o l’importo rottamato con le definizioni agevolate vigenti.

Pace fiscale 2019, inclusi ed esclusi dalla maxi rottamazione delle cartelle Equitalia

Se è probabile che la pace fiscale sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio è anche vero che non è ancora stato chiarito chi saranno i soggetti inclusi e gli esclusi dalla maxi rottamazione delle cartelle Equitalia.

Per farsi un’idea di chi potrà avere accesso alla pace fiscale ci si dovrà attenere a quanto dichiarato dal Sottosegretario al MEF Massimo Bitonci nell’intervista rilasciata lo scorso luglio al Sole24Ore.

Secondo quanto detto, la pace fiscale non sarà un’alternativa più conveniente per chi ha aderito alle precedenti rottamazioni delle cartelle dal momento che sarà escluso chi non pagherà le rate e gli importi condonati con le rottamazioni del Governo Renzi.

Lega e M5S parlano di “Fisco amico” ribadendo l’impossibilità di un condono e muovendosi piuttosto in direzione di una maxi rottamazione delle cartelle Equitalia per quei contribuenti falliti che non hanno potuto pagare imposte come Irpef, Iva e contributi Inps.

La Lega ha consegnato al Ministro dell’Economia Tria il piano di pace fiscale che prevede tre fasi che riguardano le cartelle esattoriali, gli accertamenti fiscali in corso o “liti potenziali”, e le liti tributarie nei tre gradi di giudizio.

Piano Pace fiscale 2019, le misure proposte dalla Lega

Il Ministro Tria ha parlato di una manovra unitaria di riforma del sistema fiscale, che ponga sullo stesso piano Flat tax e Reddito di cittadinanza.

Tria ha ribadito più volte che la pace fiscale sarà utile per favorire il rientro dei debiti venendo incontro alle persone veramente in difficoltà ma non ai “furbetti” che non pagano quanto dovuto nella speranza di una futura sanatoria.

Il vicepremier della Lega Salvini ha annunciato di voler proporre la chiusura immediata di tutte le cartelle esattoriali per debiti fino a 100.000 euro.

Per quel che riguarda il piano di pace fiscale della Lega le tre misure proposte riguardano il pre-accertamento, le liti potenziali e il contenzioso.

Pace fiscale 2019: primo step

La prima misura sarebbe quella del pre-accertamento, ovvero quando il contribuente ha evaso o pensa di aver sbagliato l’adempimento e decide di rimediare.

Per mettersi in regola potrà versare il 15% (come l’aliquota della Flat tax) sulla parte incrementale delle imposte dirette dovute, oltre all’IVA che dovrà sempre essere pagata.

La procedura tramite cui il contribuente deve regolarizzare la propria posizione è quella del ravvedimento operoso. In questo modo l’Agenzia delle Entrate si trova già instradata per continuare gli accertamenti nel caso in cui la posizione del contribuente sia più grave.

Pace fiscale 2019: secondo e terzo step

La seconda misura riguarda le liti potenziali ovvero gli accertamenti in corso, nello specifico si tratta dei processi verbali di constatazione emessi dalla Guardia di Finanza e degli avvisi di accertamento.

In questo caso la pace fiscale consentirebbe al contribuente di mettersi in regola, cancellando sanzioni e interessi di mora. Per sanare la sua posizione scatterebbe l’accertamento con adesione e in contraddittorio si potrà chiudere la controversia, evitando le lungaggini e i costi amministrativi.

La terza misura dedicata al contenzioso è articolata nei tre gradi di giudizio.

Nella riedizione che prevede la Lega della rottamazione delle liti tributarie, chi aderisce non pagherà, in ogni caso, né sanzioni né interessi di mora. Si mira inoltre a modulare uno sconto forfettario delle somme dovute tenendo conto del giudizio del magistrato.

Nel caso in cui il contribuente vince il processo in primo grado e vuole evitare l’appello potrà chiudere la lite pagando il 50% di quanto chiesto dal Fisco.

Se il contribuente vince la lite davanti alla Commissione regionale e va verso il giudizio in Cassazione lo sconto aumenterà e potrebbe chiudere la lite pagando il 20% di quanto dovuto all’Erario.

Se il contribuente perde il contenzioso o ottiene ragione solo in parte, aderendo alla pace fiscale non dovrà versare sanzioni né interessi e le somme dovute potranno essere oggetto di conciliazione tra le parti.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO