Meta userà le tue chat private con l’AI per inviarti pubblicità personalizzate

P. F.

3 Ottobre 2025 - 15:22

La società di Mark Zuckerberg utilizzerà le conversazioni degli utenti con il suo chatbot di intelligenza artificiale per proporre pubblicità mirate.

Meta userà le tue chat private con l’AI per inviarti pubblicità personalizzate

Novità importanti in casa Meta. La società statunitense fondata da Mark Zuckerberg ha annunciato che utilizzerà il suo chatbot di intelligenza artificiale per raccogliere informazioni dalle conversazioni degli utenti e personalizzare gli annunci pubblicitari su Facebook e Instagram.

A partire da dicembre 2025, chi interagisce con Meta AI - disponibile su Facebook, Instagram, WhatsApp e tramite l’omonima app - potrebbe iniziare a visualizzare pubblicità più mirate in base agli argomenti trattati con il chatbot. Ad esempio, una conversazione sulle escursioni potrebbe generare annunci relativi a percorsi outdoor o attrezzature da trekking. Ma come funzionerà esattamente e cosa c’è da sapere su questa novità?

La nuova strategia di Meta per le pubblicità agli utenti

Questa novità rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alle modalità di targeting pubblicitario finora adottate da Meta, che si basavano principalmente su dati comportamentali e connessioni sociali.

Ora, invece, l’azienda punta a utilizzare direttamente le informazioni condivise dagli utenti durante le conversazioni con i chatbot, ampliando così la raccolta di dati personali. La stessa società ha affermato:

“Proprio come altri servizi personalizzati, adattiamo gli annunci e i contenuti che vedi in base alla tua attività, assicurandoci che la tua esperienza si evolva con il mutare dei tuoi interessi. Molte persone si aspettano che le loro interazioni rendano ciò che vedono più pertinente. Presto, le interazioni con l’intelligenza artificiale saranno un altro segnale che utilizzeremo per migliorare l’esperienza delle persone”.

I dubbi sulla privacy

Meta ha voluto precisare che non impiegherà informazioni sensibili come opinioni politiche, orientamento sessuale, dati sulla salute, convinzioni religiose o appartenenza sindacale per scopi pubblicitari. Tuttavia, questa strategia solleva dubbi sulla privacy, visto che le conversazioni con i chatbot possono essere anche molto personali e intime. Basta pensare che, ormai, in molti li utilizzano come veri e propri psicologi.

Il timore che questo nuovo approccio possa avere risvolti inaspettati è comprensibile, perché gli utenti potrebbero non essere pienamente consapevoli delle conseguenze del condividere determinate informazioni con l’intelligenza artificiale.

AI e pubblicità mirata, una tendenza in crescita

Nella Silicon Valley cresce la convinzione che, in futuro, sempre più persone preferiranno fare acquisti online tramite chatbot basati sull’intelligenza artificiale piuttosto che affidarsi a Google o scorrere i social media.

Lo dimostra anche l’iniziativa recente di OpenAI, che ha introdotto la possibilità di acquistare articoli selezionati direttamente tramite il suo chatbot ChatGPT, sebbene l’azienda di Sam Altman non sia basata sulla pubblicità.

Intanto, Meta continua a sviluppare strumenti per la pubblicità mirata. Gli utenti possono gestire le proprie preferenze annunci aggiungendo o rimuovendo argomenti di interesse e controllare i contenuti mostrati sui feed di Facebook e Instagram. Adesso, resta da vedere come gli utenti accoglieranno questo nuovo esperimento con l’AI.

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