Manovra di Bilancio 2026, Irpef, regime forfettario, Ires e rottamazione quinquies

Nadia Pascale

8 Settembre 2025 - 08:36

Entrano nel vivo i lavori per la manovra di Bilancio 2026, certa la riduzione Irpef e Ires, si lavora sul forfettario, rottamazione quinquies e detassazione buoni pasto.

Manovra di Bilancio 2026, Irpef, regime forfettario, Ires e rottamazione quinquies

Si delineano con maggiore precisione i tratti della manovra di Bilancio 2026, novità Irpef, Ires, regime forfettario, tassazione dei buoni pasto, rottamazione quinquies.

Entro il 31 dicembre 2025, come ogni anno, deve essere licenziata la Legge di Bilancio 2026, tante sono le attese, ma ecco, in base alle prime indiscrezioni, quali sono i provvedimenti che quasi sicuramente entreranno nella Legge di Bilancio 2026.

Riduzione dell’Irpef e Ires sono allo studio, insieme alla rottamazione quinquies con saldo e stralcio, ma entrano negli ultimi giorni nella discussione anche l’aumento della soglia per il regime forfettario e l’aumento del limite alla detassazione dei buoni pasto riconosciuti ai lavoratori.

Taglio dell’Irpef dal 2026: simulazioni risparmio di imposta

Il gioco al solito si fa tra i partiti anche se sono parte della stessa coalizione. Forza Italia punta sull’Irpef, la destinazione finale dovrebbe essere la flat tax, ma il Governo è ben consapevole che per ora non si può fare perché il nodo risorse è difficile da sciogliere.

Ecco perché si punta alla riduzione della seconda aliquota e allargamento della platea. Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, segretario di Forza Italia, ha dichiarato di puntare alla riduzione dell’aliquota dal 35% attuale al 33%. Inoltre, si intende estendere la platea della seconda aliquota fino a redditi di 60.000 euro. Attualmente il secondo scaglione trova applicazione fino a 50.000 euro.

L’intervento mira a ridurre le tasse al ceto medio per evitare che diventi il nuovo ceto povero, questo secondo le dichiarazioni.
In base alle prime simulazioni, il taglio dell’Irpef in vigore dal 2026 dovrebbe portare a un risparmio massimo per il ceto medio di 1.400 euro. A trarne beneficio il 27,4% dei contribuenti.

Il risparmio di imposta aumenta all’aumentare del reddito, in base alle simulazioni, chi ha un reddito lordo di 30.000 euro risparmia circa 40 euro l’anno. Il risparmio sale a 200 euro per chi ha un reddito lordo annuo di 45.000 euro.

Superata la soglia di 50.000 euro il vantaggio aumenta perché si può beneficiare del secondo scaglione al posto del terzo e si beneficia quindi di una massiccia riduzione dell’aliquota dal 43% al 33%. Il risparmio è di 600 euro con un reddito di 50.000 euro e 1.400 euro per chi ha un reddito di 60.000 euro. É evidente che il criterio della progressività si riduce in modo rilevante attraverso la manovra di Bilancio 2026.

Rottamazione quinquies con saldo e stralcio nella manovra di Bilancio 2026

Punta sulla rottamazione quinquies la Lega e in questo caso si prevede l’introduzione di una misura di pace fiscale per le cartelle esattoriali affidate agli agenti di riscossione da gennaio 2000. Rispetto alla rottamazione quater cambierebbe il piano dei pagamenti, infatti, si ipotizza l’introduzione del versamento fino a 120 rate mensili, le rate dovrebbero essere più piccole. Inoltre, non dovrebbe più esservi l’immediata decadenza in caso di mancato pagamento di una rata.

Tra le ipotesi anche l’inserimento di una fee iniziale, cioè la necessità per accedere alle agevolazioni previste dalla rottamazione quinquies (eliminazione sanzioni e interessi e maxi-rateizzazioni), di versare una maxi rata iniziale,

Secondo le indiscrezioni, l’obbligo di versare l’anticipo dovrebbe riguardare solo le cartelle di importo superiore a 50.000 euro ed essere pari al 5%. La maxi rata iniziale dovrebbe aiutare a portare liquidità nelle casse dell’Erario.

Si vocifera anche l’introduzione, nella rottamazione quinquies, all’interno della Legge di Bilancio 2026, del saldo e stralcio per le cartelle di minore importo. Non è ancora dato sapere come sarà elaborata la proposta, ma probabilmente molto dipenderà dai costi della misura e quindi dall’impatto sulle casse dello Stato.

Ires premiale diventa strutturale nella manovra di Bilancio 2026

Buone notizie anche per le società che versano l’Ires: nella Legge di Bilancio 2026 potrebbe diventare stabile l’Ires premiale. A lanciare tale proposta è Maurizio Leo, vice ministro del MEF.
L’Ires premiale, con la Legge di Bilancio 2025, è stata applicata per il solo 2025 e prevede la riduzione dell’aliquota dal 24% al 20% per le società che non distribuiscono gli utili, ma li utilizzano in investimenti e creazione di nuovi posti di lavoro.

Regime forfettario: allo studio l’aumento della soglia a 100.000 euro

Nella Legge di Bilancio 2025 c’erano proposte per innalzare la soglia del regime forfettario da 85.000 euro a 100.000 euro, ma l’emendamento non fu approvato. Ora la Lega ci riprova e dichiara di voler innalzare la soglia della flat tax da 85.000 euro a 100.000 euro.

Non mancano però ostacoli, infatti, si tratta di un regime di esenzione Iva e l’Unione Europea prevede un limite per gli Stati Membri all’adozione di simili misure. Dalle prime dichiarazioni emerge l’impossibilità di approvare una modifica senza passare prima per l’Unione Europea. Non resta che attendere le successive evoluzioni per capire se è fattibile tale modifica.

Novità detassazione buoni pasto

Tra le dichiarazioni degli ultimi giorni c’è anche la proposta di aumentare il limite di detassazione dei buoni pasto erogati ai lavoratori da 8 euro a 10 euro.

L’obiettivo del Governo è aumentare il potere di acquisto dei lavoratori. La proposta di legge arriva dalla senatrice Paola Mancini, esponente di Fratelli d’Italia, e prevede l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici da 8 euro a 10 euro.

La normativa prevede che i buoni pasto debbano confluire nel reddito del lavoratore, ma se gli stessi sono riconosciuti alla generalità dei lavoratori o a categorie eterogenee di dipendenti non generano redditi imponibili. A tale regime di favore sono previsti dei limiti:

  • 4 euro per ogni buono per i ticket restaurant cartacei;
  • 8 euro per ogni buono per i ticket restaurant elettronici.

La proposta prevede di innalzare il limite dei secondi.

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