Banco BPM, tutto su utili, dividendi e guidance. La frase su Manovra Meloni

Laura Naka Antonelli

6 Novembre 2025 - 18:33

Banco BPM ha pubblicato i risultati relativi ai primi nove mesi del 2025. I numeri relativi agli utili, ricavi, NII, commissioni. E la frase sulla legge di bilancio di Meloni.

Banco BPM, tutto su utili, dividendi e guidance. La frase su Manovra Meloni

Banco BPM ha annunciato di avere concluso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto a € 1.664,7 milioni, in ribasso dell’1,8% rispetto agli € 1.695,8 milioni al 30 settembre 2024.

Su base adjusted, gli utili della banca italiana gestita dal CEO Giuseppe Castagna sono balzati del 16,9% a quota €1.455,5 milioni, rispetto agli € 1.244,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

In ribasso il margine netto di interesse, sceso dell’8,7% su base annua, a € 2.360 milioni al 30 settembre 2025, rispetto ai € 2.584,7 milioni al 30 settembre 2024.

Le commissioni nette sono balzate del 18,1% su base annua a € 1.826,9 milioni.

I ricavi netti stated sono saliti del 5% su base annua, a € 4.481 milioni.

Il Banco ha commentato i conti dei primi 9 mesi del 2025 parlando di “ eccellenti risultati al 30 settembre 2025 ”, caratterizzati da “una solida performance, una robusta patrimonializzazione, e la creazione di valore per gli azionisti”.

L’istituto di credito ha fatto notare anche di aver centrato l’85% della guidance di utile netto per il 2025, che è satta confermata a circa € 1.950 milioni.

Ottime notizie anche per gli azionisti, con il CDA di Banco BPM che ha dato l’ok a un acconto di 700 milioni circa sulla cedola annuale a loro favore, che sarà versato il prossimo 26 novembre.

Per la precisione, il consiglio di amministrazione ha deliberato l’erogazione di 46 centesimi di euro per azione come acconto dividendi sui risultati del 2025, in crescita di ben il 15% su base annua, rispetto all’acconto di 0,40 euro per azione del 2024.

La frase di Banco BPM sull’incertezza legata al contributo deciso dalla legge di bilancio

Banco BPM ha confermato le previsioni per il 2025 menzionando anche gli effetti della legge di bilancio 2026.

“Nel complesso, la solidità e resilienza dei risultati conseguiti nei primi nove mesi, frutto di un modello di business rafforzato e diversificato con l’integrazione di Anima nel perimetro del Gruppo, consentono di confermare la guidance sul risultato netto atteso per il 2025, nonché gli obiettivi di distribuzione delineati dal management, nonostante le incertezze legate agli impatti derivanti dalle modifiche alla normativa fiscale contenute nel testo di legge di bilancio per il 2026 approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre 2025 e oggi all’esame del Parlamento”.

Riferimento ovviamente al contributo che il governo Meloni ha chiesto alle banche italiane, in generale, di versare per finanziare la manovra 2026, e che è stato auspicato soprattutto dalla Lega di Matteo Salvini.

Giorgetti (ri)parla del contributo che le banche e le assicurazioni dovranno versare

Oggi il dossier è stato affrontato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che, nel corso dell’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla manovra, ha sottolineato che “il governo ha presentato quella che è la sua proposta nel disegno di legge ”, e che “il Parlamento è sovrano”.

Di conseguenza, “se vorrà diminuirlo lo diminuirà, se vorrà aumentarlo lo aumenterà ”.

Certamente qualunque azione dovrà essere proporzionata al rispetto delle finalità per cui si è intervenuti”, ha continuato il titolare del Tesoro, aggiungendo che “noi abbiamo fatto il contributo sulle banche per finanziare la sanità, ad esempio. Io non so il Parlamento cosa ha in mente, vediamo gli emendamenti”.

Giorgetti ha ribadito anche la cifra che le banche italiane verseranno, insieme alle assicurazioni, parlando di “un contributo importante” che arriverà “dal settore bancario e assicurativo, che fornirà risorse pari a circa 10 miliardi nel triennio ”.

Il numero uno del MEF ha parlato di “un impatto assorbibile alla luce della solidità e della profittabilità del nostro sistema bancario, al quale ha contribuito anche la linea di rigore sui conti pubblici adottato da questo governo”.

Banco BPM, il trend dell’utile, del margine di interesse e dei ricavi nel terzo trimestre 2025

Tornando a Banco BPM, riguardo alle voci di bilancio del terzo trimestre del 2025, l’istituto di credito guidato dal CEO Giuseppe Castagna ha annunciato di aver riportato un utile netto adjusted pari a € 449 milioni, rispetto al dato di € 524,2 milioni del 30 giugno 2025).

Sempre nel terzo trimestre il margine di interesse del terzo trimestre si è attestato a € 757,9 milioni in calo del 3,5% su base trimestrale, principalmente per effetto della contrazione dello spread commerciale, conseguente alla dinamica dei tassi di mercato, ovvero per la continua riduzione dei tassi che la BCE di Christine Lagarde ha portato avanti, dal 6 giugno del 2024 al 5 giugno 2025.

Le commissioni nette di Banco BPM del terzo trimestre sono ammontate a € 621,6 milioni, in ribasso dell’1,4% rispetto al secondo trimestre 2025, pari a € 630,3 milioni.

In maggior dettaglio il comparto delle commissioni su prodotti di risparmio e investimento ha riportato un incremento del 2,8%, grazie al contributo delle società del Gruppo Anima, pari a €120,3 milioni.

In calo l’apporto della banca commerciale e degli altri servizi (-5,4% rispetto al 30 giugno 2025), per il minor contributo delle commissioni sui prodotti di investment banking, sui servizi di pagamento e gli altri servizi alle imprese che hanno compensato i minori oneri connessi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica.

I ricavi core del terzo trimestre si sono attestati a €1.442,5 milioni, in calo del 2,6% rispetto a € 1.481,8 milioni registrati nel secondo trimestre.

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