L’Inps ha pubblicato il bando per il rimborso dei costi sostenuti dalle famiglie per la frequenza ai centri estivi. Ma vale solo per i dipendenti pubblici (anche se pensionati).
Vuoi mandare in vacanza gratis i tuoi figli anche questa estate? Per te - ma solo se sei un dipendente o pensionato della Pubblica amministrazione - c’è l’opportunità offerta dal nuovo bando Inps per l’anno 2025.
Nell’apposita area Inps trovate il bando (disponibile anche in coda a questo articolo) relativo al concorso centri estivi diurni 2025, un valido aiuto per le famiglie che in estate, con la chiusura delle scuole, non sanno a chi lasciare i loro figli e quindi ricorrono a una struttura autorizzata. Con tutti i costi del caso.
Una sorta di bonus centri estivi come quello che era stato introdotto nel periodo post pandemia, con la differenza che, come già anticipato, questo è riservato ai genitori che lavorano, oppure ci hanno lavorato prima di andare in pensione, per una Pubblica amministrazione.
Per queste è previsto un rimborso settimanale di 100 euro di quanto speso per i centri estivi, con l’importo che tuttavia si riduce per coloro che hanno un Isee elevato.
Non sempre, quindi, paga tutto l’Inps: dipende dall’importo richiesto dal centro estivo, come pure da quella che è la condizione economica del nucleo familiare. A tal proposito, ecco tutto quello che serve sapere, dai limiti previsti alle modalità per fare richiesta di inserimento nella graduatoria nazionale.
Il bonus centro estivo Inps per le vacanze gratis
Il bonus è rivolto ai genitori lavoratori o pensionati della Pubblica amministrazione, esclusivamente per i figli di età compresa tra i 3 e i 14 anni (compiuti alla data del 30 giugno).
Attenzione poi a quale centro estivo vi rivolgete. Anche la struttura, infatti, deve soddisfare dei requisiti specifici per poter dar luogo al rimborso. Come prima cosa è necessario che il centro risulti organizzato da un unico fornitore, mentre la sede deve essere conforme alle normative in materia di igiene e sicurezza, accessibile e priva di barriere architettoniche- Deve poi essere presente un locale idoneo alla distribuzione e al consumo di pasti preconfezionati monodose, nonché dotato di servizi igenici attrezzati e accessibili, locali al coperto, aree verdi accessibili e presidio di pronto soccorso.
Inoltre, è necessario che nella struttura organizzativa siano presenti: personale direttivo, educativo, ausiliario e addetto alla gestione dei giovani disabili in possesso dei requisiti previsti dalla legge per lo svolgimento di tali funzioni. Infine, è importante che il soggiorno risulti “finalizzato alla gestione costruttiva del tempo libero dei giovani ospiti, durante l’interruzione estiva delle attività scolastiche”.
Va detto comunque che se il centro estivo è autorizzato dalle istituzioni locali, non ci sono problemi nell’ottenere il rimborso in quanto si presume che tutte le suddette norme risultino soddisfatte.
Per quanto riguarda il periodo rimborsabile è quello che va da giugno al 6 settembre.
Quanto spetta di rimborso
Come anticipato, non è detto che tutta la vacanza - se così la si può chiamare - sia gratis. Alle famiglie destinatarie del beneficio, infatti, spetta un rimborso di quanto pagato per un massimo di 100 euro a settimana e per un limite di 4 settimane. Al massimo, quindi, si possono ottenere 400 euro a titolo di rimborso per quanto pagato e solo per chi ha un Isee che non supera gli 8.000 euro.
Sopra questa soglia, invece, la misura del rimborso si riduce, come indicato nella seguente tabella:
Fascia Isee | Percentuale di rimborso | Rimborso settimanale massimo | Rimborso totale massimo (per 4 settimane) |
---|---|---|---|
Fino a 8.000 | 100% | 100 | 400 |
8.000,01 – 24.000 | 95% | 95 | 380 |
24.000,01 – 32.000 | 90% | 90 | 360 |
32.000,01 – 56.000 | 85% | 85 | 340 |
Oltre 56.000 o senza Isee valido | 80% | 80 | 320 |
Ma è comunque qualcosa, specialmente se si considera che invece per i dipendenti del settore privato non ci sono aiuti di questo tipo (per quanto tuttavia esista la possibilità di portare, ma solo in determinati casi, i costi sostenuti in detrazione dalle imposte).
Nel contributo sono coperte non solo le spese connesse alle attività ludico-ricreative e sportive previste: come nel caso del bonus Nido spetta il rimborso anche per le spese di vitto, come pure per eventuali gite o per la copertura assicurativa. Tutte voci per cui bisognerà presentare la documentazione di spesa al fine di ottenere il rimborso previsto.
Come viene riconosciuto il rimborso
Il rimborso verrà effettuato entro il 31 dicembre 2025.
Per individuare i vincitori, ossia coloro che potranno accedere al bonus (in totale sono disponibili 3.000 contributi), l’Inps stilerà un’apposita graduatoria (che sarà pubblicata entro il 30 luglio 2025) tenendo conto dei seguenti criteri:
- priorità assoluta agli orfani o equiparati agli orfani;
- a seguire, nei limiti di 500 posti sarà riconosciuta priorità ai figli con disabilità.
In caso di ex aequo, i partecipanti verranno graduati in ordine crescente di età.
Come farne richiesta
La domanda va presentata telematicamente all’Inps utilizzando il servizio “Portale welfare in un click”. Qui basterà individuare il bonus che si vuole richiedere - in questo caso appunto quello per centri estivi - e accettare le condizioni previste dal bando. Sarà l’Inps - in automatico - a verificare la presenza dei requisiti nelle proprie banche dati o presso gli enti convenzionati così da poter stilare la graduatoria.
Prima di questo passaggio, però, per coloro che non risultano già presenti nelle banche dati deve esserci l’iscrizione al programma “Accesso ai servizi di welfare”, il quale appunto consente la presentazione della domanda in modalità semplificata per tutte le prestazioni welfare.
Tutta questa procedura deve essere completata entro le ore 12:00 del 26 giugno 2025, mentre entro il 15 ottobre prossimo coloro che risulteranno vincitori dovranno allegare nell’apposito servizio la fattura con l’importo corrispondente al 100% del costo sostenuto per il centro estivo.
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