Dal limite al contante alla rivalutazione dell’oro, ecco le nuove misure che potrebbero entrare nella manovra 2026

Patrizia Del Pidio

24 Novembre 2025 - 16:26

Quali sono gli emendamenti chiave che potrebbero modificare la Legge di Bilancio 2026? Vediamo, una per una, le misure che potrebbero entrare in manovra.

Dal limite al contante alla rivalutazione dell’oro, ecco le nuove misure che potrebbero entrare nella manovra 2026

La Legge di Bilancio 2026 ha iniziato il suo iter in Parlamento e le forze politiche hanno segnalato, dopo la presentazione, gli emendamenti prioritari, quelli che rappresentano un vero e proprio cavallo di battaglia in questi giorni. Tra affitti brevi, dividendi, condono edilizio, rottamazione, limite al contante e compensazione dei crediti, la lista delle modifiche e integrazioni richieste sarebbe lunghissima e andrebbe a toccare gli argomenti più disparati.

Alcuni emendamenti più di altri, però, rappresenterebbero una modifica che tocca gli interessi di molti, come quelli proposti sulla cedolare secca per gli affitti brevi e sulla rottamazione delle cartelle esattoriali.

Vediamo quali sono gli emendamenti più importanti che potrebbero cambiare la Legge di Bilancio 2026.

Tassa sull’oro

La proposta chiede di introdurre una rivalutazione agevolata per l’oro da investimento senza documenti di acquisto con l’applicazione di un’aliquota del 12,5% invece del 26%. La modifica mira a fare emergere tutti gli investimenti sommersi in oro come monete, gioielli e lingotti privi di documentazione.

Attualmente per l’oro di cui non si possiede la documentazione l’applicazione dell’aliquota è del 26% sull’intero valore di vendita, non essendo possibile calcolare la plusvalenza. Con la modifica, la prima vendita, priva di documentazione, vedrebbe tassato l’intero valore al 12,5% e ogni futura vendita al 26%, ma solo sulla plusvalenza. Si tratta di un modo per affrancare l’oro regolarizzando gli investimenti per poter pagare meno in futuro.

Cedolare secca affitti brevi

Un’altra modifica che si attende con un certo interesse è quella relativa alla cedolare secca per gli affitti brevi. Il testo bollinato della manovra prevede un’aliquota al 26% per tutti gli immobili gestiti con le piattaforme telematiche. Si tratta di un aumento abbastanza cospicuo per il primo immobile, oggi è tassato al 21% (dal secondo in poi, invece, l’aliquota è già al 26%).

Si è parlato di un’aliquota unica al 23% per gli affitti brevi e in questo modo si andrebbe a migliorare la posizione di chi ha più di un immobile con locazioni turistiche.

Le proposte di modifica, però, non riguardano solo gli affitti brevi: un emendamento di Noi Moderati punta a fissare l’aliquota al 15% l’aliquota per la cedolare secca degli affitti lunghi.

Condono edilizio

Gli emendamenti che puntano a un condono edilizio sono più di uno, ma quello più atteso è quello che riaprirebbe i termini del condono del 2003. Anche se la norma sarebbe applicata in tutto il territorio nazionale, è di particolare interesse per la Campania dove la sanatoria del 2003 era stata bloccata dall’allora governatore Bassolino.

Un altro emendamento punta a riaprire la sanatoria per tutti gli abusi edilizi realizzati in Italia entro settembre 2025 sulla falsariga del condono del 1985 con la possibilità di sanare le opere realizzate in difformità o senza titolo edilizio, purché rispettino le prescrizioni urbanistiche in vigore al 31 marzo 2003.

Pensioni

Di particolare interesse sono anche gli emendamenti presentati su pensioni e previdenza. Dalla proroga della Quota 103 anche per il 2026 al prolungamento dell’Opzione donna. C’è anche un altro emendamento che propone un abbassamento dell’età pensionabile di un mese per tutti (pensione di vecchiaia a 66 anni e 11 mesi).

Passa invece la proposta di realizzare anche in Italia il modello sperimentato in Germania di aprire un fondo per la pensione ai cittadini fin dalla nascita.

Tassa sui piccoli pacchi

Fratelli d’Italia, per contrastare il predominio cinese nelle vendite online e per dare una possibilità in più al made in Italy, chiede con un emendamento di applicare una tassa fissa di due euro sui piccoli pacchi provenienti dai Paesi extra-Ue. I pacchi tassati saranno quelli con valore dichiarato inferiore ai 150 euro per coprire le spese per gli adempimenti doganali.

Limite contanti

Un altro emendamento, presentato da Fratelli d’Italia, chiede di aumentare il limite di utilizzo dei contanti da 5.000 a 10.000 euro prevedendo, al contempo, una tassa di 500 euro per tutte le operazioni in contanti che hanno un importo superiore a 5.000 ed entro i 10.000 euro.

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