Con una modifica della Legge di Bilancio si vuole prevedere una tassa speciale da far gravare sui pagamenti in contanti tra 5.001 e 10.000 euro. Cosa prevede l’emendamento?
Tra le proposte arrivate per modificare la Legge di Bilancio 2026 ce n’è una della maggioranza che riguarda i pagamenti in contanti. L’intenzione è quella di alzare il limite per i pagamenti in contanti introducendo, contestualmente, una tassa fissa per quelli che superano i 5.000 euro. L’emendamento è stato depositato dalla maggioranza lo scorso venerdì e introduce una tassa di 500 euro sui pagamenti in contanti tra 5.001 e 10.000 euro.
L’obiettivo della modifica è di innalzare il limite previsto per i pagamenti in contanti e, allo stesso tempo, disincentivare l’uso del cash per le spese superiori a 5.000 euro.
Oggi il tetto per pagare in contanti è fissato a 5.000 euro ed è stato proprio il Governo Meloni ad alzare la soglia, nel 2023, mentre precedentemente era fissata a 2.000 euro. Attualmente, quindi, per pagamenti superiori a 5.000 euro è necessario provvedere con mezzi tracciabili, ma questo tetto, con l’emendamento, viene alzato a 10.000 euro con l’applicazione di una tassa.
L’imposta speciale da 500 euro
L’imposta speciale di 500 euro applicabile, ai pagamenti in contanti da 5.001 a 10.000 euro, è prevista dal 1° gennaio 2026. L’emendamento della maggioranza, a firma del senatore Matteo Gelmetti, nel testo specifica che «è istituita un’imposta speciale di bollo, nella misura fissa di euro 500, su ogni pagamento per l’acquisto di beni o servizi effettuato in denaro contante, nel territorio dello Stato, per un importo compreso tra 5.001 e 10.000 euro».
A dover pagare la speciale imposta di bollo sono sia i cittadini residenti sia gli stranieri, e per le transazioni oltre i 5.000 euro per le quali è prevista la tassa è obbligatoria l’emissione della fattura.
A dover versare l’imposta è l’acquirente tramite “apposizione del contrassegno su stampa cartacea della fattura. Dopo l’apposizione del contrassegno copia della fattura corredata del contrassegno deve essere consegnata al soggetto fornitore del bene o del servizio, al fine di consentire i controlli dell’Agenzia delle Entrate".
La pioggia di emendamenti sulla Legge di Bilancio
Quest’anno, in modo particolare, gli emendamenti rischiano di riscrivere interamente la manovra di fine anno. Invece dei soliti 4.500 emendamenti, ne sono stati presentati circa 5.500 di cui 1.600 sono stati presentati dalla stessa maggioranza. Il numero degli emendamenti è altissimo e per rendere più fluido il lavoro dell’esame si procederà a una scrematura già dalla prossima settimana. Da martedì, infatti, saranno ammessi solamente 440 emendamenti.
Al centro delle richieste di modifica, oltre ai correttivi alle norme inserite in manovra, ci sono anche altre richieste che puntano ad ampliare la portata della manovra.
Sempre sul capitolo tasse, è stata ufficialmente presentata la richiesta di una tassazione agevolata per la rivalutazione dell’oro: dal 26% attuale al 12,5%.
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