Si avvicina il nuovo limite ai pagamenti in contanti, altri controlli che fanno paura. Cosa vuole davvero l’Unione europea?
Si è riacceso il dibattito sul limite europeo ai pagamenti in contanti, facendo emergere un nuovo, enorme filone di fake news in proposito. Tutti temono per questa presunta lotta dell’Unione europea al contante e per il fantomatico tentativo di eliminare per sempre banconote e monete dalle tasche degli europei. In realtà, non soltanto l’Unione europea ha mire molto differenti e scopi più nobili, ma le nuove norme sono anche decisamente meno severe di quanto si pensi.
Di fatto, i cittadini italiani non dovrebbero neanche avvertirne l’impatto al di fuori dei viaggi, per quanto sia comunque importante conoscerle. La regolamentazione del contante derivante dal Regolamento Ue n. 1624/2024, che peraltro non prevede solo i limiti, fa inoltre parte del più ampio pacchetto AMLA contro il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e della criminalità organizzata.
Quella europea non è quindi una misura economica, né dovrebbe comportare grossi disagi ai cittadini, ovviamente al di fuori di chi invece usa il contante in maniera disonesta. Bruxelles vuole davvero controllare i pagamenti e in generale le transazioni, ma non con lo scopo di violare la privacy e la libertà dei cittadini comunitari. Proviamo a fare chiarezza.
Il nuovo limite ai pagamenti in contanti
Come già anticipato, l’Unione europea ha fissato un tetto massimo alle transazioni in denaro contante di 10.000 euro, che entrerà in vigore il 10 luglio 2027. Entro questa data tutti gli Stati membri dovranno adeguarsi e non potranno prevedere importi superiori, ma manterranno comunque la possibilità di adottare limiti più stringenti, se già adottati, proprio come vi abbiamo spiegato nella guida ai limiti dei 27 Paesi Ue. Il limite riguarda principalmente le transazioni commerciali, quindi in generale i pagamenti, ma non i trasferimenti tra privati (al di fuori dell’esercizio di un’attività professionale) né tanto meno quelli che avvengono presso i locali degli enti creditizi, degli emittenti di moneta elettronica e dei prestatori di servizi di pagamento.
Per queste ultime due casistiche continua a valere la normativa nazionale, che per esempio in Italia prevede un tetto massimo anche alle transazioni tra privati. Nel 2025 questo limite è pari a 5.000 euro e comprende tutti i trasferimenti di denaro tra soggetti differenti fra loro, comprese donazioni, prestiti e così via. Da questo punto di vista, la normativa comunitaria non introduce alcuna differenza ed eventuali cambiamenti in merito saranno attribuibili esclusivamente alla legislazione italiana. Lo stesso vale ovviamente per tutti gli Stati membri, chiamati ad adeguarsi soltanto per le transazioni commerciali e gli altri obblighi antiriciclaggio voluti da Bruxelles.
Cosa succede nel 2027 (e cosa vuole l’Ue)
Le regole dell’Ue, oltre al limite al denaro contante (definizione che comprende anche gli strumenti negoziabili al portatore, le monete e i lingotti d’oro con le percentuali di metallo stabilite dalla legge) prevedono anche altri obblighi. Tra questi c’è la definizione di un registro centralizzato dei titolari di cassette di sicurezza, conti correnti e criptovalute che le autorità competenti potranno consultare durante le indagini, insieme ai registri immobiliari.
La normativa antiriciclaggio, con annesse verifiche, viene inoltre applicata a tutti i beni di valore elevato (veicoli a motore che valgono più di 250.000 euro, gioielli che valgono più di 10.000 euro, aerei e natanti che valgono più di 7,5 milioni di euro). Nel concreto, gli italiani potranno continuare a utilizzare il proprio denaro senza avvertire particolari differenze. Non sarà sicuramente possibile effettuare pagamenti superiori a 10.000 euro in contanti, ma non è affatto una novità.
Auspicabilmente, invece, ci sarà una riduzione dei finanziamenti alle attività criminali. Terrorismo e criminalità organizzata fanno notevole affidamento sul riciclaggio di denaro per nascondere beni e finanziare le attività illecite, come confermato dal report di New Europol del 2023. Di conseguenza, i nuovi controlli europei dovrebbero avere un importante impatto nel contrasto alla criminalità, anche se è logico temere che ben presto anche questi paletti saranno aggirati da diverse tecniche. Nella vita dei cittadini comuni, tuttavia, non dovrebbero arrivare grandi variazioni. Sarà però comunque utile restare aggiornati, soprattutto quando ci si sposta all’estero o si partecipa alla compravendita di beni di valore elevato.
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