Legge di Bilancio 2018: le novità per la scuola

Simone Micocci

17/10/2017

18/10/2017 - 08:13

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Nella Legge di Bilancio previsti una serie di interventi proposti dal MIUR: nel 2018 saranno assunti nuovi ricercatori universitari, mentre gli stipendi dei Dirigenti Scolastici saranno aumentati. Ma ancora una volta il Governo si dimentica di alcune categorie.

Legge di Bilancio 2018: le novità per la scuola

Quali novità per la scuola nella Legge di Bilancio?

La Legge di Bilancio 2018 è stata finalmente svelata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che tramite un comunicato ha fatto chiarezza sugli interventi previsti dalla manovra finanziaria.

Sgravi contributivi per l’assunzione di giovani Under 35, sterilizzazione dell’aumento dell’IVA e nuovo Bonus Verde sono solamente alcune delle novità della Legge di Bilancio, la quale contiene anche una parte dedicata alla scuola.

Ad esempio, con la manovra finanziaria sono state stanziate le risorse mancanti per avviare il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, mentre il bonus cultura per i diciottenni è stato prorogato di una altro anno.

Eppure quanto fatto per la scuola italiana non sembra sufficiente, anche perché non sono state mantenute molte promesse fatte dalla Fedeli nei giorni scorsi. Ad esempio, il personale ATA è stato nuovamente “dimenticato” dal MIUR, così come gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia per i quali non è previsto alcun piano assunzioni straordinario.

Il MIUR infatti si è limitato agli interventi relativi al settore dirigenziale e alle Università, come vedremo di seguito in maniera approfondita. Una Legge di Bilancio che quindi immaginiamo non soddisferà insegnanti e personale ATA impiegati nelle scuole, poiché non ci sono interventi specifici in loro favore.

Ma vediamo nel dettaglio qual è il pacchetto interventi riservato al comparto istruzione dalla Legge di Bilancio 2018: dal rinnovo del contratto all’assunzione di nuovi ricercatori universitari, ecco cosa cambierà dal prossimo anno.

Legge di Bilancio 2018: risorse per il rinnovo del contratto

Come indicato dal comunicato stampa n°51 pubblicato il 16 ottobre dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il 2018 sarà finalmente l’anno in cui saranno rinnovati i contratti dei dipendenti pubblici.

Sembra trattarsi di un déjà vu: già lo scorso anno infatti con la manovra finanziaria erano state stanziate le risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, ma alla fine la contrattazione è stata bloccata. Infatti il Governo si è reso conto di non avere abbastanza risorse per garantire l’aumento di stipendio promesso (85 euro medi e lordi) e per questo con la nuova manovra finanziaria si è messo nuovamente mano alle casse statali.

Adesso l’amministrazione avrà le risorse utili per mantenere le promesse; gli insegnanti, ma anche il personale ATA, si troveranno in busta paga un aumento legato a diversi fattori, come ad esempio il reddito o il merito. Non tutti infatti riceveranno la stessa cifra, poiché l’aumento non sarà “a pioggia per tutti i dipendenti pubblici”.

Come anticipato sull’ammontare dell’aumento influirà il reddito del dipendente pubblico, poiché “verrà dato di più a chi ha di meno”. Inoltre l’anzianità di servizio non verrà utilizzata come parametro, poiché al suo posto ci sarà il merito.

Solo chi dimostrerà il suo valore - ad esempio facendo meno assenze - avrà il tanto desiderato aumento.

Prorogato il Bonus 18enni

Sono due anni che il Governo ha introdotto il contributo di 500 euro riservato ai diciottenni, ma ad oggi non si può dire che questo bonus abbia ottenuto il successo sperato.

Per chi non lo sapesse si tratta di un bonus spendibile - attraverso l’apposita piattaforma online - per l’acquisto di libri, biglietti per il teatro e concerti e per l’ingresso ai musei.

Tuttavia il report del Bonus 18enni riferito all’anno 2016 non è stato incoraggiante: solamente il 61% dei nati nel 1998, infatti, ne ha fatto domanda e su un totale di 180 milioni richiesti ne sono stati spesi solo la metà.

Le motivazioni di questo insuccesso sono diverse; dalla mancanza di enti accreditati presso i quali spendere il bonus alle difficoltà di registrarsi sulla piattaforma (per cui è necessario richiedere delle credenziali SPID).

I dati del report però non hanno scoraggiato la Ministra dell’Istruzione, la quale ha scelto di prorogare il bonus cultura per i diciottenni per un altro anno. Nel potranno fare domanda, quindi, anche i nati dal 1° gennaio al 31 dicembre del 2000.

Assunzioni nelle Università

Il 2017 sarà ricordato come l’anno in cui si è tenuto il primo sciopero dei docenti universitari, i quali hanno incrociato le braccia per metà della sessione autunnale. E a quanto pare questa protesta non è rimasta inascoltata dal momento che nella Legge di Bilancio 2018 sono state introdotte delle importanti misure per il comparto Università.

Nel dettaglio sono state stanziate le risorse per favorire lo sblocco degli scatti stipendiali per i professori in servizio, ad oggi ancora corrisposti sulla base della previa verifica della produttività scientifica.

Inoltre la manovra finanziaria prevede un nuovo piano assunzioni per le Università che riguarderà 1.500 ricercatori universitari.

Adeguamento stipendi per i Dirigenti Scolastici

Un’altra richiesta ascoltata dal MIUR è quella fatta dai Dirigenti Scolastici, i quali da anni si lamentano per il loro stipendio. Infatti, pur facendo parte dell’area dirigenziale della Pubblica Amministrazione, questi percepiscono una retribuzione più bassa rispetto a quella degli altri dirigenti statali.

Con la Legge di Bilancio 2018 si proverà a risolvere questa disparità, avvicinando il trattamento retributivo dei Dirigenti Scolastici a quello delle aree dirigenziali negli altri comparti del pubblico impiego.

I “dimenticati” dalla Legge di Bilancio

Nei giorni scorsi la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha rilasciato diverse dichiarazioni in merito alla manovra finanziaria. Ad esempio, questa aveva promesso degli interventi in favore del personale ATA, dichiarando che avrebbe fatto pressione sul MEF per la concessione di ulteriori 6mila posti per le assunzioni nell’a.s. 2017-2018.

Inoltre la Fedeli tranquillizzò i docenti della primaria e dell’infanzia, dichiarando di “non essersi dimenticata di loro”.

Eppure entrambe le categorie sono state escluse dalla Legge di Bilancio, nella quale ad oggi non sono previste assunzioni straordinarie né per il personale ATA né per gli insegnanti di elementari e materne.

Bisogna ricordare però che questo non è ancora il testo definitivo della Legge di Bilancio e che tutto dipenderà da quali emendamenti verranno approvati in Parlamento. Queste mancanze saranno colmate oppure anche questa volta per ATA e insegnanti si tratta di “un’occasione persa”? Attendiamo le prossime settimane prima di dare un giudizio definitivo, ma ad oggi queste categorie non possono essere certamente soddisfatte per quanto fatto dal Governo.

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