Agevolazioni legge 104, cosa cambia con le aggiunte della legge 106

Patrizia Del Pidio

28 Ottobre 2025 - 13:02

La legge 104 dopo 33 anni viene modificata dalla legge 106. Vediamo cosa cambia alle agevolazioni con le novità arrivo dal 2026.

Agevolazioni legge 104, cosa cambia con le aggiunte della legge 106

La legge 104 del 1992 viene modificata, dopo 33 anni, dalla legge 106/2025. Le agevolazioni previste dalla vecchia normativa non vengono cambiate, ma si arricchiscono grazie ai nuovi benefici che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2026. I cambiamenti normativi previsti riflettono quelli della società e del mondo del lavoro, evidenziando quali sono le nuove necessità di disabili e caregiver.

Dal 2026, infatti, aumentano i permessi retribuiti e il congedo straordinario non retribuito, ma si arricchiscono anche le tutele e si estendono per la prima volta anche ai lavoratori autonomi che, finora, erano rimasti esclusi da qualsiasi beneficio previsto dalla legge 104. Quali saranno le agevolazioni su cui potranno contare disabili e caregiver dal 1° gennaio 2026 grazie all’affiancamento della legge 104 e della legge 106? Vediamole.

Le agevolazioni già previste dalla legge 104

Grazie alla legge 104 i disabili e i familiari che se ne prendono cura possono contare su numerose agevolazioni sul versante lavorativo. Nello specifico le misure previste dalla vecchia normativa sono:

  • 3 giorni di permesso retribuito al mese per il disabile lavoratore dipendente;
  • 3 giorni di permesso mensile retribuito per il familiare che si prende cura del disabile (che possono essere fruiti anche se dello stesso beneficio usufruisce il disabile per se stesso);
  • 24 mesi di congedo straordinario retribuito per il familiare che accudisce il disabile. In questo caso è richiesta la convivenza con il disabile, tranne nel caso si tratti del genitore che accudisce il figlio;
  • priorità nella scelta della sede di lavoro e di rifiutare, laddove è possibile, il trasferimento in altra sede;
  • esenzione dal lavoro notturno per i lavoratori dipendenti che si prendono cura di un disabile in situazione di gravità.

A queste agevolazioni si sommano anche quelle fiscali:

  • detrazioni fiscali per disabili al 19% per l’acquisto di veicoli;
  • Iva agevolata al 4% per l’acquisto di veicoli;
  • esenzione dal pagamento di bollo auto e imposta di trascrizione;
  • bonus per l’acquisto di ausili e strumenti compensativi per favorire l’autonomia e la comunicazione;
  • sostegni economici diretti come assegni di invalidità, indennità di accompagnamento e pensioni.

Le nuove agevolazioni dal 2026

A questi benefici, che rimangono invariati, dal 1° gennaio 2026 si aggiungeranno le agevolazioni previste dalla legge 106/2025 con lo scopo di tutelare gli oltre 7 milioni di caregiver familiari che si contano in Italia e i diversamente abili lavoratori.

Dal 1° gennaio 2026 ai 3 giorni di permesso retribuito mensile si aggiungeranno ulteriori 10 ore di permesso retribuito ogni anno di cui potranno godere i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che sono affetti da:

  • patologie oncologiche;
  • patologie invalidanti;
  • patologie croniche.

Delle ore supplementari potranno godere anche i genitori di figli con età inferiore ai 18 anni certificati con invalidità pari o superiore al 74%.

Le 10 ore di permesso aggiuntive dovranno essere utilizzate per esami diagnostici, visite mediche o trattamenti terapeutici o sanitari e rappresentano un concreto aiuto per conciliare la vita lavorativa e la salute del disabile.

La Legge 106, inoltre, prevede un congedo straordinario non retribuito di 24 mesi destinato ai lavoratori con grave disabilità che consente di conservare il posto di lavoro senza retribuzione per l’intero periodo e senza copertura contributiva (diversamente da quanto previsto dal congedo straordinario per i caregiver). Il congedo può essere richiesto continuativo o frazionato e al termine del periodo il lavoratore invalido può richiedere di rientrare al lavoro in modo graduale e con accesso privilegiato alle forme di lavoro agile.

Per la prima volta nella storia delle agevolazioni agli invalidi, anche i lavoratori autonomi e i professionisti con partita Iva potranno contare su una forma di tutela: se affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche potranno ottenere la sospensione, per un massimo di 300 giorni l’anno, dell’attività mantenendo la posizione contributiva e previdenziale aperta. Si tratta di un grosso passo avanti, visto che finora l’unica soluzione era quella della chiusura della partita Iva. La copertura contributiva non prevede un sostegno economico, ma potranno essere le singole casse previdenziali a tutelare i propri iscritti con sostegni appositi.

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