Lavoro sportivo. Il limite di 15.000 vale anche per i forfettari

Andrea Amantea

1 Ottobre 2025 - 10:17

La soglia di detassazione fino a 15.000 euro prevista per i lavoratori sportivi opera anche per i contribuenti in regime forfettario.

Lavoro sportivo. Il limite di 15.000 vale anche per i forfettari

La riforma del lavoro sportivo ad opera del D.Lgs 36/2021 ha definito in maniera precisa l’inquadramento reddituale dei compensi percepiti dai lavoratori sportivi dilettanti superando la precedenza attrazione alla categoria dei redditi diversi e prevedendo una soglia di detassazione generale fino a 15.000 euro.

C’erano dubbi in merito alla possibilità di applicare la franchigia di 15.000 euro ai lavoratori autonomi sportivi che sono in regime forfettario.

I dubbi riguardavano non solo l’applicazione della «no tax area» ma anche l’eventuale concorrenza al limite di ricavi/compensi per accedere o rimanere nel regime forfettario. A oggi la soglia è fissata a 85.000 euro.

Con la risposta n° 14/2025 sulla riforma dello sport, l’Agenzia delle entrate ha fornito indicazioni in merito.

Lavoratori sportivi. Detassazione fino a 15.000 euro

La riforma fiscale (e del lavoro) dello sport, ad opera D.Lgs 36/2021 (vedi Legge delega, L.86/2019), ha innovato anche il trattamento dei compensi percepiti per attività/prestazioni sportive dilettantistiche.

In particolare, l’art.36, c. 6 del decreto citato dispone quanto segue:

I compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di euro 15.000,00. Qualora l’ammontare complessivo dei suddetti compensi superi il limite di euro 15.000,00, esso concorre a formare il reddito del percepiente solo per la parte eccedente tale importo.

Circa il perimetro applicativo delle disposizioni introdotte dalla riforma dello sport, le novità riguardano i compensi legati all’attività di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo.

Tale disposizioni riguarda i lavoratori sportivi ossia: l’atleta, l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico, ecc.

Detto ciò, prima di entrare nello specifico della questione legata al regime forfettario, è necessario però ricordare che l’attività di lavoro sportivo può costituire oggetto di:

  • un rapporto di lavoro subordinato o di
  • un rapporto di lavoro autonomo (con o senza p.iva),
  • anche nella forma di collaborazioni coordinate e continuative ai sensi dell’articolo 409, comma 1, n. 3 del codice di procedura civile.

Detassazione lavori sportivi. Anche per il regime forfettario?

Fatta tale doverosa ricostruzione abbiamo tutti gli elementi per passare ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la risposta n° 14/2025 del 30 settembre in materia di lavoro sportivo post riforma fiscale e regime forfettario.

I chiarimenti hanno riguardato nello specifico:

  1. l’applicazione della «no tax area» fissata a 15.000 euro;
  2. l’eventuale concorrenza dei compensi percepiti fini a 15.000 euro al limite di compensi per accedere o rimanere nel regime forfettario.

Ebbene, rispetto al primo aspetto l’Agenzia delle entrate ha riconosciuto la piena applicazione della franchigia di 15.000 euro anche per i contribuenti in regime forfettario ossia per il lavoratore sportivo autonomo in regime forfettario.

Nei fatti, il lavoratore sportivo pagherà le tasse (sarebbe meglio parlare di imposte) solo sulla parte di compensi che eccedono 15.000 euro.

Per fare un esempio, se Tizio, lavoratore sportivo in regime forfettario nel 2025 percepisce un reddito da lavoro sportivo pari a 50.000 euro, dovrà applicare il coefficiente di redditività unicamente ai compensi che eccedono l’importo di 15.000 euro; in tale caso 35.000 euro. Sul reddito così determinato pagherà l’imposta sostitutiva del 15% o del 5% se in fase di start-up.

Attenzione però, tutti i compensi percepiti, anche per la parte fino a 15.000 euro, concorreranno alla verifica al limite di compensi per accedere o rimanere nel regime forfettario. A oggi la soglia è fissata a 85.000 euro. La Manovra 2026 potrebbe allargare la flat tax fino a 100.000 euro.

Iscriviti a Money.it