Italia in allerta, questo tagliacavi cinese mette a rischio il 95% delle connessioni mondiali

Ilena D’Errico

18 Agosto 2025 - 23:16

La nuova invenzione della Cina spaventa. Il tagliacavi mette a rischio le connessioni mondiali.

Italia in allerta, questo tagliacavi cinese mette a rischio il 95% delle connessioni mondiali

La Cina ha progettato con successo un dispositivo capace di tagliare cavi sottomarini critici a profondità elevate, scatenando l’allarme in tutto il mondo, Italia compresa. Questo strumento, seppur presentato con finalità civili, può infatti prestarsi senza difficoltà all’uso militare e avere conseguenze devastanti per l’Occidente. Anche se la Cina non ha motivo, al momento, di sfruttare la nuova invenzione per scopi bellici, guadagna un livello di deterrenza impareggiabile.

Basti pensare che il tagliacavi cinese mette a rischio il 95% delle connessioni mondiali, visto che proprio questa percentuale del traffico dati passa attraverso cavi sottomarini in fibra ottica. Piccoli interventi potrebbero isolare completamente interi Paesi, tagliandoli fuori dalle comunicazioni, dai sistemi bancari e finanziari e dalla rete di funzionamento delle infrastrutture. Il satellitare, infatti, potrebbe oggi compensare soltanto in minima parte il taglio dei cavi sottomarini.

L’avanzato strumento progettato dalla Cina viene quindi percepito come una vera e propria minaccia diretta alla sicurezza internazionale, per quanto presentato con finalità più che legittime. Tanto gli Stati Uniti quanto l’Europa sono infatti costretti a intensificare la protezione dei cavi sottomarini, anche grazie alla collaborazione della Nato, intensificata dopo le minacce russe a Nord Stream. La situazione è quindi molto delicata, anche perché l’equilibrio diplomatico appare sempre più fragile e la protezione fornita dagli Stati Uniti sempre meno convincente.

Un tagliacavi cinese mette a rischio il 95% delle connessioni mondiali

La Cina ha un livello di tecnologia decisamente invidiabile, che ben si riflette anche in strumenti strategici dal punto di vista della deterrenza militare. In questi giorni ha presentato l’ultima grande invenzione, un tagliacavi sottomarino capace di recidere i cavi fino a profondità di circa 4.000 metri. Un sistema molto più all’avanguardia e avanzato rispetto a tutti quelli attualmente esistenti, progettato per lavorare sia con sottomarini abitati che robotici e funzionante grazie a una ruota abrasiva rivestita in diamante che ruota a 1.600 giri al minuto, montata su un guscio in lega di titanio con guarnizioni studiate per resistere all’elevata pressione. Grazie a queste caratteristiche uniche il tagliacavi cinese si rivela molto efficiente anche in condizioni di scarsa visibilità e alta pressione, come per l’appunto avviene a profondità marine elevate.

Guardando puramente al progresso ingegneristico e tecnologico non si può che gioire di questo successo cinese, ma le implicazioni della sua invenzione non possono passare in secondo piano. Ufficialmente, è stato presentato come un apparecchio destinato a scopi civili, in particolare la ricerca, i recuperi in mare e i progetti di estrazione mineraria. Potenzialmente, però, lo stesso strumento potrebbe essere impiegato a scopi militari senza alcun adattamento e usato - nella peggiore delle ipotesi - per recidere i cavi di fibra ottica indispensabili per tutte le potenze mondiali. L’isolamento funzionerebbe anche come protezione per preservare la comunicazione interna ed evitare di indebolirla con l’interferenza dei Paesi avversari.

Come già detto, circa il 95% delle connessioni mondiali, passando da internet, transazioni finanziarie e comunicazioni militari, avviene proprio attraverso questi cavi sottomarini. Di conseguenza, anche soltanto la possibilità di danneggiarli con tale semplicità è una minaccia per il resto del mondo, anche perché non tutti sono egualmente preparati a un’eventuale guerra ibrida.

L’Italia è in allerta, ma non da sola

Il nuovo apparecchio messo a punto dalla Cina ha messo in allerta l’Italia, che si trova in una posizione particolarmente delicata, ma anche tutta l’Europa e gli Stati Uniti. Come anticipato, il possibile impiego militare del tagliacavi potrebbe portare a un isolamento completo di interi Paesi e minare la comunicazione tra gli alleati. La superiorità bellica statunitense è meno minacciosa in questo contesto, proprio perché può essere minato alla base il coordinamento tra gli alleati.

Ciò che spaventa è però soprattutto l’effetto economico di possibili danni ai cavi, dalle cui connessioni dipendono borse, mercati finanziari e sistemi di pagamento, oltre agli svariati servizi di uso quotidiano. Chiaramente un’azione di questo tipo da parte della Cina sarebbe interpretata come un attacco diretto, giustificando la risposta militare di Stati Uniti, Europa e Nato, uno scenario che appare oggi improbabile. Pechino si assicura però un vantaggio senza paragoni, soprattutto per chi come l’Italia dipende fortemente dal contributo degli alleati. I

l Belpaese, peraltro, ospita snodi cruciali dei cavi che servono l’Europa, trovandosi in una posizione particolarmente vulnerabile. Usa e Ue si stanno al momento concentrando, come richiesto dalla situazione, sulla difesa delle infrastrutture, ma devono anche considerare l’opportunità di trattare la materia in accordi internazionali appositi, come per esempio sul nucleare.

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