Prima delle elezioni politiche di domenica 25 settembre, Money.it ha intervistato i leader dei principali partiti italiani sulle loro proposte economiche per il Paese nei prossimi 5 anni.
Domenica 25 settembre l’Italia è chiamata a un voto molto importante. In un momento di crisi economica e geopolitica, tra guerra in Ucraina, inflazione alle stelle e caro-bollette, dopo il periodo più buio del Covid-19, gli italiani devono scegliere chi saranno i prossimi parlamentari, la cui maggioranza, tra Camera e Senato, sosterrà un nuovo governo. La stagione di Mario Draghi e dell’unità nazionale, così, potrebbe essere giunta al termine, sostituita da un esecutivo di maggiore orientamento politico.
Per favorire una scelta consapevole dei cittadini, la redazione di Money.it ha intervistato i leader dei principali partiti italiani, con focus sulle loro proposte economiche. Caro-energia, salari bassi, sanzioni alla Russia, Reddito di cittadinanza, Superbonus, tasse e pensioni. Sono diversi i temi affrontati, con: Enrico Letta (Pd), Giuseppe Conte (M5s), Matteo Salvini (Lega), Silvio Berlusconi (Forza Italia), Carlo Calenda (terzo polo), Benedetto Della Vedova (+Europa), Nicola Fratoianni (Alleanza Sinistra/Verdi), Luigi Di Maio (Impegno Civico), Gianluigi Paragone (Italexit), Luigi De Magistris (Unione popolare) e Maurizio Lupi (Noi Moderati).
Quanto a Fratelli d’Italia, non essendoci stata disponibilità da parte della leader Giorgia Meloni, abbiamo intervistato il responsabile economico del partito, Maurizio Leo. Vediamo quindi in sintesi le principali proposte economiche dei partiti che si presentano alle elezioni per bocca dei loro leader.
Le interviste di Money.it
- Enrico Letta (Pd)
- Giuseppe Conte (M5s)
- Matteo Salvini (Lega)
- Silvio Berlusconi (Forza Italia)
- Carlo Calenda (terzo polo)
- Nicola Fratoianni (Si-Verdi)
- Gianluigi Paragone (Italexit)
- Benedetto Della Vedova (+Europa)
- Maurizio Lupi (Noi Moderati)
- Luigi Di Maio (Impegno Civico)
- Luigi De Magistris (Unione Popolare)
Le proposte economiche di Enrico Letta (Pd)
Dimezzare il costo della bolletta dell’elettricità per le famiglie con redditi bassi e per le piccole imprese, lavorando a un tetto europeo o uno nazionale sul prezzo di gas e luce. Parte da qui la ricetta economica del leader del Partito democratico, Enrico Letta. Secondo pilastro della proposta dem è il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, per garantire uno stipendio in più in busta paga entro la fine dell’anno. Nel corso della legislatura, poi, si vorrebbe portare gli stipendi degli insegnanti sulla media europea.
Letta, poi, vuole una revisione del Jobs Act (realizzato dallo stesso Pd tra 2013 e 2014, con l’allora segretario Renzi): l’obiettivo principale è reintrodurre la causale per tutti i contratti precari. Per i giovani, quindi, si punta a: abolire gli stage gratuiti; fornire una dote di 10mila euro ai 18enni per costruirsi un futuro; concedere nuovi sgravi alle aziende per le assunzioni stabili e cercare risorse per una pensione di garanzia, visti i pochi contributi che versano gli under 35 e che potrebbero portare ad assegni molto bassi in vecchiaia.
Quanto alle coperture Letta boccia la patrimoniale dei suoi alleati di Sinistra e Verdi e propone al suo posto un lieve aumento della tassa di successione per le eredità oltre i 5 milioni di euro.
Le proposte economiche di Giuseppe Conte (M5s)
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, punta tutto sull’aumento degli stipendi, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, l’introduzione di un cashback fiscale e il rafforzamento di Superbonus 110% e Reddito di cittadinanza. L’obiettivo dell’ex presidente del Consiglio è recuperare risorse con una tassazione più forte sugli extraprofitti, non solo delle società energetiche, così da tagliare le bollette.
Altro pilastro della proposta grillina è la transizione ecologica, con maggiori investimenti nell’efficientamento energetico e l’approvvigionamento al 100% da fonti rinnovabili entro il 2050. Quanto alle pensioni Conte propone di concedere a tutti un anticipo a 63 anni con la parte contributiva e il riconoscimento alle mamme di un’uscita anticipata dal lavoro in base ai figli.
Quindi boccia la cosiddetta “agenda Draghi” e sulle coperture cita i miliardi spesi in meno del previsto per Quota 100, secondo lui da reinvestire sui giovani, prevedendo una pensione di garanzia e il riscatto gratuito della laurea.
Le proposte economiche di Matteo Salvini (Lega)
Quota 41 per dire addio alla legge Fornero sulle pensioni, subito 30 miliardi con scostamento di bilancio per affrontare il caro bollette, aiutando famiglie e imprese, una nuova pace fiscale, flat tax al 15% e la conferma del taglio del cuneo fiscale per il 2023. Sono queste le ricette economiche più importanti del leader della Lega, Matteo Salvini.
La nota tassa piatta proposta dal numero uno del Carroccio dovrebbe partire estendendo il regime agevolato per le partite Iva, estendendo il tetto dai 65mila euro attuali ai 100mila euro, per poi passare all’imposta unica per i dipendenti e i pensionati entro i 70mila euro di reddito. Sul capitolo sanzioni alla Russia, invece, la volontà è spingere in Europa per forme comuni di compensazione economica a favore delle imprese, una sorta di scudo per evitare i contro-effetti del conflitto commerciale in corso con Mosca.
Infine Salvini propone di eliminare il pagamento del canone Rai, aprendo anche a un ragionamento sulla privatizzazione della tv pubblica. Quanto alle coperture punta sulla revisione del Reddito di cittadinanza, nel tentativo di eliminare quelli che ritiene sprechi.
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Le proposte economiche di Silvio Berlusconi (Forza Italia)
Stipendi più alti contro l’inflazione, taglio strutturale e più profondo del cuneo fiscale, incentivi per l’assunzione dei giovani e retribuzioni più alte per i contratti di apprendistato, flat tax al 23%, abolizione dell’Irap e azzeramento dell’Iva sui beni alimentari. Sono queste le principali proposte economiche del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Per il numero uno dei forzisti ed ex presidente del Consiglio bisogna intervenire sul caro-bollette, ma anche mettere in sicurezza i conti dello Stato, con uno scostamento di bilancio che rimane solo come estrema ratio. Sulle pensioni, poi, propone di alzare la minima a mille euro per tutti e il dentista gratis per gli anziani in difficoltà.
Quanto alle coperture Berlusconi vuole ricorrere alla riformulazione del Reddito di cittadinanza (lasciando la parte di aiuto ai più deboli), a un massiccio intervento di spending review e al riordino delle tax expenditures.
Le proposte economiche di Carlo Calenda (terzo polo)
Investire ogni euro in più che si trova nelle pieghe del bilancio pubblico in sanità e istruzione, per migliorare la qualità dell’insegnamento e assumere più medici. Questa è la prima scelta per la prossima legge di Bilancio secondo il terzo polo. A spiegare le proposte economiche del nuovo partito è il leader Carlo Calenda, secondo cui bisogna anche: azzerare l’Irpef per gli under 25 e dimezzarla per gli under 30; togliere le imposte per le start up avviate da under 35; introdurre un salario minimo rispettando i contratti collettivi; abolire l’Irap; realizzare una riforma radicale del Reddito di cittadinanza; tornare alla legge Fornero sulle pensioni.
Poi sulla crisi energetica Calenda punta su un aumento immediato della produzione di gas nazionale. Quanto alle coperture cita la lotta all’evasione fiscale, la spending review, il Pnrr e la progressiva diminuzione dei costi per il Superbonus.
Le proposte economiche di Nicola Fratoianni (Alleanza Sinistra/Verdi)
Una tassazione al 100% dei 50 miliardi di extraprofitti delle compagnie energetiche, per abbassare drasticamente il costo di gas e luce per famiglie e imprese. Parte da qui la proposta economica di uno dei leader dell’Alleanza Sinistra/Verdi, Nicola Fratoianni.
Per il resto la lista punta a: una pensione a 62 anni con almeno mille euro al mese, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, uno stipendio in più ai lavoratori, maggiori investimenti sulla green economy e una revisione del sistema fiscale, con tasse più leggere per il ceto medio e una patrimoniale sui milionari e imposte più pesanti sulle speculazioni finanziarie.
Quanto alle coperture Fratoianni cita appunto la rimodulazione delle tasse e legalizzazione della cannabis. Infine propone l’introduzione del ’debito verde’, cioè escludere gli investimenti sulla green economy dal calcolo del debito pregresso e garantire questo indebitamento a tassi limitati.
Le proposte economiche di Gianluigi Paragone (Italexit)
Abbassare il costo delle bollette, aumentare i salari, abolire o rendere svantaggiosi i contratti precari, modificare il Reddito di cittadinanza, introdurre Quota 40 e uscire dall’euro. Sono queste le proposte economiche del leader di Italexit, Gianluigi Paragone.
L’ex giornalista de La7 ed ex esponente del Movimento 5 Stelle è convinto che la fuoriuscita dalla moneta unica ci garantirebbe il ritorno alla sovranità monetaria e di conseguenza presunte politiche espansive e socialmente significative, evitando i problemi legati all’oscillazione dello spread.
Quindi boccia il salario minimo per legge e attacca sulla gestione della pandemia del governo Draghi, proponendo la rottamazione delle cartelle esattoriali “per chi ha sofferto della gestione della crisi Covid” e l’annullamento della multa da 100 euro per gli over 50 che non si sono vaccinati. Quanto alle coperture il leader di Italexit cita l’aumento della tassa sugli extraprofitti, i presunti vantaggi economici dovuti all’uscita dall’euro e alla rinazionalizzazione di aziende come Eni.
Le proposte economiche di Benedetto Della Vedova (+Europa)
Taglio dell’Ires, dell’Irpef, dell’Irap e dell’Iva, riduzione del cuneo fiscale per aumentare i salari, subito i rigassificatori e investimenti nella ricerca sul nucleare di quarta generazione, ma anche l’introduzione di contratti a remunerazione variabile legati agli andamenti aziendali, da affiancare alla contrattazione collettiva.
La ricetta economica economica di Più Europa, per bocca del segretario Benedetto Della Vedova, punta tutto sulla riduzione delle tasse e la preservazione dei conti pubblici, senza nuovo debito che può gravare sulle generazioni future. Secondo lui bisogna aumentare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento per sganciarsi dal gas russo e per i giovani varare la totale decontribuzione per i neoassunti dalle piccole imprese e dai piccoli professionisti fino a 35 anni nel primo triennio.
Quanto alle coperture il segretario di +Europa cita la piena attuazione del Pnrr, la riduzione della spesa pubblica e delle partecipazioni pubbliche e la lotta all’evasione fiscale, tramite il pieno incrocio delle banche dati.
Le proposte economiche di Maurizio Lupi (Noi Moderati)
La lista Noi Moderati, che unisce diverse formazioni di centro che guardano al mondo conservatore, vuole partire nella prossima legge di Bilancio dalla scuola, garantendo ai professori stipendi più alti, inserendo nuovi criteri di valutazione per premiare il merito, inserendo più detrazioni sulle spese di istruzione per i figli e aiutando economicamente anche gli istituti paritari.
Secondo uno dei leader dell’alleanza, Maurizio Lupi, bisogna poi aumentare gli stipendi in busta paga fino a 200 euro detassati per i lavoratori, garantire ristori immediati per famiglie e imprese colpite dal caro-bollette e difendere la pensione di cittadinanza.
Infine vanno mantenute le sanzioni alla Russia e la flat tax va studiata tecnicamente prima di ogni possibile riforma. Quanto alle coperture, l’ex ministro delle Infrastrutture cita le semplificazioni burocratiche, ma anche la crescita del tasso di crescita strutturale, che porterebbe secondo lui maggiori entrate fiscali.
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Le proposte economiche di Luigi Di Maio (Impegno Civico)
Taglio delle bollette energetiche all’80% per famiglie e imprese, riduzione del cuneo fiscale per alzare gli stipendi, salario minimo da concordare con chi produce, garanzia statale al 100% per i mutui degli under40 e modifiche al Reddito di cittadinanza, per mettere in contatto direttamente le aziende e i lavoratori.
Propone questo per affrontare le emergenze economiche del momento e rafforzare la crescita italiana il leader di Impegno Civico, Luigi Di Maio.
Secondo l’attuale ministro degli Esteri bisogna intervenire assieme alla coalizione di centrosinistra per abbattere il costo di gas e luce ben prima della legge di Bilancio, per evitare la chiusura di 120mila imprese e il licenziamento di 370mila lavoratori, ma senza uno scostamento di bilancio. Quindi procedere con il tetto europeo al prezzo del gas. Quanto alle coperture cita l’extragettito fiscale.
Le proposte economiche di Luigi De Magistris (Unione popolare)
Adeguamento di salari e pensioni al costo della vita, modifiche al Reddito di cittadinanza, salario minimo a 10 euro l’ora, introduzione di un reddito domestico, abolizione della legge Fornero, azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità e revisione delle sanzioni alla Russia. La proposta economica del leader di Unione popolare Luigi De Magistris è incentrata sul potenziamento del potere d’acquisto per le classi medio-basse e sulla riduzione degli impatti della crisi geopolitica sulle piccole e medio imprese.
Quella che lui considera una ricetta alternativa a chi ha governato in Italia negli ultimi anni punta a una ridiscussione totale della strategia europea nei confronti della Russia, con l’idea di scongiurare un peggioramento della crisi energetica.
Quanto alle coperture l’ex sindaco di Napoli cita: una più efficace lotta all’evasione, la riduzione delle spese militari, la tassazione al 90% delle società energetiche, la rinazionalizzazione di chi produce e vende gas e luce e un tetto massimo a 5mila euro per gli assegni pensionistici.
Le proposte economiche di Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia vuole affrontare le emergenze economiche del momento tagliando il cuneo fiscale per lavoratori e imprese, aumentando gli stipendi, ma anche abbassando l’Iva sui beni alimentari, aumentando l’assegno unico per le famiglie del 50% e potenziando il bonus 150 euro.
L’obiettivo del partito, come spiega il responsabile economico Maurizio Leo, è poi arrivare nel corso della legislatura a un meccanismo “più assumi, meno paghi” per le aziende. Sulla crisi energetica e la dipendenza dal gas straniero, Fratelli d’Italia vuole invece spingere su nucleare, rigassificatori, trivelle nell’Adriatico per estrarre gas e carbone oltre che sulle rinnovabili.
Quanto alle coperture il partito non è d’accordo con lo scostamento di bilancio proposto dall’alleato Salvini e punta invece su: riprogrammazione dei fondi europei strutturali non utilizzati, extragettito fiscale dovuto all’inflazione e una pace fiscale concentrata sulle piccole cartelle esattoriali. Non solo: Fratelli d’Italia vuole anche cancellare il Reddito di cittadinanza e sostituirlo con uno strumento solo a favore dei fragili e di chi non può lavorare.
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