“In pensione a 62 anni, 1.200 euro in busta paga e tassa sulle speculazioni finanziarie. La patrimoniale? Aiuta il ceto medio”: l’intervista a Fratoianni

Giacomo Andreoli

24/08/2022

24/08/2022 - 17:31

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Italia al voto, le proposte economiche dell’alleanza Sinistra-Verdi in vista delle elezioni politiche. Stipendi, pensioni, energia e patrimoniale: l’intervista di Money.it a Nicola Fratoianni.

“In pensione a 62 anni, 1.200 euro in busta paga e tassa sulle speculazioni finanziarie. La patrimoniale? Aiuta il ceto medio”: l’intervista a Fratoianni

In pensione a 62 anni con almeno mille euro al mese, uno stipendio in più ai lavoratori, maggiori investimenti sulla green economy e revisione del sistema fiscale, con tasse più leggere per il ceto medio e una patrimoniale sui milionari, oltre che prelievi aggiuntivi su extraprofitti e speculazioni finanziarie. Sono queste le proposte economiche lanciate in vista delle elezioni politiche da uno dei leader dell’alleanza Sinistra-Verdi, Nicola Fratoianni, intervistato da Money.it.

Secondo Fratoianni bisogna “restituire ai cittadini italiani quello che gli è stato sottratto dall’inflazione in questi mesi”. Quanto alle coperture, secondo le stime di Money.it, per finanziare l’intero programma della lista potrebbero servire almeno 100 miliardi di euro. Per il segretario di Sinistra Italiana, intanto, tra rimodulazione delle tasse e legalizzazione della cannabis, se ne possono trovare 20, più 37 dagli extraprofitti, mentre “il cosiddetto ’debito verde’ deve essere escluso dal calcolo del debito pregresso e garantito a tassi limitati”.

Qual è il primo intervento che metterebbe in campo con la prossima legge di Bilancio in caso di vittoria elettorale del centrosinistra?

La tassazione al 100% dei 50 miliardi di extraprofitti delle compagnie energetiche (oggi è al 25% ndr), per restituire ai cittadini italiani quello che gli è stato sottratto dall’inflazione in questi mesi.

Oltre al salario minimo, quanti miliardi dovrebbero essere messi sul taglio del cuneo fiscale per arrivare al famoso stipendio in più all’anno per i dipendenti? I fondi sarebbero tutti favore dei lavoratori o anche per le imprese?

Se si volessero garantire 1.200 euro ai lavoratori con reddito inferiore a 35.000 euro, sarebbero necessari circa 15 miliardi di euro. Altrettanti per i pensionati. Dal nostro punto di vista è il minimo, perché si tratterebbe di un risarcimento solo parziale di quanto già perso a causa dell’impennata inflazionistica. Quando parliamo di cuneo fiscale ci riferiamo a soldi che appartengono ai lavoratori. È quindi ovvio che a loro debbano rimanere.

Volete modificare i contratti precari: quali andrebbero aboliti o rivisti?

Noi crediamo si debba tornare ad un sistema con due sole tipologie contrattuali. Il primo è il contratto a tempo indeterminato, con protezione dal licenziamento senza giusta causa. Il secondo è il contratto a termine, possibile solo in casi ben precisi e circostanziati, come la sostituzione di maternità o i picchi produttivi stagionali. Vogliamo inoltre che in caso di appalti a subappalti a tutti i lavoratori coinvolti vadano garantiti stesso salario e stessi diritti.

Coldiretti stima 2,6 milioni di persone a rischio fame in autunno per la crisi alimentare che segue quella energetica: serve un nuovo reddito di emergenza o potenziare l’attuale reddito di cittadinanza?

Serve innanzitutto ripristinare la scala mobile, per restituire alle lavoratrici e ai lavoratori quello che hanno perso in questi mesi, legando gli stipendi ai prezzi. Il reddito di cittadinanza va inoltre rafforzato, consentendo che sia richiesto sulla base della condizione presente e non di quella dell’anno precedente, e adeguandolo al costo della vita.

Il M5s vuole rifinanziare ed estendere il superbonus, voi siete d’accordo?

Il superbonus deve essere profondamente modificato, perché in questi mesi è stato utilizzato soprattutto dalla parte più ricca della popolazione, anche per ristrutturare le seconde case. Bisogna ripartire dai condomini, soprattutto a più bassa efficienza energetica, ed escludere dal beneficio i redditi alti. È inoltre indispensabile lavorare per raffreddare i prezzi del settore e per avviare una filiera nazionale che intervenga su pannelli solari e sistemi di riscaldamento. Vogliamo quindi estendere il bonus a tutto il tempo necessario perché vengano adeguati tutti gli edifici caratterizzati da inefficienza energetica e basso tasso di reddito dei residenti, abbassando al contempo la pressione sul comparto edilizia.

Si potrebbe introdurre anche un nuovo cashback fiscale?

Non abbiamo obiezioni al cashback fiscale, anzi: siamo favorevoli a tutte le misure che limitino l’uso del contante, a partire da un vero obbligo di Pos, che si accompagni ad una forte riduzione dei costi per gli esercenti.

Capitolo pensioni. Il centrodestra propone Quota 41, voi come pensate di superare la legge Fornero? E va istituito un fondo per le pensioni di garanzia ai giovani?

Noi proponiamo che si possa uscire dal lavoro a 62 anni o con 41 anni di contributi, riconoscendo inoltre i periodi di disoccupazione involontaria, il lavoro di cura non retribuito, la maternità. Crediamo inoltre che la pensione minima in prospettiva non dovrebbe essere inferiore a 1.000 euro. Siamo inoltre per combattere con forza l’evasione e l’elusione contributiva.

Sul clima proponete una legge speciale entro i primi 100 giorni e un piano straordinario sull’energia pulita. Insomma: oltre ai prelievi sugli extraprofitti e il Pnrr, bisogna battere i pugni in Europa per un Energy Recovery Fund?

L’Unione Europea stima che servano 30-40 miliardi l’anno per realizzare una vera conversione ecologica nel nostro paese, per almeno un decennio. È quindi necessario un accordo su come finanziare la transizione all’interno della riforma del Patto di Stabilità, che altrimenti per il nostro paese diventerebbe una camicia di forza insopportabile. Il cosiddetto ’debito verde’ deve essere escluso dal calcolo del debito pregresso, garantito a tassi limitati e legato a tempistiche di rientro più lunghe, se non reso perpetuo.

Vi accusano di voler mettere mano alle tasche degli italiani: come funzionerebbero le vostre proposte di rimodulazione delle tasse (tra Irpef e patrimoniali)?

La nostra proposta di revisione dell’Irpef punta a ricondurre nel perimetro dell’imposta tutte le tipologie di reddito oggi escluse, a partire da quelle di origine immobiliare e finanziaria. Vogliamo quindi introdurre un’aliquota mobile progressiva sul modello tedesco, che parta da una no tax area aumentata a 12.000 euro, preveda una riduzione del peso fiscale per i redditi inferiori a 35.000 euro, e arrivi ad un massimo di 65% di prelievo oltre i 10 milioni di reddito annuo. Per quanto riguarda le imposte sul patrimonio, vogliamo abolire quelle esistenti, ovvero Imu e bollo titoli, per sostituirle con una unica, personale e progressiva, che colpisca il complesso dei beni mobiliari, immobiliari e di altra natura, detenuti in Italia o all’estero. Puntiamo ad un sistema a scaglioni, con franchigia di 500.000 euro, un’aliquota dello 0.2% fino a 1 milione, 0.5% fino a 5 milioni, 1% fino a 10, 1.5% fino a 50 milioni, 2% oltre questa soglia. Si tratterebbe di un sistema premiante fino a 1 milione, non penalizzante fino a 5, e leggermente più oneroso oltre questa soglia. Così aiutiamo il ceto medio.

Quanti soldi pensate di ricavare in totale, assieme a plastic tax e legalizzazione della cannabis, per finanziare il vostro programma?

Riteniamo che il sistema che ho spiegato possa fruttare 10 miliardi di euro di gettito aggiuntivo, esattamente come 10 miliardi garantirebbe la legalizzazione della cannabis e quindi la tassazione della filiera secondo il modello in uso per il tabacco. Siamo poi favorevoli a una maggiore imposizione sulle transazioni finanziarie speculative, che assieme alla tassa sugli extraprofitti può portare altri fondi.

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