IPO in vista per questa startup italiana di cybersecurity. Chiuso round da €100 milioni

P. F.

18 Dicembre 2025 - 11:17

Exein, startup italiana di cybersecurity embedded, ha appena chiuso un nuovo round di finanziamento da 100 milioni di euro. Ora punta all’IPO, previsto tra il 2029 e il 2030.

IPO in vista per questa startup italiana di cybersecurity. Chiuso round da €100 milioni

Exein, scaleup italiana attiva nel settore della cybersecurity embedded, ha chiuso un nuovo round di finanziamento da 100 milioni di euro, strutturato tra equity e debito. La nuova operazione porta a 170 milioni di euro la raccolta complessiva dell’azienda nel corso del 2025, dopo il round da 70 milioni chiuso lo scorso luglio.

Il finanziamento si inserisce in una fase di forte attenzione del mercato verso le tecnologie di sicurezza applicate ai dispositivi connessi, in un contesto in cui la crescita dell’Internet of Things sta ampliando in modo significativo la superficie di attacco informatico. Il round è stato guidato da Blue Cloud Ventures, con la partecipazione di HV Capital, Intrepid Growth Partners e Geodesic Capital. J.P. Morgan ha affiancato l’operazione fornendo una linea di credito.

Il capitale raccolto sarà destinato allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, con un focus crescente sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale implementata direttamente sui dispositivi, un ambito che sta emergendo con la diffusione di modelli AI on-device e applicazioni che non fanno affidamento esclusivo sul cloud.

Secondo quanto riportato da Reuters, ora Exein progetta acquisizioni in Europa e negli Stati Uniti per raggiungere nuovi utenti, a cui seguirà poi un altro round di finanziamento per un’acquisizione più ampia e una quotazione in borsa prevista tra il 2029 e il 2030.

I numeri della diffusione e il modello di sicurezza Exein

Secondo quanto comunicato dall’azienda, le soluzioni Exein sono oggi integrate in oltre 1,5 miliardi di dispositivi a livello globale. La previsione è di superare i 2 miliardi di device protetti entro il 2026, anche grazie all’aumento dei dispositivi intelligenti utilizzati in ambito industriale e dei beni di consumo.

Questi numeri collocano la società tra i principali operatori europei del settore, in un mercato caratterizzato da una forte competizione internazionale e da una crescente domanda di soluzioni di sicurezza “by design”.

Exein opera in un ambito diverso rispetto alla cybersecurity tradizionale, focalizzata prevalentemente sulle reti. La sua tecnologia integra le funzioni di sicurezza direttamente all’interno dei dispositivi, a livello di firmware, consentendo il monitoraggio e la risposta alle minacce anche in assenza di una connessione costante al cloud.

Questo approccio è particolarmente rilevante per settori come energia, sanità, automotive, difesa, aerospazio e automazione industriale, dove i dispositivi operano spesso in ambienti distribuiti e dove un’interruzione o una compromissione può avere impatti operativi immediati.

Crescita e investimenti nella cybersecurity italiana

Secondo i dati dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, nel 2024 il mercato italiano della cybersecurity ha consolidato un trend di forte crescita, con un valore complessivo che ha raggiunto 2,48 miliardi di euro, segnando un incremento del 15% rispetto all’anno precedente dopo i +16% del 2023 e i +18% del 2022.

Questo aumento riflette non solo una maggiore consapevolezza del rischio informatico - testimoniata dal fatto che il 73% delle grandi imprese italiane ha subito almeno un attacco nel corso dell’anno - ma anche un cambiamento nelle priorità di spesa: attualmente più del 57% delle grandi organizzazioni considera la sicurezza informatica una priorità negli investimenti digitali e il 60% prevede di aumentare ulteriormente il budget dedicato.

Nonostante questi segnali positivi, l’Italia resta ultimo tra i paesi del G7 per rapporto tra spesa in cybersecurity e PIL, un dato che evidenzia come la crescita del settore sia sostanziale ma ancora inferiore rispetto agli standard dei leader globali in termini di investimento per abitante.

Parallelamente all’espansione del mercato crescono anche le competenze interne, con il 58% delle grandi imprese che ora dispone di un Chief Information Security Officer (CISO), ma persistono lacune nei processi di gestione del rischio, a fronte di minacce sempre più sofisticate e normative che spingono ad adeguamenti più diffusi e sistematici.

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