Internet e social network “vietati” ai minori di 16 anni: ecco cosa vuole fare il governo Meloni

Giacomo Andreoli

8 Febbraio 2023 - 16:30

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La viceministra del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, condivide la proposta del Telefono Azzurro per l’innalzamento a 16 anni della cosiddetta “età di connessione”.

Internet e social network “vietati” ai minori di 16 anni: ecco cosa vuole fare il governo Meloni

Alzare la cosiddetta “età di connessione” da 14 a 16 anni: il governo Meloni, tramite la viceministra del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, sostiene la proposta del Telefono Azzurro.

L’associazione ha presentato un pacchetto completo di idee per combattere i mali del web per bambini e ragazzi, come il cyberbullismo e la sextortion (la truffa con ricatto basata su immagini o filmati delle persone obbligate a spogliarsi).

L’obiettivo delle sette proposte è “quello di sensibilizzare non solo l’opinione pubblica, ma anche i legislatori affinché adottino misure di maggiore tutela del minore che naviga sul web e utilizza i social network”. Ma più esattamente, di cosa si tratta?

Cos’è l’età di connessione a internet

Per età di connessione si intende la soglia anagrafica per l’accesso libero ad internet, social network compresi, senza autorizzazione dei genitori. Attualmente è fissata a 14 anni e ovviamente si tratta di una prescrizione formale: è praticamente impossibile impedire del tutto a bambini e ragazzi di andare sul web anche da soli.

Non solo: non è difficile per un bambino o un adolescente iscriversi a Facebook, Tiktok o Instagram utilizzando una data di nascita falsa.

Tutte le altre proposte del Telefono Azzurro

Per questo Telefono azzurro non solo propone di trasformare in “invalidi” i contratti conclusi dai minori di sedici anni con i fornitori di servizi delle società d’informazione, ma anche tutta un’altra serie di misure.

Tra queste: obbligare i fornitori alla verifica dell’età dell’utente; limitare il consenso al trattamento dei dati personali solamente a chi ha più di sedici anni; rafforzare il potere del Garante della privacy contro la sextorsion e il servizio del 114 inserendo il “Contatto di emergenza in App”; introdurre l’educazione civica digitale nelle scuole per i bambini e le bambine. La viceministra ha parlato di tutte proposte “condivisibili”.

La battaglia del governo Meloni contro le “devianze”

Secondo Bellucci, che è un’esponente di Fratelli d’Italia, ci deve essere “una consapevolezza della responsabilità a tutti i livelli: istituzionale, delle piattaforme, che devono essere sempre più capaci di introdurre dei sistemi di misurazione dell’età e della scuola”.

In particolare per la rappresentante del governo ogni istituto deve formare ed educare i ragazzi e le ragazze, in modo tale che “le nuove generazioni che vivono in un mondo digitale possano vedere in quel mondo un luogo delle opportunità e non del malessere e della devianza”.

Torna quindi a far discutere il tema delle “devianze giovanili”, sollevato da Giorgia Meloni durante la campagna elettorale. Ora si potrebbe tornare allo scontro politico tra maggioranza e opposizione dopo queste proposte.

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