Presto 4 milioni di famiglie italiane riceveranno una lettera dall’Inps, con novità per i giovani. Ecco qual è l’obiettivo dell’istituto.
L’Inps si prepara a inviare lettere a 4 milioni di famiglie italiane, che riceveranno nuove comunicazioni dall’istituto intorno a settembre.
In particolare, i destinatari sono i giovani cittadini italiani, con o senza lavoro. Inoccupati, disoccupati, studenti e occupati sono al centro del programma dell’Inps, che mira al coinvolgimento dei giovani per garantire loro un futuro professionale più solido e al contempo favorire la sostenibilità del sistema previdenziale.
Per raggiungere questo obiettivo l’Inps ha predisposto un’area dedicata del sito web, che si rivolge a cittadini (anche all’estero) di età compresa tra 18 e 34 anni, in cui navigare tra servizi e prestazioni pensate appositamente. Così, l’Inps vuole diventare “un partner attivo che ti aiuta a costruire il tuo futuro”.
L’Inps invia 4 milioni di lettere alle famiglie
Le 4 milioni di famiglie italiane che riceveranno presto una lettera dall’Inps sono quelle con giovani occupati, disoccupati, inoccupati e studenti.
Queste persone riceveranno un Qr code da inquadrare per accedere a un’apposita area riservata. Qui, troveranno oltre 50 servizi dedicati per l’orientamento al mercato del lavoro e l’accesso ai servizi erogati dall’Istituto che, come ricordato dal presidente Fava, non si limitano affatto alle pensioni.
Anzi, l’Inps si occupa del welfare per ben 52 milioni di persone, che ricevono 480 diverse prestazioni socio-assistenziali e previdenziali. Anche per questo motivo è fondamentale garantire l’accesso veloce e pratico ai beneficiari, soprattutto grazie alla crescente digitalizzazione dei servizi e all’implementazione dell’intelligenza artificiale.
L’Inps sta lavorando anche su questo fronte, che corre in parallelo alle politiche di inclusione giovanile. Presto dovrebbe partire anche una campagna di educazione previdenziale per le scuole e le università, mentre l’Istituto cerca di acquisire un ruolo più proattivo e non limitato all’assistenza e all’erogazione dei servizi. Il nuovo progetto dell’istituto vuole invece accompagnare attivamente i giovani all’interno del mercato del lavoro e guidarli al sistema previdenziale e contributivo, anche quando la pensione è molto lontana. Di fatto, l’Istituto sottolinea che “Più contributi regolari versi, più il tuo ’salvadanaio pensionistico’ sarà ricco. È una questione di tempo: iniziare presto conviene e ti permette di essere preparato”.
Aumentare i contribuenti è indispensabile per sostenere il sistema pensionistico e per raggiungere questo obiettivo l’istituto è pronto a lavorare su molteplici piani. Intanto, ci sono gli strumenti come il riscatto della laurea e la pace contributiva per colmare il divario di periodi senza contributi. In secondo luogo, prestazioni come l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro che consentono di garantire il sostentamento e nel frattempo accompagnare i cittadini verso un futuro lavorativo più solido e stabile.
Il presidente Fava ha sottolineato proprio gli ottimi risultati ottenuti in tal senso con il Reddito di cittadinanza, che ha visto gradualmente crescere il numero di ex percettori occupati. Nel dettaglio, si è passati dal 12% dell’inizio del 2019 al 29% alla fine del 2024. Per aumentare l’occupazione, e quindi i giovani contribuenti, non si può poi non passare dal sostegno alle imprese. L’Inps non si pone più come “mero esattore” bensì come vero “co-protagonista del risanamento”.
Inps sempre più digitale
Per favorire l’accessibilità e l’integrazione dei giovani l’Inps sta progressivamente ottimizzando i servizi digitali, guardando proprio agli strumenti più usati dalle fasce anagrafiche inferiori.
In particolare, ha riscosso molto successo l’app Inps Mobile, in cui presto sarà aggiunta entro dicembre una sezione per richiedere la Naspi (di cui oggi il 46% dei percettori segue l’andamento da mobile). In quest’ottica c’è anche un maggiore ricorso all’intelligenza artificiale, che secondo il presidente dell’Inps “non sostituirà le persone ma serve a liberare energie”. Ad oggi sono stati lanciati 38 progetti digitali incentrati sull’AI, di cui 23 già operativi. Si va dagli assistenti virtuali specializzati all’analisi documentale, passando per l’automazione di processi come lo smistamento delle Pec e similari.
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