Entrate in vigore le nuove regole per gli influencer rilevanti, sanzioni fino a 600.000 euro anche per l’uso dei filtri non segnalati e per comportamenti scorretti. Ecco cosa fare per adeguarsi.
Influencer, arrivano pesanti sanzioni per chi trasgredisce le regole fissate dall’AGCOM nel nuovo Codice di Condotta. Dal 25 luglio è entrata in vigore una nuova regolamentazione per gli influencer rilevanti, ma chi sono e cosa cambia? La prima cosa da dire è che basta poco per far scattare pesanti sanzioni fino a 600.000 euro e i comportamenti a rischio sono davvero tanti, tra cui l’uso dei filtri.
La regolamentazione delle professioni digitali è diventata un’esigenza impellente negli ultimi anni. Si è fatto fronte in modo frastagliato a questa nuova professione, inserendo prima l’obbligo di segnalare i post pubblicità con la sigla ADV, obbligando comunque a dichiarare i redditi derivanti da tali attività, imponendo in seguito un codice Ateco specifico per gli influencer. Ora arrivano le nuove regole dell’ AGCOM che cambia le carte in tavola dal 25 luglio 2025 con pesanti sanzioni a carico degli influencer rilevanti e sanzioni fino a 600.000 euro.
Vediamo chi sono gli influencer rilevanti, i comportamenti vietati e le sanzioni fino a 600.000 euro.
AGCOM, nuovo regolamento per gli influencer rilevanti
L’AGCOM ha approvato le Linee guida e il Codice di condotta (197/25 CONS) per gli influencer. La prima novità è l’introduzione dell’Influencer rilevante, rientrano in tale categoria i soggetti che hanno più di 500.000 follower su una singola piattaforma, ad esempio solo Instagram, solo Facebook, solo Tik Tok, oppure raggiungono oltre 1 milione di visualizzazioni medie mensili.
A tale figura viene riconosciuto lo status di professionista e viene inserito in un elenco pubblico disponibile sul sito dell’Autorità Garante delle Comunicazioni. A tale riconoscimento sono connesse maggiori responsabilità nel caso in cui attraverso le varie piattaforme social siano commessi errori e si applicano pesanti sanzioni fino a 600.000 euro.
Gli obiettivi principali della nuova regolamentazione sono vietare la pubblicità occulta, fatto che si ripercuote sulla tassazione, e tutelare i minori.
Naturalmente non sono mancate critiche, infatti, è vero che ci sono i grandi influencer con numeri importanti, ma è anche vero che si è creato una sorta di micro-mondo in cui magari non vi sono numeri molto elevati, ma di fatto girano comunque compensi importanti per le ADV. Ad esempio, Chiara Ferragni conta 28,3 milioni di utenti e, sebbene ne abbia persi molti per le note vicende, resta tra gli influencer più importanti. Clizia Incorvaia ne conta 861 mila, quindi, rientra tra gli influencer rilevanti, Rita de Crescenzo, personaggio molto discusso, conta “solo” 480.000 follower su Instagram, per poco quindi non rientra ufficialmente tra gli influencer rilevanti (potrebbe rientravi per il numero di visualizzazioni, di cui non abbiamo contezza ora).
Obblighi per gli influencer rilevanti
Il nuovo codice AGCOM delinea anche la figura dell’influencer professionista: persone fisiche o giuridiche che diffondono contenuti attraverso piattaforme digitali con impatto significativo sui comportamenti del pubblico. L’elemento discriminante rimane la remunerazione: deve esserci un corrispettivo economico (denaro, prodotti, servizi, utilità).
Importante la tutela dei minori, infatti, il Codice prevede che agli under 18 influencer sia applicato il Codice di Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti (Legge 17 ottobre 1967, n° 77 e il DPR 365 del 1994).
Chi rientra nella classificazione di influencer rilevante è sottoposto a obblighi particolari, deve richiedere l’inserimento nell’elenco degli influencer rilevanti compilando un apposito modulo presente sul sito dell’Autorità. Nel modulo devono essere indicati i seguenti dati:
- generalità (nome e cognome, ragione sociale e nickname, marchio attraverso il quale è conosciuto al pubblico);
- link al sito/pagina/piattaforma/account del soggetto;
- valore delle metriche individuate dalle Linee-guida su ciascuna piattaforma o social media su cui il soggetto è attivo;
- un recapito (indirizzo PEC del soggetto stesso o del legale o dell’agenzia che lo rappresenta).
Sul sito AGCOM viene pubblicato l’elenco contenente solo le informazioni strettamente necessarie.
Vi è obbligo di aggiornare l’elenco ogni 6 mesi.
Nel profilo del professionista, ad esempio profilo Instagram, deve essere inserita la dicitura “in elenco AGCOM”, nel caso di influencer virtuale, si inserisce la dicitura “soggetto virtuale in elenco AGCOM”. Questa novità è importante perché sono già presenti in rete influencer non correlati a persone fisiche effettivamente esistenti, ma soggetti creati con Intelligenza Artificiale.
Per i minori non solo vi è l’obbligo di adottare le norme a tutela dei lavoratori minorenni, ma ulteriori tutele come il divieto di sponsorizzare sigarette, sigarette elettroniche, gioco d’azzardo, alcolici e farmaci su prescrizione.
Influencer rilevanti, arrivano i limiti all’uso dei filtri
Le restrizioni che effettivamente vanno a colpire solo gli influencer rilevanti non finiscono qui, infatti, è prevista una restrizione all’uso dei filtri che alterano l’aspetto fisico in modo rilevante, questi possono essere usati, ma devono essere segnalati con le diciture “contenuto modificato”, “foto modificata”, “video modificato”, “foto filtrata”, “video filtrato”, “filtri”. Tali informazioni devono essere contenute nei primi 4 hashtag.
L’obiettivo è evitare che le persone, soprattutto le più giovani tentino di emulare tale aspetto fisico credendo che sia reale e provocando così anche un’alterazione della propria percezione fisica. Comportamenti che possono portare a un abuso della chirurgia estetica e disturbi dell’alimentazione. Gli studi effettuati su tali comportamenti, abuso di filtri, hanno confermato che ci sono importanti correlazioni tra l’esposizione a immagini “perfette” e l’aumento di disturbi alimentari, dismorfia e problemi di autostima.
Sanzioni per gli influencer rilevanti, importi fino a 600.000 euro
Cosa succede a chi non rispetta le regole? Le sanzioni previste sono molto severe e possono arrivare a 250 mila euro, con aumento delle sanzioni nel caso in cui il reato coinvolga minori, in questo caso la sanzione amministrativa pecuniaria può arrivare a 600 mila euro.
Occorre ricordare che le norme ora viste non incidono sugli obblighi fiscali che restano a carico di chiunque produca un reddito attraverso l’uso delle piattaforme digitali, indipendentemente dal fatto che il numero dei follower superi o meno le 500.000 unità su un’unica piattaforma. Resta, quindi, anche per tutti gli altri l’obbligo di avere la partita IVA.
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