L’Istat ha diramato il dato relativo all’inflazione dell’Italia. L’indice headline sotto il target del 2% della BCE, ma attenzione a indicatore core e al carrello della spesa.
Da un lato, una notizia tutta italiana, che dovrebbe convincere la presidente della BCE Christine Lagarde che, oltre all’inflazione, esiste anche la minaccia della disinflazione, agitata tra l’altro da molte colombe, secondo le quali la Banca centrale europea starebbe sottovalutando il pericolo che il ritmo di crescita dei prezzi finisca con il permanere al di sotto del target del 2% per troppo tempo (fermo restando che Lagarde guarda all’inflazione dell’Eurozona, e non solo all’Italia).
Dall’altro lato, un dettaglio che smentisce l’illusione di una inflazione sotto controllo, ovvero il carrello della spesa che scotta sempre di più e che, dunque, finisce per dare ragione proprio a Lagarde.
È il quadro emerso dal dato relativo all’inflazione dell’Italia diffuso oggi dall’Istat.
Inflazione Italia: dato headline si conferma sotto target BCE, l’indice core lo supera
Nel mese di agosto 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è salito dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su base annua, in quest’ultimo caso indebolendosi rispetto al +1,7% del mese precedente.
Quella diramata è stata la lettura finale dell’indicatore, che ha confermato la stima preliminare.
L’inflazione di fondo, ovvero l’inflazione core, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, ha accelerato invece lievemente il passo, salendo al ritmo del 2,1%, dal +2% di luglio, dunque oltre, in questo caso, al target della BCE. Interessata da una accelerazione anche l’inflazione al netto dei soli beni energetici (da +2,2% a +2,3%).
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Boom carrello della spesa, +3,4% ad agosto. I prezzi che scottano di più
Il dato relativo all’inflazione dell’Italia ha messo in evidenza la fiammata del carrello della spesa, con i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona che si sono rafforzati in modo deciso, segnando un balzo del 3,4%, rispetto al +3,2% precedente, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno confermato lo stesso ritmo di crescita tendenziale (+2,3%).
Così il commento dell’Istat:
Ad agosto 2025 l’inflazione scende all’1,6%, principalmente per effetto della flessione dei prezzi dei beni energetici (-4,8% da -3,4% di luglio). Accelerano invece i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,7%), per effetto dell’aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei prodotti non lavorati (+5,6% da +5,1%) parzialmente compensato dalla lieve frenata di quelli dei lavorati (+2,7% da +2,8%). Ad agosto accelera la crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+3,4% da +3,2%) e, seppure in misura modesta, l’inflazione di fondo (+2,1% da +2,0%).
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Codacons, numeri inflazione confermano stangata su vacanze estive, e c’è anche allarme caro scuola
L’associazione dei consumatori Codacons ha commentato il dato, sottolineando che i numeri hanno confermato “la stangata che si è abbattuta sulle vacanze estive degli italiani”, ma anche “un allarme legato al caro-scuola”.
“L’inflazione, ad agosto, si attesta al +1,6% su anno che, in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, equivale ad un maggiore esborso pari a +526 euro annui per la famiglia ’tipo’, +716 euro per un nucleo con due figli ”, si legge nella nota del Codacons, che ha elencato cosa è costato di più.
Nello specifico, “ le voci legate al turismo ”, con i “prezzi dei voli nazionali”, ad esempio, schizzati “del +23,5% su anno (+3,5% i voli europei), le tariffe dei traghetti del +7,8%, i listini dei pacchetti vacanza nazionali del +10,4%, case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del +6%, quelle dei servizi ricreativi e sportivi (lidi, piscine, palestre, ecc.) del +7,2%, musei e monumenti storici +4,2%, ristoranti +3%, pizzerie +3,6%, auto a noleggio +4% ”.
“ Alla stangata estiva si aggiunge anche quella legata alla scuola ”, ha confermato il Codacons, facendo notare che, “secondo i dati dell’Istat, infatti, i prezzi del materiale scolastico aumentano in media del +4,8% su anno, mentre i listini dei libri scolastici segnano un rialzo medio del +3,8%, a dimostrazione di come tutte le denunce del Codacons circa il caro-scuola e la stangata d’autunno a carico delle famiglie fossero più che fondate ”.
L’Istat ha indicato anche, riguardo alla variazione congiunturale del dato relativo all’inflazione italiana, pari a +0,1%, l’incidenza dell’aumento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,1%), degli alimentari lavorati (+0,5%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4%).
Sono invece scesi rispetto al mese di luglio i prezzi degli energetici non regolamentati (-2,1%) e regolamentati (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2025, ha reso ancora noto l’Istituto nazionale italiano di statistica, è stimata a +1,7% per lindice generale e a +2,1% per la componente di fondo. Per quanto riguarda l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), la variazione è stata di un calo pari a -0,2% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e a +1,6% su base annua (in rallentamento da +1,7% del mese precedente), rispetto alla stima preliminare pari a +1,7%.
Infine, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, ha riportato una variazione congiunturale nulla e una tendenziale del +1,4%.
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