Infermieri, niente pausa e straordinari obbligatori: cosa prevede il CCNL Sanità 2018

Anna Maria D’Andrea

23 Maggio 2018 - 16:18

condividi

Infermieri penalizzati dal rinnovo del CCNL Sanità 2018: i sindacati di categoria non firmano e tra i perché non solo questioni economiche ma anche i nuovi obblighi, tra cui l’eliminazione della pausa e l’obbligo di straordinari.

Infermieri, niente pausa e straordinari obbligatori: cosa prevede il CCNL Sanità 2018

CCNL Sanità 2018, per gli infermieri il rinnovo si conclude nel modo peggiore.

Oltre alle proteste su aumenti di stipendio miseri, nel testo definitivo del contratto del comparto sanità relativo al triennio 2016-2018 spuntano ulteriori novità tutt’altro che rispettose del lavoro degli operatori sanitari.

Tra queste il ritorno dello straordinario obbligatorio, così come l’abolizione del diritto alla pausa per chi lavora su turni. Critiche anche per la parte economica: gli aumenti di stipendio per gli infermieri partono da 60 euro e l’elemento perequativo riconosciuto in busta paga verrà meno a partire dal 2019, a causa della scarsità di risorse disponibili.

Per gli infermieri il nuovo CCNL Sanità è tutto fuorché dignitoso e l’ARAN, così come i principali sindacati, hanno fatto “orecchie da mercante”. Gli unici a non firmare sono stati proprio gli infermieri, a causa di un rinnovo che per Nursind e Nursing Up non risponde alle richieste della categoria.

CCNL Sanità 2018: gli infermieri contro il rinnovo

Non è cambiata la posizione dei due sindacati degli infermieri, Nursind e Nursing Up, che già in fase di intesa sul rinnovo del contratto non avevano firmato.

Il CCNL Sanità 2016-2018, approvato dopo nove anni di stallo, dovrà fare a meno dell’appoggio di chi lavora quotidianamente al fianco di medici ed altri operatori sanitari.

Gli infermieri restano fortemente critici circa le novità introdotte dal contratto sanità, sia sulla parte economica che contrattuale. I motivi della mancata firma al testo definitivo del CCNL sono stati resi noti dagli stessi sindacati, con due comunicati distinti pubblicati a margine del rinnovo.

Secondo la Nursind, il nuovo contratto è peggiorativo del precedente: per quanto riguarda stipendi e aumenti, viene ribadito come l’elemento perequativo sia previsto soltanto per il 2018 e che, in sostanza, per i redditi più bassi dal 2019 l’aumento dello stipendio sarà “eroso” dalla cancellazione del bonus di 80 euro.

Criticità ribadita anche dal sindacato Nursing Up:

Questo contratto è stato firmato oggi a dispetto del potere di acquisto, eroso da anni ed anni di blocco contrattuale, prevede un risibile recupero economico ed illude i dipendenti con il riconoscimento del cosiddetto elemento perequativo, pochi euro che saranno pure tolti definitivamente dal 1° gennaio 2019.

Eppure, la parte economica è soltanto una delle critiche mosse dagli infermieri al CCNL Sanità 2018: tra i punti più controversi le nuove regole in materia di orario di lavoro, dalla cancellazione del diritto alla pausa fino al ritorno degli straordinari obbligatori.

Pausa cancellata per gli infermieri, nel CCNL 2018 tornano gli straordinari obbligatori

Tra le novità introdotte dal CCNL Sanità 2018 che, secondo i sindacati, ledono i diritti degli infermieri, vi è la cancellazione della norma che prevedeva per i turnisti il diritto alla pausa mensa.

Gli infermieri si potranno trovare a dover lavorare anche per 12 ore consecutive e il nuovo CCNL deroga al riposo minimo giornaliero.

Sono queste alcune delle novità che il sindacato Nursind sottolinea con forza nel comunicato stampa pubblicato il 22 maggio 2018 ma sono ancora molti i punti sui quali le rappresentanze di categoria puntano il dito contro l’ARAN, accusata di non aver ascoltato le richieste degli infermieri, e sugli altri sindacati firmatari del rinnovo.

Tra questi vi è il ritorno dello straordinario obbligatorio: all’interno del testo definitivo del CCNL Sanità 2018 è previsto che:

“La prestazione di lavoro straordinario è espressamente autorizzata dal dirigente o dal responsabile sulla base delle esigenze organizzative e di servizio individuate dalle Agenzie ed Enti, rimanendo esclusa ogni forma generalizzata di autorizzazione. Lo stesso può esonerare il lavoratore dall’effettuazione di lavoro straordinario per giustificati motivi di impedimento derivanti da esigenze personali e familiari.”

Aver previsto la possibilità di esonero rappresenta, per i sindacati, l’implicita affermazione che il lavoro straordinario in sanità diventerà la norma; novità che se letta accanto all’eliminazione della pausa mensa per i turnisti trasformerà una delle professioni più importanti in ambito sanitario in un “lavoro di trincea”.

Per conoscere tutte le novità del CCNL Sanità 2018 si rimanda all’articolo dedicato.

Argomenti

# Lavoro

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO