L’Osservatorio INPS 2024 registra crescita di imprese, occupazione e contributi. Lombardia in testa, forti segnali di dinamismo dal Mezzogiorno.
L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio INPS sulle imprese del settore privato non agricolo conferma per il 2024 un quadro economico in crescita, segnato da una lenta ma costante espansione del tessuto produttivo nazionale. Le aziende attive raggiungono quota 1.672.637, un valore leggermente superiore a quello dell’anno precedente, mentre le posizioni lavorative medie annue salgono a 15.719.018, con un aumento del 2,48%. Anche i contributi versati mostrano un’accelerazione significativa: 171,3 miliardi di euro, oltre il 6% in più rispetto al 2023, a testimonianza dell’energia del sistema imprenditoriale e della solidità del comparto previdenziale.
A registrare le performance più dinamiche è il Mezzogiorno, dove Campania (+1,75%), Calabria (+1,18%) e Puglia (+1,09%) superano la crescita media nazionale, evidenziando un rafforzamento dell’attività economica nelle regioni meridionali.
Le imprese italiane continuano a crescere, secondo l’INPS
Il quadro settoriale conferma la forte presenza dell’industria manifatturiera, che con 3.783.000 posizioni rappresenta il 24% del totale. Subito dopo si collocano il commercio all’ingrosso e al dettaglio, comprese le attività di riparazione di auto e moto, con circa 2.341.000 posizioni, e il comparto noleggio–agenzie di viaggio–servizi alle imprese, che totalizza 1.648.000 posizioni.
Sul piano territoriale, la Lombardia si conferma la regione trainante sia per numero di imprese sia per volume di contributi. Seguono Lazio e Veneto, mentre Basilicata, Molise e Valle d’Aosta rimangono le aree con la minore densità imprenditoriale.
Le micro e piccole imprese continuano a costituire oltre il 92% del totale, pur impiegando soltanto il 32% dei lavoratori; il restante 68% dell’occupazione si concentra in un ristretto 7,7% di imprese più grandi. Anche sul fronte della distribuzione per comparti, il commercio resta il settore numericamente predominante, seguito da alloggio e ristorazione e dalla manifattura.
Il Presidente Gabriele Fava sottolinea il valore dei risultati:
“Questi numeri raccontano un Paese che in un contesto di transizione mostra segnali incoraggianti, un sistema produttivo che reagisce a sostegno di un impianto previdenziale che resta solido.
Ma raccontano anche gli effetti di un cambiamento nel rapporto tra l’INPS e le imprese, costruito con scelte molto nette: una vigilanza che dialoga, l’introduzione del pre-DURC per prevenire criticità e, più recentemente, l’attuazione del Correttivo Ter al Codice della crisi d’impresa, che consente all’Istituto di intervenire prima che una crisi diventi irreversibile.
È un modo diverso di stare accanto al mondo produttivo: meno burocrazia difensiva, più responsabilità condivisa. L’INPS non espleta solo controlli: è un alleato della crescita, un attore che contribuisce alla stabilità e allo sviluppo del sistema economico”.
La classifica delle Regioni con più imprese in Italia
Nel dettaglio, la Lombardia conta 284.636 imprese (oltre il 17% del totale), seguita dal Lazio (172.256), dalla Campania (155.341) e dal Veneto (141.455). Le regioni con il numero più contenuto sono Basilicata (14.040), Molise (8.057) e Valle d’Aosta (4.308).
Quanto alle posizioni lavorative medie, la Lombardia guida con 3.940.170 posti (25,06%), seguita da Lazio (2.070.200) e Veneto (1.524.590). Anche i contributi confermano il primato lombardo, con 51,8 miliardi di euro (30,2% del totale), davanti a Lazio (21,3 miliardi) e Veneto (16,8 miliardi).
Nel complesso, i contributi 2024 si distribuiscono in questo modo:
- Nord-Ovest: 68,3 miliardi
- Nord-Est: 41,2 miliardi
- Centro: 36,1 miliardi
- Sud: 18,4 miliardi
- Isole: 7,2 miliardi
Dal punto di vista settoriale, il commercio si conferma il comparto con il numero maggiore di imprese (357.929, pari al 21,4% del totale), seguito da alloggio e ristorazione (242.367) e dalle attività manifatturiere (236.567).
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