Un rischio nascosto sta influenzando i mercati più della presunta bolla AI. Una dinamica invisibile che affonda le radici nel sistema finanziario e sta riscrivendo le regole del gioco.
Il pensiero più comune è credere che il mercato cada perché si teme la bolla AI. È un’interpretazione comoda, immediata, quasi rassicurante: se il rischio è concentrato nei colossi americani come NVDA, basta evitarli o ridurre l’esposizione. E, ancora meglio, molti si sentono sereni nel detenere un BTP o qualunque forma di obbligazione governativa, convinti che lì non possa arrivare la burrasca.
La realtà, però, va in tutt’altra direzione. Il rischio che sta portando gli investitori a rivalutare le proprie posizioni non ha nulla a che vedere con la presunta bolla AI. È legato a dinamiche molto più profonde, sottili, e per certi versi inquietanti, che ricordano da vicino ciò che accadde nel 2008. E sappiamo tutti com’è andata a finire. Vale davvero la pena approfondire.
Non è la bolla AI a far tremare i mercati
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