Dopo anni di disinteresse, il settore dei beni essenziali mostra nuovi segnali di forza: crescono gli investimenti difensivi e aumenta l’attenzione su un comparto dato troppo presto per spacciato.
Il comparto dei beni essenziali — alimentari, bevande, tabacchi, beni per la casa e distribuzione — è stato per quasi un decennio il grande dimenticato dei mercati. Mentre altri settori crescevano a ritmi sostenuti, questo rimaneva indietro, frenato da ricavi stagnanti e da un progressivo indebolimento dei marchi storici, sempre più insidiati dai brand di nicchia.
Solo la distribuzione, sostenuta dai colossi della grande vendita, ha evitato il tracollo completo, ma le altre componenti del settore hanno accumulato ritardi difficili da colmare.
La recente ondata di paura legata ai settori più rischiosi, in particolare la tecnologia, ha riportato alla ribalta i comparti difensivi. I beni essenziali sono tornati tra i pochi segmenti a registrare rendimenti positivi durante le turbolenze autunnali, mentre molti investitori hanno iniziato a riconsiderare la loro esposizione a settori più stabili. Anche i gestori professionali, pur restando ancora sottopesati, hanno iniziato a incrementare la presenza dei beni essenziali nei portafogli, segnando un cambio di atteggiamento dopo anni di abbandono. [...]
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