La Commissione UE propone un prestito da €140 miliardi per sostenere l’Ucraina, con gli asset sovrani russi congelati. Ma ci sono rischi legali e finanziari che possono mandare ko i mercati globali.
Forse alcuni di voi non lo sanno, ma la Commissione Europea ha avvertito che l’Unione Europea dovrebbe compiere un “sforzo concertato” per placare i mercati finanziari nel caso in cui si proceda con l’ipotizzato prestito da 140 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina, utilizzando gli asset sovrani russi. In una lettera a lungo attesa inviata lunedì 17 novembre alle capitali dell’UE, Ursula von der Leyen ha presentato ai leader europei tre opzioni per coprire le ingenti esigenze finanziarie dell’Ucraina per il periodo 2026–2027, incluso il cosiddetto “prestito di riparazione”.
Bruxelles ha dichiarato che la proposta di utilizzare gli asset immobilizzati della banca centrale russa detenuti in Belgio, presso Euroclear, comporta un rischio di “effetti a catena” qualora il prestito venisse erroneamente percepito da altri come una confisca. Questi asset, il cui valore è stimato tra i 185 e i 210 miliardi di euro, verrebbero utilizzati per concedere prestiti all’Ucraina a tasso zero, con il rimborso condizionato al ricevimento di future riparazioni da parte russa (che ovviamente non arriveranno mai).
I Paesi dell’UE fornirebbero garanzie per coprire potenziali rischi legali (rivalsa da parte di Putin) o finanziari (fuga degli investitori sovrani quali la Cina dalla banca Euroclear).
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