Le app di dating del futuro puntano sull’AI. Justin McLeod, CEO di Hinge, lascia la guida della piattaforma di matchmaking per lanciare un servizio di incontri basato sull’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale fa il suo ingresso nel mondo delle dating app. Justin McLeod, fondatore e CEO di Hinge, ha annunciato le sue dimissioni per dedicarsi allo sviluppo di Overtone, un nuovo servizio di incontri che utilizza strumenti basati sull’AI per favorire connessioni più personali.
Overtone è stato sviluppato con il supporto diretto di Match Group, holding di Hinge, Tinder, Meetic e altri noti servizi di dating online, che ha finanziato la fase pre-seed e ha dichiarato l’intenzione di detenere una quota di proprietà sostanziale nella nuova azienda. McLeod, insieme a un team dedicato, ha lavorato per più di un anno a questa idea, che è stata descritta come un “servizio di incontri nelle prime fasi, focalizzato sull’uso dell’AI e degli strumenti vocali per aiutare le persone a connettersi in modo più attento e personale”.
Match Group ha confermato che guiderà il round di finanziamento iniziale previsto per l’inizio del 2026 e che il CEO Spencer Rascoff entrerà nel consiglio di amministrazione della nuova società. L’obiettivo dichiarato è creare un’esperienza alternativa alle dinamiche standardizzate delle app di dating tradizionali, sempre più percepite come “impersonali” dagli utenti.
Perché l’industria del dating scommette sull’AI
Il lancio di Overtone si inserisce in un contesto in cui l’intero comparto del dating digitale sta cercando di contrastare un evidente rallentamento dell’interesse del pubblico. Tinder, per esempio, ha registrato nove trimestri consecutivi di calo degli utenti paganti e ha introdotto nuove funzioni basate sull’AI per aumentare i match. Hinge, dal canto suo, ha lanciato “Convo Starters”, uno strumento che suggerisce introduzioni più originali per facilitare le conversazioni tra potenziali partner.
Anche le piattaforme concorrenti stanno esplorando un uso più esteso dell’intelligenza artificiale. Whitney Wolfe Herd, fondatrice di Bumble, ha dichiarato di voler creare “il servizio di dating più intelligente ed emotivamente consapevole mai esistito” e, nel 2023, aveva avanzato l’idea che gli utenti potessero persino delegare alla loro versione AI le prime interazioni nei dating app.
Alcune iniziative sono però già state criticate. Tinder ha annunciato che una delle principali funzioni previste per il 2026, chiamata “Chemistry”, prevederà - con il consenso degli utenti - l’accesso al rullino fotografico per comprendere meglio preferenze e personalità, una prospettiva che solleva dubbi legati alla privacy e alla gestione dei dati personali.
Il passaggio di testimone e la sfida della Gen Z
Con l’uscita di McLeod, la guida di Hinge passa ora a Jackie Jantos, già presidente e CMO dell’azienda. McLeod resterà come consulente fino a marzo. L’app, fondata nel 2011 con l’intento di privilegiare relazioni durature rispetto agli incontri occasionali, è stata acquisita da Match Group nel 2019 ed è attualmente sulla strada per raggiungere un miliardo di dollari di ricavi entro il 2027.
Secondo Jantos, una delle priorità sarà riconquistare la fiducia della Gen Z - i nati tra la metà degli anni ’90 e il 2010 - una generazione sempre più scettica nei confronti del dating online. In un’intervista a TechCrunch, Jantos ha sottolineato come questi utenti abbiano una profonda conoscenza dei meccanismi digitali e richiedano maggiore trasparenza e autenticità dalle piattaforme.
Nonostante le preoccupazioni legate all’integrazione dell’intelligenza artificiale, Hinge ha dichiarato che il suo sistema di raccomandazioni AI, lanciato a marzo 2025, ha portato a un aumento del 15% dei match e degli scambi di contatto nel primo trimestre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA