Guerra dei chip Usa-Cina, 5 azioni vincenti e 1 perdente (secondo Citi)

Violetta Silvestri

04/12/2023

04/12/2023 - 12:34

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Con la guerra dei semiconduttori tra Cina e Usa sempre più marcata, il settore dei chip è osservato da vicino dagli investitori. Citi ha citato 5 azioni vincenti e 1 perdente nel settore.

Guerra dei chip Usa-Cina, 5 azioni vincenti e 1 perdente (secondo Citi)

5 azioni potrebbero beneficiare della guerra dei chip che coinvolge Usa e Cina.

La sfida è cruciale e ostica per i grandi produttori di semiconduttori quotati in Borsa, come sottolineato da un’analisi degli strateghi di Citi. Mentre le tensioni rappresentano un ostacolo per i titoli di chip ben radicati nel settore come Nvidia, si stanno facendo strada altre aziende posizionate per trarre vantaggio dalla rivalità tra potenze in questo settore chiave.

Timori sulla vulnerabilità di Taiwan e considerazioni più ampie sulla sicurezza nazionale rappresentano attualmente una spinta agli investimenti statunitensi ed europei nella produzione di semiconduttori. A sua volta, la Cina sta reagendo ai limiti sulle importazioni di tecnologia investendo nelle proprie industrie di chip.

In questo contesto in fermento, Citi ha individuato 5 azioni valutate come vincenti nella guerra tecnologica.

Perché puntare su queste 5 azioni nella guerra dei chip Usa-Cina

Secondo Citi, l’enorme ondata di investimenti in apparecchiature per semiconduttori da parte delle grandi potenze è un elemento da non sottovalutare. Circa 100 miliardi di dollari di spesa extra, per esempio, sono il risultato dei soli sforzi del governo statunitense ed europeo per incentivare il settore.

Dinanzi a questa spinta, un numero di operatori tecnologici dovrebbero trovare vantaggio: Taiwan Semiconductor Manufacturing, Samsung Electronics, ASML e, negli Stati Uniti, Applied Materials e GlobalFoundries.

L’analista di Citi Chris Danely ha evidenziato che nel settore delle apparecchiature per semiconduttori, “le nostre scelte migliori sono ASML e Applied Materials, dato che ciascuno di essi ha una posizione dominante.”

Applied Materials è il più grande produttore americano di apparecchiature per la produzione di semiconduttori e Citi scommette sulla propria leadership nell’ingegneria dei materiali per mantenere tale posizione a lungo termine. Il rating della banca sulla società è Buy, con un target price di 780 euro.

Il titolo è aumentato del 55% quest’anno. La banca ha una valutazione di acquisto e un prezzo target di $ 170 su Applied Materials.

Le preoccupazioni geopolitiche su Taiwan potrebbero sembrare un ostacolo per TSMC, ma gli strateghi sono fiduciosi che l’azienda rimarrà la più grande produttrice di chip a contratto nel mondo.

Crediamo inoltre che TSMC rimarrà la fonderia dominante dato il suo vantaggio nel settore manifatturiero, e il titolo rimane una delle scelte migliori, anche se Samsung e GlobalFoundries potrebbero trarre vantaggio da approvvigionamenti secondari al di fuori di Taiwan", ha scritto Danely.

Citi ha un rating di acquisto e un prezzo target di 70 dollari su GlobalFoundries, che l’ultima volta è stato scambiato a circa 54 dollari.

La società olandese ASML ha una posizione dominante per le macchine “litografiche”, fondamentali per la produzione di semiconduttori. Citi prevede che sarà uno dei principali fornitori delle aziende europee di chip che costruiranno nuovi siti produttivi.

Le preoccupazioni geopolitiche su Taiwan potrebbero sembrare un ostacolo per Taiwan Semiconductor Manufacturing , o TSMC, ma Citi è fiduciosa che il colosso rimarrà il più grande produttore di chip a contratto nel mondo.

“Crediamo inoltre che TSMC rimarrà dominante dato il suo vantaggio nel settore manifatturiero, e il titolo è una delle scelte migliori, anche se Samsung e GlobalFoundries potrebbero trarre vantaggio da approvvigionamenti secondari al di fuori di Taiwan”, ha scritto Danely.

Citi ha un rating di acquisto e un prezzo target di 70 dollari su GlobalFoundries, che l’ultima volta è stato scambiato a circa 54 dollari.

Chi perde la sfida dei semiconduttori?

Nell’elenco dei beneficiari della corsa ai chip, non figura Intel.

La società sta espandendo la propria attività per competere con TSMC e Samsung Electronics, ma gli analisti sono pessimisti sulle sue prospettive. La relativa mancanza di esperienza e di economia di scala rappresenta, per esempio, un fattore negativo.

“Crediamo che Intel non riuscirà a realizzare le sue ambizioni dato che è molto indietro rispetto a TSMC e non ha dimostrato di poter essere un’industria competitiva. Le società analogiche subiranno una crescita inferiore, inoltre, a causa della politica cinese di internalizzazione di tutto ciò che riguarda i semiconduttori”, ha scritto Danely.

Danely ha un rating neutrale e un prezzo obiettivo di 34 dollari sulle azioni Intel, scambiate l’ultima volta a circa 43 dollari.

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