Ora è guerra tra consolati: anche la Russia espelle 150 diplomatici stranieri

Alessandro Cipolla

30/03/2018

La Russia ha deciso di espellere 150 diplomatici e di chiudere il consolato Usa a San Pietroburgo: ecco la risposta di Putin alla vicenda Skripal.

Ora è guerra tra consolati: anche la Russia espelle 150 diplomatici stranieri

Non si è fatta attendere la reazione di Mosca all’espulsione di un centinaio di diplomatici russi decisa dai maggiori paesi occidentali. Il Cremlino infatti a sua volta ha appena deciso l’allontanamento di 150 diplomatici stranieri.

Immediata è quindi arrivata la risposta di Vladimir Putin che in particolare ha riguardato gli Stati Uniti. In parallelo, la Russia ha ribadito di essere estranea al tentativo di avvelenamento della spia Sergei Skripal, continuando così il braccio di ferro con la premier britannica Theresa May.

La risposta della Russia all’Occidente

Non si allenta la tensione tra la Russia e il blocco delle potenze occidentali. Il caso Skripal si arricchisce ora di un nuovo capitolo con la decisione di Mosca di espellere dal proprio territorio 150 diplomatici.

In particolare nel mirino ci sarebbero gli Stati Uniti, con 60 diplomatici invitati a lasciare il paese mentre è stata decisa la chiusura anche del consolato americano di San Pietroburgo, uno dei tre presenti nel territorio russo.

Ad annunciare la decisione è stato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha spiegato come oltre agli Stati Uniti saranno applicate “misure simmetriche sul numero di persone che lasceranno la Russia dalle missioni diplomatiche”.

L’allontanamento quindi ha riguardato anche due funzionari italiani, lo stesso numero di quelli russi che da parte del nostro governo si erano visiti recapitare il foglio di via entro dieci giorni dal Belpaese.

La vicenda Skripal

Sullo sfondo di questa guerra diplomatica c’è sempre la vicenda riguardante il tentato omicidio di Sergei Skripal avvenuto a Salisbury, nella parte meridionale del Regno Unito. La spia nonostante l’avvelenamento da gas nervino è in condizioni stabili ma pur sempre critiche. Sta meglio invece la figlia anch’essa coinvolta.

Ex agente dei servizi segreti sovietici, Skripal decise poi di collaborare in segreto anche con altri paesi e in particolare con il Regno Unito, fornendo importantissimi documenti alla intelligence di Sua Maestà.

Una volta scoperto, venne arrestato dalla polizia russa con l’accusa di alto tradimento. Alla fine venne poi rilasciato nel 2010 a seguito di un complesso scambio con altre spie russe che invece erano detenute in Occidente.

Nonostante che Londra abbia subito accusato la Russia di essere responsabile di questo avvelenamento avvenuto in suolo britannico, il Cremlino ha sempre ribadito la propria estraneità ai fatti.

Il ministro Lavrov ha poi aggiunto che è intenzione di Mosca fare piena luce su una vicenda che, se dovesse continuare in questi termini, rischierebbe di alimentare il clima di tensione tra i due blocchi che mai come in quest’ultimo periodo sono tornati a essere contrapposti.

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