Governo dopo elezioni regionali: quali rischi ora per l’esecutivo?

Violetta Silvestri

27/01/2020

28/01/2020 - 07:11

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Governo dopo le elezioni regionali: i rischi per l’esecutivo sono davvero azzerati? Ecco alcuni punti da tenere in considerazione sulla tenuta dell’esecutivo a seguito dei risultati in Emilia Romagna.

Governo dopo elezioni regionali: quali rischi ora per l’esecutivo?

Il Governo dopo le elezioni è sembrato rafforzarsi. La vittoria del candidato del centro-sinistra Bonaccini in Emilia Romagna, infatti, ha allontanato la minaccia di crisi per l’esecutivo.

Se, infatti, il leader della Lega aveva trasformato il voto regionale nella terra ‘rossa’ in una sorta di referendum a favore o contro il Conte-bis, la sua sconfitta non altera gli equilibri.

Ad una lettura più attenta della situazione politica attuale, però, i rischi per la tenuta del Governo non sembrano affatto scomparsi. Anzi, secondo alcuni analisti il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovrà operare con molta cautela all’interno della maggioranza nei prossimi mesi.

Dopo le elezioni regionali, quindi, quali sono gli elementi più insidiosi per il Governo?

Governo dopo elezioni regionali: occhio al Movimento 5 Stelle

Forse, i veri sconfitti di questa tornata elettorale regionale sono proprio i grillini. La disfatta dei pentastellati era attesa e non ha generato grandi sorprese all’interno del movimento. Questo, però, non deve sottovalutare il cambiamento in atto.

Il Movimento 5 Stelle, infatti, è in piena crisi e in cerca di un nuovo assetto che possa ridare credibilità a livello politico e ideologico dopo le dimissioni di Di Maio. La fragilità evidente dei pentastellati potrebbe non aiutare il Governo.

Oggi, nei commenti del dopo voto, Zingaretti e altri esponenti dem come Orlando, hanno rilanciato una nuova fase dell’esecutivo, azzardando a una modifica degli equilibri di forza e dei temi sul tavolo del Governo a favore del Partito Democratico, vittorioso in Emilia Romagna.

Il reggente del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha, però, escluso eventuali cambiamenti dei rapporti di forza nell’esecutivo. Più dure ancora le parole di Manlio di Stefano, che ha categoricamente chiuso all’ipotesi di sbilanciamenti pro-dem all’interno della maggioranza.

La tensione dei pentastellati è evidente e ai massimi livelli. Proprio questo clima di incertezza potrebbe ripercuotersi nelle decisioni governative e nei rapporti con i democratici.

I temi caldi che dividono la maggioranza

Anche se l’esito delle regionali in Emilia Romagna è apparso un sospiro di sollievo per il Governo italiano, le crepe al’interno della maggioranza non sono tutte chiuse.

Restano sul tavolo, infatti, dossier e questioni cruciali da affrontare nel breve periodo e sui quali i due principali partiti dell’esecutivo non hanno una visione comune.

Innanzitutto c’è il tema scottante della revoca della concessione autostradale ad Aspi, al quale si aggiunge la complessa vicenda della riforma della giustizia e della prescrizione. Inoltre, le crisi di Alitalia e Ilva non hanno ancora trovato soluzioni accettabili e su di esse l’esecutivo resta in fibrillazione.

Si teme che queste tematiche possano riportare in luce divisioni e distanze tra dem e pentastellati.

Prossime elezioni regionali: cosa accadrà?

Le elezioni regionali non sono affatto finite con il voto di domenica scorsa. Il 2020, infatti, si preannuncia significativo per rinnovare i governatori. Le prossime tornate elettorali vedranno protagoniste Veneto, Campania, Liguria, Toscana, Puglia e Marche.

Appuntamenti elettorali importanti, quindi, per i quali si attende la stessa sovrapposizione tra politica nazionale e territoriale proprio come è avvenuto per l’Emilia Romagna.

Bisognerà capire quanto il Partito Democratico riuscirà a mantenere un ruolo chiave e, soprattutto, come si muoveranno Salvini in cerca di riscatto contro il Governo e il Movimento 5 Stelle, in rinnovamento dopo gli Stati Generali.

Il Governo, quindi, potrebbe nuovamente cambiare i suoi equilibri.

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