Il futuro della scuola spiegato dal Ministro dell’Istruzione

Simone Micocci

1 Agosto 2018 - 12:44

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Marco Bussetti traccia il futuro della scuola; niente stravolgimenti, ma bisogna risolvere alcuni problemi della Buona Scuola valorizzando il ruolo di docenti e personale ATA.

Il futuro della scuola spiegato dal Ministro dell’Istruzione

Il Ministro dell’Istruzione - Marco Bussetti - ha illustrato alla VII Commissione Istruzione pubblica e beni culturali del Senato e alla VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati il testo delle linee programmatiche su Scuola e Università (che potete scaricare in coda all’articolo).

Un intervento molto atteso da docenti, studenti, ATA e da tutti coloro che frequentano o lavorano nelle scuole e nelle Università; il Ministro Bussetti, infatti, ha fatto chiarezza su alcuni temi caldi del comparto Istruzione, indicando gli obiettivi che l’Esecutivo - e specialmente il Dicastero da lui guidato - intende raggiungere in questi anni.

Bussetti ha parlato di formazione e reclutamento dei docenti, tracciando ad esempio il futuro dei trasferimenti e promettendo una soluzione per il problema dei diplomati magistrali.

Vediamo quindi quali sono i temi affrontati da Bussetti nel suo intervento - datato 11 luglio 2018 - di fronte alle commissioni riunite di Camera e Senato; cosa prevede il futuro della scuola? Scopriamolo.

Contrasto alle aggressioni subite dagli insegnanti

Dopo aver promesso che onorerà la carica ricoperta con “impegno, dedizione e passione”, Bussetti ha detto di voler ripristinare il patto formativo scuola-famiglia; la rottura di questo rapporto, infatti, ha fatto perdere la fiducia nei confronti del ruolo del docente, il quale in passato era riconosciuto come educatore posto alla base del rapporto di crescita e sviluppo degli allievi.

Oggi invece non è più così tant’è che gli insegnanti sono sempre più oggetto di manifestazioni violente e di inutili prevaricazioni; per limitare che si verifichino queste situazioni e per far sì che tutto il personale che opera nelle scuole si senta al sicuro all’interno degli edifici, il Ministero intende chiedere la possibilità di costituirsi come parte civile nei procedimenti penali che hanno come oggetto episodi di violenza, sia fisica che semplicemente verbale.

Riqualificazione degli edifici

Parimenti il Ministero dell’Istruzione intende procedere con l’ammodernamento e la ristrutturazione degli edifici scolastici; la riqualificazione però non riguarderà solamente le strutture scolastiche, ma anche le dotazioni tecnologiche e digitali in dotazione nelle scuole.

È di assoluta importanza, infatti, permettere agli studenti di comprendere al meglio le potenzialità delle nuove tecnologie, così da avere una conoscenza adeguata una volta che avranno accesso nel mondo del lavoro.

Inclusione scolastica

Il MIUR con il supporto delle associazioni di magistrati, dei tribunali e delle realtà territoriali intende sviluppare percorsi di cittadinanza attiva fin dal primo ciclo di istruzione, con particolare attenzione alle piccole realtà come le scuole che si trovano nelle isole, nei luoghi montani e nelle zone disagiate. L’obiettivo è quello di avere una scuola che sia aperta a tutti, in grado di parlare tutti i linguaggi scientifici, tecnologici e multimediali che il mondo globalizzato richiede.

Allo stesso tempo bisognerà garantire il diritto allo studio per gli studenti diversamente abili o con bisogni educativi speciali, promuovendo anche la partecipazione delle associazioni di riferimento e della famiglia.

Priorità del Governo a tal proposito sarà quella di assicurare la continuità didattica agli studenti disabili, anche quando il docente di sostegno non è di ruolo. Inoltre, bisognerà migliorare la formazione iniziale dei docenti di sostegno, così da favorirne la massima professionalità.

Infine, Bussetti ha aggiunto che presto il MIUR definirà degli indicatori per misurare la qualità dei processi di inclusione messi in atto da ogni singola scuola.

Formazione permanente docenti

L’insegnante ricopre un ruolo di primo piano nella scuola e per questo è necessario che questo si formi continuamente, così da essere al passo dei tempi aggiornandosi sulle novità tecnologiche, sui nuovi saperi scientifici e sulle dinamiche culturali e sociali che cambiano con notevole velocità.

A tal proposito sarà anche importante avere una padronanza delle lingue straniere, nonché una conoscenza delle nuove modalità di comunicazione e insegnamento; obiettivi raggiungibili solamente tramite l’aggiornamento continuo e la valorizzazione professionale del corpo docente.

Revisione del sistema di reclutamento

Come noto la Buona Scuola (che Bussetti ha dichiarato “non verrà “stravolta”) ha introdotto un nuovo percorso per il reclutamento docenti, al quale però il MIUR intende mettere nuovamente mano.

Obiettivo principale sarà quello di tener conto del legame dei docenti con il loro territorio, trovando una volta per tutte una soluzione al problema dei trasferimenti.

Valorizzazione del personale ATA

Troppo spesso dimenticato nelle scorse legislature, il MIUR intende valorizzare anche il ruolo del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (gli ATA), definiti come “la parte importante del sistema scolastico da cui spesso dipende il buono e il cattivo funzionamento di una scuola”.

Questi quindi ricoprono un ruolo fondamentale all’interno del sistema scolastico che merita di essere potenziato e valorizzato. Per questo motivo il personale impiegato nelle segreterie dovrà essere formato continuamente, così da poter gestire la complessa progettazione delle scuole anche in tema di PON, Erasmus, privacy e monitoraggi.

Parlando del personale ATA Bussetti ha anche fatto riferimento al ruolo dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), molto importante al fine di una corretta gestione amministrativa; nel dettaglio, il Ministro dell’Istruzione ha confermato l’uscita imminente del bando di concorso a loro dedicato.

Niente stravolgimenti

Secondo Bussetti la scuola non ha bisogno di nuovi stravolgimenti; ecco perché la Buona Scuola non verrà stravolta ma solamente revisionata in quelli che sono stati i suoi punti critici. L’obiettivo annunciato è quello di “ricreare un clima di serenità e di fiducia, senza ricorrere a nuove riforme e ad ulteriori strappi”.

Per questo motivo è stato deciso di superare il meccanismo della chiamata diretta, che non ha fatto altro che creare malumori all’interno del corpo docente.

Allo stesso modo verrà fatto di tutto per trovare una soluzione al problema dei diplomati magistrali. A tal proposito il Ministro dell’Istruzione ha dichiarato di rispettare “senza eccezioni” le sentenze, ma di voler comunque trovare una soluzione al fine di “contemperare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti”, assicurando un ordinato avvio dell’a.s. 2018-2019 e salvaguardando la continuità didattica.

Quelli appena indicati sono i temi più importanti affrontati da Bussetti nel suo recente intervento in Parlamento, ma non sono i soli; potete approfondire il programma del MIUR, infatti, scaricando il documento che trovate di seguito nel quale sono indicate tutte le linee programmatiche sul fronte Scuola e Ricerca.

Linee programmatiche MIUR 2018-2023
Clicca qui per scaricare la lista con gli obiettivi, indicati dal Ministro Bussetti, che il MIUR intende raggiungere in questi 5 anni di legislatura.

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