Nuove regole per gli ambienti di lavoro? Maggiore coesione tra colleghi, la fraternità è un principio che non può mai mancare. Ecco cosa prevede il nuovo disegno di legge proposto dal Cnel.
Cambia il rapporto tra colleghi, come pure con i datori di lavoro, con l’obiettivo di promuovere un ambiente di lavoro più sano e inclusivo. Dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro - il Cnel - arriva infatti una proposta di legge che mira a introdurre nei luoghi di lavoro il principio della fraternità umana, trasformando le aziende in spazi di collaborazione.
Stop quindi alle liti tra colleghi, ai dispetti, alle tensioni che avvelenano la quotidianità professionale e frenano la produttività. D’altronde, un ambiente di lavoro sereno è anche il punto di partenza per un’attività più efficiente.
A tal proposito, il disegno di legge del Cnel, approvato a luglio 2025 e presentato il 12 novembre alla Camera dei deputati durante il convegno “La valorizzazione della fraternità nei luoghi di lavoro”, nasce proprio per favorire un cambiamento culturale che riporti al centro del sistema produttivo la persona, non solo come lavoratore, ma come parte di una comunità.
Alla Sala della Lupa di Montecitorio, il presidente del Cnel Renato Brunetta ha ricordato che l’idea del Ddl affonda le sue radici nel World Meeting on Human Fraternity organizzato con la Fondazione Fratelli Tutti nel maggio 2024, da cui è nata la volontà di raccogliere in un testo legislativo tutti i riferimenti costituzionali legati al concetto di fraternità. Il principio su cui si fonda il disegno di legge è quello per cui nessun progresso economico è possibile senza una crescita umana e relazionale. Il Cnel propone dunque di consolidare, attraverso la contrattazione collettiva e aziendale, tutte le iniziative che valorizzano la collaborazione, la parità, la tutela dei più fragili e la condivisione delle competenze, con l’obiettivo di far nascere una nuova alleanza sociale basata sulla fraternità, in cui tutte le parti camminino nella stessa direzione.
Cosa prevede la proposta di legge
Il disegno di legge n. 5 del 2025 (di cui trovate il testo di seguito), approvato dall’Assemblea del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e ora all’esame della Commissione Lavoro della Camera - dove gode del sostegno della maggioranza tanto che all’evento di presentazione era presente anche il Presidente della stessa, l’Onorevole Walter Rizzetto - è dedicato alla valorizzazione della fraternità umana nei luoghi di lavoro.
Nel dettaglio, il testo individua una serie di strumenti e principi destinati a creare un ambiente lavorativo in cui vengono favorite le relazioni fondate sulla collaborazione e sul benessere collettivo. La proposta interviene sul modo in cui si vive e si gestisce il lavoro quotidiano, promuovendo iniziative che aiutino a conciliare i tempi di vita e di lavoro, a rafforzare il welfare aziendale e a creare spazi di confronto tra colleghi e datori di lavoro. All’interno delle aziende si punta a costruire contesti in cui ogni persona possa sentirsi parte di una comunità professionale, con pari opportunità di crescita e con una tutela particolare per chi rischia l’esclusione o vive condizioni di fragilità.
Un aspetto centrale del Ddl riguarda la trasmissione delle competenze e delle esperienze tra generazioni. Viene infatti riconosciuto il valore dei lavoratori più anziani, la cui conoscenza può essere messa al servizio dei più giovani, creando un legame di continuità e di sostegno reciproco.
Parallelamente, la proposta incentiva gli investimenti nella formazione continua, soprattutto per affrontare le trasformazioni legate alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale, considerata non come minaccia ma come strumento da governare in chiave umanistica.
L’attuazione di questi principi è affidata alla contrattazione aziendale e territoriale, che diventa il luogo privilegiato per tradurre la fraternità in prassi concrete. Attraverso accordi tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali più rappresentative, potranno infatti essere introdotte misure specifiche per migliorare la qualità delle relazioni sul lavoro, garantire equità retributiva, tutelare le persone più vulnerabili e rafforzare la partecipazione dei dipendenti ai processi decisionali.
Il disegno di legge prevede inoltre la possibilità di istituire una Commissione nazionale di raccolta e valutazione delle buone pratiche, incaricata di individuare e diffondere gli esempi più virtuosi di gestione aziendale ispirati ai principi di fraternità. I contratti collettivi stipulati in applicazione di queste disposizioni dovranno essere depositati presso il ministero del Lavoro e presso il Cnel stesso, in modo da costituire un archivio di riferimento per future esperienze.
Perché serve una legge sulla fraternità nei luoghi di lavoro
L’obiettivo del disegno di legge del Cnel è di riportare al centro del mondo del lavoro la dimensione umana delle relazioni, visto che negli ultimi anni, la competitività e la precarietà dei rapporti hanno spesso sostituito la collaborazione e la fiducia, generando ambienti segnati da tensioni e isolamento.
La proposta intende quindi promuovere una cultura basata sul rispetto e sulla corresponsabilità, ricordando che la produttività non può prescindere dal benessere delle persone. La fraternità diventa così un principio operativo, un modo per favorire la coesione tra colleghi e prevenire i conflitti.
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