Flat tax, addio a bonus e detrazioni fiscali

Anna Maria D’Andrea

5 Agosto 2019 - 17:29

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Detrazioni fiscali addio con la flat tax: per lavori in casa di ristrutturazione e non solo, così come per spese scolastiche e mediche, potrebbero sparire i bonus previsti a partire dal 1° gennaio 2020. La doppia faccia della riforma Irpef Lega-M5S.

Flat tax, addio a bonus e detrazioni fiscali

Flat tax senza detrazioni fiscali: la riforma Irpef di Lega e M5S potrebbe essere meno conveniente di quanto sembra.

L’addio ai bonus Irpef, tra cui quelli previsti per ristrutturazioni edilizie e per la generalità di lavori in casa, rischia di annullare l’effetto benefico della riduzione dell’aliquota di tassazione per il ceto medio.

La flat tax per le famiglie sembra essere una delle certezze del 2020, ma è passata ancora fin troppo in sordina l’ipotesi concreta che per attuarla verranno effettuati tagli netti a detrazioni e bonus fiscali.

Per i contribuenti beneficiari della flat tax del 15%, l’attuale sistema di detrazioni Irpef sarà sostituito da una deduzione fissa, calcolata in base a reddito e componenti del nucleo familiare.

La conferma che l’attuale sistema di agevolazioni fiscali verrà via via smantellato era arrivata dall’incontro tenutosi il 15 luglio 2019 organizzato dal Ministro e Vice Premier della Lega, Matteo Salvini, con le parti sociali.

L’ipotesi trova quotidianamente conferme: le risorse ad oggi usate per finanziare detrazioni ed agevolazioni fiscali saranno dirottate in favore della flat tax.

C’è da dire che non si tratta certo di una sorpresa: l’addio alle detrazioni fiscali è insito nel progetto della flat tax che tra gli obiettivi si pone anche quello ambizioso di semplificare l’attuale giungla di agevolazioni Irpef.

Insomma, l’abolizione dell’attuale sistema di agevolazioni sembra una delle conseguenze automatiche legate alla riforma del sistema di tassazione sui redditi di dipendenti e pensionati e quello che si prospetta è un sistema molto simile a quanto previsto per i titolari di partita IVA in regime forfettario.

Il problema principale per l’avvio della flat tax, ovvero la mancanza di sufficienti coperture per dare il via alla tassa piatta per le famiglie già dal 2020, potrebbe essere risolto proprio grazie all’abolizione delle agevolazioni fiscali ad oggi vigenti.

In primis il bonus Renzi, primo degli sgravi fiscali sotto tiro del Governo Lega-M5S, per il quale sembra ormai certa la trasformazione in detrazione per lavoro dipendente.

Per capirci di più sul destino delle detrazioni fiscali e dello scomodo e “stretto legame” tra queste e flat tax è bene partire dall’analisi di quanto previsto dal Contratto di Governo e dai punti fermi stabiliti all’interno del Programma della Lega, partito “portabandiera” della necessità di una riforma fiscale per famiglie ed imprese.

Flat tax, addio a bonus e detrazioni fiscali. Al loro posto una deduzione fissa di 3.000 euro

Il progetto della flat tax prevede per sua natura l’abolizione di bonus e detrazioni fiscali, sostituite dalla deduzione fissa di 3.000 euro riconosciuta sulla base dei componenti del nucleo familiare e del reddito dichiarato per garantire il principio della progressività dell’imposta.

L’obiettivo della flat tax, oltre che ridurre il peso del Fisco che grava sulle spalle dei contribuenti, è anche quello di semplificare il sistema e secondo la Lega:

“L’abolizione di tutte le complicazioni fiscali renderà pagare le tasse semplicissimo e immediato, come semplicissimi e immediati potranno essere i controlli”

Non è chiaro se questo sia anche l’attuale volontà politica del Governo ma, in attesa di novità, è sicuramente un punto dal quale partire per fare un po’ di chiarezza.

Per spiegare come funziona la flat tax è utile prendere come riferimento le regole previste per i contribuenti titolari di partita IVA in regime forfettario che non possono portare nulla in detrazione o deduzione dal reddito, fatta eccezione dei contributi previdenziali.

In sostanza, chi beneficia della tassazione sostitutiva Irpef del 15%, non ha diritto a “scaricare” dal reddito le spese mediche, così come le spese scolastiche o ad esempio non può richiedere il bonus ristrutturazioni o le altre agevolazioni previste per i lavori in casa.

Le stesse regole si applicherebbero anche a lavoratori dipendenti, pensionati e, in genere, a tutte le famiglie che passerebbero dalla tassazione Irpef alla flat tax del 15%.

Abolizione detrazioni fiscali: con la flat tax resta una deduzione fissa

La Flat Tax comporta l’“abbandono di tutte le vecchie detrazioni e deduzioni”, prevede il programma della Lega.

In questo modo il Governo potrebbe finanziare il costoso progetto di riforma della tassazione Irpef annunciato già per il 2020, ma esclusivamente per un numero ristretto di famiglie e verosimilmente per i contribuenti con redditi non superiori a 55.000 euro.

L’abolizione delle detrazioni fiscali e dei bonus attualmente previsti, tra i quali si annoverano anche le detrazioni per figli e coniuge, nonché quelle per lavoro dipendente, creerebbe tuttavia un’evidente disparità, a svantaggio delle famiglie con redditi bassi.

A sopperire a questa criticità intrinseca nella flat tax ci penserebbe l’unica deduzione ammessa, quella di 3.000 euro riconosciuta in base al reddito dichiarato ed al numero di componenti del nucleo familiare.

Ma quale sarebbe il reale impatto della flat tax e della conseguente abolizione di detrazioni e bonus fiscali per le famiglie? L’effetto è che per la famiglia tipo italiana, di fatto, cambierebbe ben poco.

Flat tax senza detrazioni fiscali, risparmio quasi nullo per le famiglie

Proponiamo di seguito alcuni esempi di calcolo utili per capire chi realmente trarrebbe vantaggio dalla flat tax:

  • un lavoratore dipendente single con reddito annuo pari a 21.379,37 euro e senza familiari a carico paga ad oggi 2.935 euro di Irpef netta, considerando le sole detrazioni sul reddito da lavoro dipendente e non le restanti agevolazioni (affitto, mutuo, spese sanitarie ecc). Con la flat tax pagherebbe 2.756,85 euro, con un risparmio di circa 179 euro;
  • una famiglia monoreddito, composta da due coniugi e da un figlio, con reddito pari a 23.827 mila euro, paga ad oggi un Irpef netta di pari a 2.498 euro, considerando solo le detrazioni per lavoro dipendente e per i carichi di famiglia. Con la flat tax del 15% l’imposta dovuta sarebbe pari a 2.224 euro, con un risparmio di 274 euro.
  • un single con reddito di 50.000 euro e paga ad oggi circa 15.000 euro di Irpef. Con la flat tax del 15% pagherebbe 7.500 euro, con un risparmio che di fatto corrisponde alla metà.

Nel calcolo dell’Irpef dovuta, in tutti e tre i casi, non sono state considerate le ulteriori detrazioni fiscali previste, che consentono di abbattere ulteriormente l’imposta dovuta.

Già così è tuttavia evidente che la differenza tra flat tax ed Irpef sarebbe minima per molti contribuenti, tenuto conto dell’obbligo di dire addio a molte delle agevolazioni fiscali riconosciute.

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